EP 1 prima parte

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Masterchef ha attraversato tutta l'America per trovare i migliori chef amatoriali del territorio, perchè ogni angolo del territorio nasconde tradizione, colori sapori differenti e la strada per raggiungere il sogno parte dalle mura di casa.

I nostri protagonisti sanno che non sara facile, sono pronti a superare ogni paura, a riscrivere il proprio destino pur di entrare nella cucina di Masterchef.

L'obbiettivo per tutti loro e di vincere 100 mila dollari e scrivere il proprio libro di ricette ma sopratutto essere incoronato 10° Masterchef Americano.

" Mo, che ansia ragazzi, io non ho mai detto parolacce in vita mia ma mo sto proprio..."

"Puoi farcela, noi tutti crediamo in te"

"Anche se non va bene, almeno ci hai provato"

Mi guardo attorno e gia vedo gente disperata quando la competizione non è nemmeno ancora iniziata, c'è chi addirittura piange di gioia, che coglioni. Io invece come mi sento ancora non lo so, direi che non mi sento, di certo devo essere fiere di me almeno per essere stata selezionata, almeno non darò una delusione totale alla mia cara nonnina che ci tiene tanto a vedermi in TV, nel suo programma preferito poi, immaginate quanta responsabilità ho addosso aggiungendo anche il fatto che se la deludessi ci sarebbe seriamente il rischio di farle prendere un infarto, e poi chi la sente più mia madre. Già mia madre, che ovviamente è venuta con me, peccato che più che supportarmi  mi sta mettendo ancora più ansia, come se non c'è l'avessi già di mio ovviamente, e se cammina ancora un po' penso che farà un buco per terra che neanche il Gran Canyon, questo di sicuro attirerebbe l'attenzione dei giudici ma anche di metà America che sta guardando e di certo non è il modo migliore per mettersi in mostra visto che siamo in un programma di cucina.

Di certo le competenze non mi mancano, e nonostante il mio ego non sia completamente a terra come  il giorno dopo a una sbronza, non è nemmeno cosi gonfio da pensare che oltre a me, non ci siano altri cuochi capaci, o quanto meno, che sanno cucinare qualcosa che non sia un uovo fritto. D'altronde tutta l'America e riunita qui e chi non lo è vuol dire che se lo sta comodamente gustando da casa sul divano, senza ansie e preoccupazioni, in attese di scegliere il "personaggio preferito" per cui tifare, nella vana speranza che questo vinca.

Certo, la vittoria la lambisco anch'io che credete, di certo 100 mila dollari non fanno male, anzi, vorrei conoscere l'idiota che rifiuterebbe una cifra simile ma, anche se sembra del tutto fuori mondo o comunque leccaculiano, il mio interesse e proprio nella cucia, la vittoria mi permetterebbe di lavorare in cucina con alcuni dei migliori chef sulla piazza ed evitarmi di finire di nuovo a friggere pesce scaduto da non si sa quando in una bettola come quella di Austin, che ha detta sua è "la miglior bettola sulla Est Coast", si magari, peccato che neanche come bettola si classificherebbe tra le migliori, e questo e tutto dire, credetemi.

E persa nei pensieri non sento neanche la marea di applausi che si stanno sprecando attorno a me finchè non vedo il grande portone di Masterchef aprirsi dinanzi a me, rivelando colore che saranno, sperando, i giudici che giudicheranno i miei piatti e probabilmente anche tutto quello che indosso.

"Benvenuti a Masterchef" ovviamente è Locatelli a parlare per primo.

"Voi siete il frutto di una durissima selezione, avvenuta in ogni angolo d'America"

" In migliaia vi siete presentati per entrare nella cucina di Masterchef e realizzare il vostro sogno, e il criterio come sempre, per scegliervi è stato uno, Il talento" Oh davvero Bastianich, pensavo dipendesse da quanti peli abbiamo sulle "terga"

"Nella cucina di Masterchef  pretenderemmo da voi il massimo" Davvero incoraggiante Ramssay

"Ma ci saranno ci saranno delle novità, saremmo ancora più esigenti e quindi le classi per accedere alla Masterclass saranno tre" O cazzo

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