Capitolo 7

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Mi guardavo di nuovo allo specchio. Ma questa volta mi ero vestita per uscire. Avrei messo fine a questa storia. Me ne sarei andata via e avrei abbandonato tutte le mie paure e i miei ricordi.
Christian stava dormendo. Tutti stavano dormendo.
Presi una borsa e ci misi dentro cibo e una pistola con un pacco di proiettili. Corsi per i lunghi corridoi stando attenta che nessuno mi sentisse.
Guardai verso la stanza delle ragazze e per un minuto il mio lato ancora sensibile pensò di andare a salvarle, ma la parte di sopravvivenza disse: - Vi fareste beccare. - così scappai via.
Aprii la porta stando attenta che nessuno mi sentisse e poi sgattaiolai fuori. L'aria era pulita, fresca, libera.
Corsi per i lunghi campi e per le strade deserte. Presi un pullman che passava e speravo che nessun controllore si presentasse a quell'ora tarda e mi chiedesse il biglietto.
Da quanto non vedevo una città, da quanto non vedevo persone vere, da quanto non vedevo il mondo da questo punto di vista, ovvero positivo.
Chiesi al conducente se aveva un foglio e una penna. Mi disse di sì.
Mi sedetti in un posto libero e scrissi un biglietto.
Gli diedi la penna e chiesi dove potevo trovare una caserma di polizia. Mi diede tutte le indicazioni.
Scesi alla fermata che mi aveva detto e camminai per le strade d'Italia. Era bellissimo.
Andai davanti alla caserma, stando attenta che nessun poliziotto mi vedesse e lasciai un biglietto.
Così facendo scappai via e presi il primo treno per Palermo e da lì sarei scappata in traghetto a Malta. La polizia non mi avrebbe mai trovato.

Il biglietto:
Salve signori poliziotti. So che vi sembrerà strano ricevere un biglietto e non sapere nemmeno da chi. Per questo ve l'ho lasciato davanti alla porta d'entrata della caserma.
Però non voglio fare tanti giri di parole e andrò dritto al punto.
Un po' più lontana dalla città c'è un grande castello non sto a darvi le indicazioni, anche perché non conosco la via. Non vi dirò cosa c'è, ma vi scongiuro di andare al più presto lì, questa notte stessa, perché se no ciò che si trova lì non lo vedrete mai più. Non sono stupidi.
So che può sembrare la lettera di un pazzo e diciamo che con la vita che ho fatto lo sono diventato.
Vi prego andate lì immediatamente, ma non accendete le sirene perché vi sentiranno e ci saranno tanti morti, voi poliziotti in particolare.
Sono pazzi e cattivi.
Siate degli eroi per una volta. Salvate delle vite che hanno bisogno davvero di essere salvate e vedrete che sorrisi bellissimi vi regaleranno.
Con questo vi ho detto tutto e davvero, regalatemi questi sorrisi anche a me, perché sarà l'ultima volta che li vedrò.
Per favore date a coloro che salverete questa lettera, loro capiranno e non chiedetegli da chi è, ci saranno già quei bastardi che arresterete che vi diranno chi sono.
Con questo vi lascio anche la borsa che ho rubato per darvi la prova che davvero ci sono persone crudeli in quel castello.
Grazie ancora.
L'anonimo.

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Per la prima volta mi ero sentita utile. Avevo fatto qualcosa di buono. Le mie amiche sarebbero state salvate e io anche. Ora sarei partita per un posto lontano dove nessuno mi avrebbe trovato.
Non volevo nemmeno andare dai miei zii, se no la polizia mi avrebbe cercata proprio lì. Anche a loro avevo lasciato una lettera dove gli spiegavo che dovevo andarmene da tutti se no mi avrebbero rovinato la vita e che gli volevo un mondo di bene.
Ora il mio obiettivo era quello di salvare tutte le vite che erano in pericolo, in particolar modo quelle delle ragazze che stavano vivendo le difficoltà che avevo avuto io.
Volevo dimostrare che ero forte ed ero sicura che la mia persona, il mio mito sarebbe girato in tutti i giornali e le TV del mondo e diciamo che questa cosa mi piaceva da impazzire.


Spero che anche la continuazione di Rapita Da Te vi sia piaciuta. Ditemelo nei commenti!!!

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