Attirati Dalla Magia

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Gocce di sangue ricadevano sul fumetto nuovo. Odiava suo fratello. Era un fanatico di guerra e giocava ai videogiochi più sanguinari e ripugnanti. Aveva diverse armi in camera, come la fatidica frusta che usava sempre al posto delle parole. Marley aveva preso per giocare un calzino dal comò del fratello. Scocciato, disse a Wendy che il cagnolino era sua responsabilità e non avrebbe perso la sua dignità per un esserino inutile. Detto ciò prese la sua arma preferita e la frustò, facendogli due grossi tagli verticali sulla schiena. La maglia bianca aveva assunto un colore rossastro e le ferite stavano diventando fitte di dolore. Mi rimarranno delle cicatrici... pensò. Marley sembrava dispiaciuto e a volte andava a leccarle la mano, anche essa impiastricciata di sangue. Il liquido rossastro oramai l'avviluppava quasi tutta, ma Wendy non voleva andare a farsi una doccia. Il sangue emanava un calore, come se fosse un abbraccio, una cosa che non aveva mai posseduto. Restò lì, seduta sul tappeto per cani in camera sua, a guardare il flauto di pan e Marley. La sua piccola finestrella sul mondo era aperta e una leggera brezza le scompigliava i capelli. Stava per arrivare un temporale e presto sarebbe uscita. Le piaceva bagnarsi. Sentire le goccie infrangersi su di lei le dava una sicurezza di vita, come se lei non fosse solo un frutto della sua immaginazione. Il venticello piano piano aumentava.

Marley alzò di scatto la testa. Si guardò intorno e cominciò ad abbaiare in un punto sopra di sé. Ehy, Marley, sta un pò tranquillo... esclamò Wendy. Il cane cominciò a correre e la ragazzina, con lo zaino in spalla e il flauto di Pan, lo inseguì.

Marley si fiondò giù dalle scale, come se avesse il demone alle calcagna. Spalancò la porta e si precipitò sul marciapiede vuoto. Wendy era affannata, ma voleva capire cosa vedesse il cane. Il labrador prese il sentiero della città abbandonata. Continuava ad abbaiare verso un punto indefinito del cielo. Le prime case terrificanti cominciarono ad apparire. Un brivido percorse la schiena di Wendy, ma lei continuò a correre. Marley si fermò davanti ad un edificio logoro dal tempo. Diversi pezzi stavano cadendo, ma il cucciolo continuava a graffiare la porta, come se volesse che Wendy la aprisse. La ragazza dubitava seriamente di ciò che stava per fare, ma per la curiosità spalancò l'apertura. Si trovarono in una stanza vuota, tranne per un piccolo ciuccio di un bebè. Marley corse sù per le scale e Wendy naturalmente lo seguì. Arrivati al piano di mezzo si trovarono di fronte ad uno spettacolo mozzafiato.

Centinaia di farfalle sconosciute di un blu fosforescente svolazzavano qua e là

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Centinaia di farfalle sconosciute di un blu fosforescente svolazzavano qua e là. Solo alcune volavano rasenti ad un muro vuoto. Il labrador si tranquillizzò e si sedette a guardare la farfallina più piccola. Wendy era stranita e si accomodò sulle gradinate fredde a fissare le magnifiche ali delle farfalle. Ma perché alcune volano vicino ad un muro spoglio? si chiese. La risposta arrivò dopo tanto tempo.

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