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Mick e David avevano deciso di andare in Italia una notte, e inizialmente era tutto uno stupido scherzo. Il castano, sorridendo, lo aveva baciato e gli aveva detto che, dopo essere tornati dalla Francia, sarebbero dovuti andare in un posto che amava David, e quest'ultimo aveva proposto immediatamente la penisola mediterranea.

Mick si era limitato a ridacchiare stupidamente e a baciarlo di nuovo, sdraiandosi bene al suo fianco e stringendolo forte a sé. Si erano addormentati così, la testa di Mick sepolta nel petto solido di David.

Il più grande non conosceva minimamente la lingua - ad eccezione di parole come "ciao", "pizza", "vaffanculo","cazzo" e "arrivederci", e forse di qualche frase che gli sarebbe servita per prenotare una camera d'albergo -, ma era piuttosto convinto che le basilari conoscenze di David in italiano, le sue decisamente più approfondite in francese e quelle di entrambi in inglese li avrebbero aiutati.

Proprio perché tutto era iniziato come uno scherzo, sembrava semplicemente un sogno per tutti e due ritrovarsi a camminare, fianco a fianco, per le strade ampie del parco a tema che David aveva scoperto mentre cercava un hotel vicino al lago di Garda.

Il parco si chiamava Gardaland, e nonostante fosse descritto come un luogo per famiglie e ragazzi nessuno dei due, quando David aveva accennato a Mick la sua esistenza, aveva avuto molti problemi a comprare i due biglietti. Un parco a tema con attrazioni adrenaliniche, divertenti e spesso basate sull'acqua pareva semplicemente troppo divertente per non dargli almeno una possibilità.

David e Mick erano due ragazzi rispettivamente di ventitré e venticinque anni, innamorati più che mai e nell'intimo ancora bambini, e con lo stupore di questi ultimi Mick si guardava intorno, additando qualsiasi cosa catturasse la sua attenzione, lasciandosi andare a esclamazioni entusiastiche ogni volta che una delle giostre passava sopra le loro teste e ridacchiando stupidamente a tutti i bimbetti che gli passavano di fianco.

David si limitava a guardarlo con affetto, mentre camminava al suo fianco, a pochi centimetri di distanza, con le mani che si sfioravano a ogni passo. Avrebbe volentieri fatto intrecciare le loro dita, ma non sapeva come gli altri avrebbero potuto reagire, e non voleva rovinare l'espressione sorridente che aveva Mick mentre attraversava Gardaland.

Le labbra carnose del meno giovane erano distese in un sorriso fanciullesco, i suoi lineamenti morbidi erano innocenti, completamente stupiti da ciò che vedeva intorno a lui, e per qualche minuto David pensò che sembrava lui il più piccolo.

Il biondo era completamente il contrario di Mick, e forse proprio per questo stavano così bene insieme. I suoi capelli biondi erano visibilmente più corti di quelli del compagno, ed erano piuttosto ricci e voluminosi, i suoi lineamenti erano affilati ed eleganti, maturi, quasi da predatore, e i suoi occhi erano azzurrissimi, quasi perfetti, se non per una piccola peculiarità. Una delle sue pupille era più dilatata dell'altra, conseguenza di un pugno preso qualche mese prima da suo padre.

Era l'inizio di settembre, non c'era molta gente nel parco italiano, anche a causa del fatto che le scuole fossero già iniziate e quindi la maggior parte dei bambini era a scuola, e per questo, alle dieci e mezza del mattino, si ritrovarono a circolare per le strade senza dovere sentire troppa vicinanza con gli altri, litigare per passare o per spostarsi verso a una particolare attrazione.

"Tesoro" lo chiamò piano Mick, senza staccare gli occhi verde acqua dalla giostra rossa che stava sfrecciando in quel preciso momento alla loro destra. "Sei già stato qua?"

David scosse la testa. "No, in realtà. Mi è sembrata... carina, come idea" rispose. "I musei sono stupendi, i paesaggi meravigliosi e il cibo non è descrivibile, ma se dobbiamo fare i turisti tanto vale divertirci un po'. Ti piace?"

𝐛𝐞𝐟𝐨𝐫𝐞 𝐭𝐡𝐞𝐲 𝐦𝐚𝐤𝐞 𝐮𝐬 𝐫𝐮𝐧 [𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora