Il Mondo Della Felicità

Memory

Se lo ricordava bene,ad una decina di anni di distanza ricorda ancora ogni nitido particolare con lo stesso dolore che ha provato quel giorno.Era una calda notte d'estate,il 13 agosto precisamente,era in vacanza al mare,i suoi genitori stavano cenando in albergo e lei era in camera a giocare con la collezione di bambole della nonna.La finestra era aperta e una brezza d' aria fresca entrava nella stanza.Quella maledetta finestra.Se fosse stata chiusa.Ma infondo era stata lei ad insistere di tenerla aperta perché aveva caldo.Ma come poteva saperlo.Era solo una bambina,una bambina innocente di sei anni che giocava con la finestra aperta senza conoscere la parola "rischio".Entro' dalla finestra un uomo di mezza età che le chiese "Ciao bimba vuoi una caramella?Seguimi"
Che stupida.
Si era rovinata la vita.

Rebecca era stesa sul letto a ricordare quel giorno che segnò per sempre la sua intera esistenza,non poteva cambiare il passato,non aveva a disposizione una macchina del tempo.Rebecca si avvicinò ad un cassetto e ne estrasse una fotografia sciupata e ingiallita.
Rigirava fra le mani la foto dei suoi genitori,bagnata dalle lacrime e sciupata dagli anni,girati di spalle,che tenevano per mano le due figlie:Rebecca e Syria .Non li ricordava più,nel cuore aveva un vuoto che solo loro potevano colmare.Gli mancavano molto sua sorella e i suoi genitori.
Aveva sempre desiderato vivere felice con la sua famiglia,ma ormai questo era solo un vago pensiero senza speranza.
Impulsivamente si  alzò dal letto e prese dalla scrivania un mappamondo.

"Ero lì quel giorno"Disse singhiozzando indicando col dito il posto in qui era stata rapita.

Non resistette.Scoppio' in lacrime e abbraccio' il piccolo Leo,la sua unica ragione di vita.

"Un giorno vi  rivedro"Disse piangendo a dirotto la povera Rebecca.

Il Bengala,avvolto dal suo caldo e affettuoso abbraccio le lecco' il viso rosso e caldo.

"Adesso andiamo Leo,andiamo a fare una passeggiata nei campi di ciliegio"

La ragazza prese in fretta e furia la macchina fotografica e corse via con l'amato gatto fra le braccia.

"Dove credi di andare signorina?"Chiese con tono beffardo il padre,che la strattono' sulla soglia.

Pochi minuti dopo...

Le urla di Rebecca  erano strazianti,angoscianti,aveva le gote rosse e gonfie come due palloncini.
I vicini erano a conoscenza della situazione e del rapimento di Rebecca ,ma dovevano tacere,altrimenti avrebbero fatto una brutta fine...
Arrivò piangendo nelle piantagioni di ciliegio.
Sul fiume galleggiava una canoa ,contornata dagli splendidi fiori rosa di ciliegio.

Lì si che si sentiva a casa,il loro intenso profumo le ricordava quello della madre .

"Sai Leo,da piccola io e mia sorella ci divertivamo a schizzarci con l'acqua e fare grandi mazzi di fiori"Disse tristemente  lanciando sassolini nel fiume.

"Fra poco queste meraviglie sfioriranno,ormai siamo in autunno..."Disse a malincuore abbracciando il cucciolo di gatto.

...e io non sentiro' più l'odore di mia madre"
Sospirò mentre le lacrime iniziavano ad accarrezzargli il volto.Non voleva stare un minuto di più in quel posto,era assalita dalla nostalgia e sentiva le gambe tremare,il viso colmarsi da lacrime acide e il cuore non reggere.Si mise a correre ,senza metà,voleva solo dimenticare i brutti ricordi e proseguire la sua esistenza serenamente,per quanto possibile.
Arrivo' in un giardino,un giardino abbandonato.Vide due ragazzi seduti su una panchina,decise di avvicinarsi.
"C-ciao,giornata nera anche per voi vedo"Disse facendosi forza e asciugandosi le lacrime,solitamente si  sentiva in  imbarazzo a piangere davanti a sconosciuti,ma stavolta no,sentiva che tutti avevano qualcosa in comune,e per la prima volta nella sua vita,si sentii capita,consolata.
"Ciao,c-come ti chiami?"Le chiese una ragazza che suonava il flauto.
"Io sono Rebecca,voi?"
"Piacere io sono Wendy..."
...e io Sebastian"Le risposero
"Perché sei qui?"Le chiese il ragazzo dai capelli neri.
"Oh,è una lunga storia..."

By RobyStoryes

Spazio autrice:RobyStoryes
Spero che la lettura vi piaccia🤗mi raccomando accendete le stelline.