Gelosia

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*Sono in un prato, in un immenso prato e intorno a me ci sono i miei amici e la mia ragazza ma appena inizio ad essere cosciente sento che tutti mi stanno parlando ma non capivo un granché perché le voci si sovrapponevano
-BASTAAA- dico urlando e tutti si fermarono
-che cosa sta succedendo- chiedo preoccupato -amico sei in pericolo devi scappare di qua il più lontano possibile, stanno arrivando Harry fai presto- sento dire da Ron mi giro verso di lui, ha una faccia preoccupata come tutti gli altri ma non capisco il perché
-ma Ron che sta succedendo chi è che sta arrivando e perché dovrei andare via- chiedo perplesso però poi vedo Ginny venire verso di me, mi prende la faccia con entrambe le mani
-amore mio devi andare via ti stanno venendo a prendere a breve saranno qui va via noi ti proteggeremo finché potremo ma tu devi andare- di disse guardandomi dritta negli occhi, io mi stacco bruscamente dalla presa di Ginny con fare irritato -ragazzi adesso basta qualcuno mi vuole spiegare cosa suc....- dico alzando un po' il tono della voce ma non feci in tempo a finire la frase che vidi dirigersi verso di me Voldemort con affianco Lucius Malfoy, il foglio Draco e qualche altro mangiamorte dietro; avanzavo anche io verso di loro con aria minacciosa mentre i miei amici dietro dicevano di fermarmi ma io non li ascoltai.

-che cosa vuoi brutta bestia pelata- dissi urlando
-incazzatino oggi il piccolo bimbo sopravvissuto- disse Voldemort
-che cosa vuoi- urlai ancora più forte
-niente di che Potty caro volevo solo... be vedi volevo semplicemente ucciderti- disse ghignando, ma quello che successe dopo fu incomprensibile perché la cicatrice sulla mia fronte prese a bruciarmi e farmi male, c'erano scie di luci verdi e rosse riuscì a vedere una sagoma alta con una chioma bionda e un completo nero, dire un ultimo "crucio" facendo urlare di dolore probabilmente Voldemort e poi sveniii*

Mi svegliai di soprassalto nel letto a baldacchino non riuscivo a respirare era come se qualcuno mi avesse messo un tappo in gola per non far passare l'aria, Ron si stava preparando e mi aveva visto, corse vicino al mio letto e provò a calmarmi ma con scarsi risultati, allora mi tira su dal letto mi prende un braccio e lo avvolge attorno al suo collo per aiutarmi a camminare, ero privo di forze respiravo a fatica e non capivo niente, arrivati in bagno Ron mi appoggia per terra si bagna la mano con dell'acqua congelata e me la mette sulla faccia, sentendo il freddo ripresi poco i sensi e mi aggrappai alle spalle del mio amico per sorreggermi e tirarmi su
-no Harry rimani qui vado a chiamare Hermione non ti muovere- disse mettendomi giù le mani io annuii e mi rilassai sul pavimento cercando di riprendere il respiro regolare.

Poco dopo ero sul divanetto della Sala Comune davanti al caminetto c'era la preside Mc Granitt che ascoltava il mio sogno, Ron ed Hermione erano seduti sulle poltrone e Ginny era seduta di fianco a me e mi teneva la mano quando alla fine del racconto parlavo della figura con la chioma bionda staccai la mano da Ginny, ero confuso e altre mille domande sovrastarono imperterrite la mi testa.
-Potter questi sogni per non dire incubi sono normali, sono a mala pena passati 2 mesi dalla guerra ed e brutto riaffiorarne il ricordo ma deve essere paziente e aspettare che tutto ciò passi, per la prossima notte le darò una pozione per dormire senza sogni è il massimo che io possa fare per adesso lei resti qui e si riposi fino alla settimana prossima, in quanto a voi una persona sola può stare con il signor Potter quindi farete a turno detto questo buon proseguimento di giornata- mi spiego la preside e poi la osservai uscire.

Chiesi ad Hermione di restare lei quel giorno e lei accettò volentieri ma vidi Ginny uscire dalla Sala Comune contrariata e Ron anche ma con Hermione mi piaceva parlare e a lei piaceva ascoltare, mi dava buoni consigli, avrei voluto che potesse restare tutta la settimana di riposo ma sapevo quanto lei tenesse alle lezioni e poi non volevo perdere ne il migliore amico ne la mia ragazza da cui però mi sentivo più distaccato.

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