Welcome to the Jungle 🧡

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Attenzione: in questa One Shot sono presenti linguaggio forte ed una descrizione esplicita di violenza, di tentato stupro e dell'uso di una pistola; se questi argomenti dovessero urtare la vostra sensibilità siete pregati di non leggere.

15/03/1972, 16:35, Londra;

Alexandra's P.O.V (Point Of View);

Uscii velocemente dall'aeroporto e, non appena fui uscita dal grande edificio, rabbrividii quando la mia pelle venne a contatto con il freddo vento londinese; cercai di avvolgermi maggiormente nel mio cappotto ma, nonostante i miei sforzi, continuai a tremare dal freddo. Mi ero appena trasferita dalla calda Grecia nella fredda Inghilterra e, nonostante il clima non fosse stato dei migliori, ero al settimo cielo. Iniziai a guardarmi intorno curiosa notando che la maggior parte delle persone intorno a me indossava dei vestiti molto leggeri, alcune persone erano addirittura senza giacca. Smisi di osservare le persone intorno a me e, dopo aver preso le mie valige, mi diressi verso il ciglio del marciapiede aspettando che un taxi si fermasse. Purtroppo nessuna macchina si fermò e, dopo quasi un quarto d'ora di attesa, un ragazzo più o meno alto, dai capelli biondi si fermò vicino a me e sorridendo allungò un braccio per fermare una macchina che si stava dirigendo verso una coppia. <<Grazie mille, ci stavo provando da un quarto d'ora.>> Quando il ragazzo biondo si voltò verso di me rimasi senza parole, era bellissimo: aveva dei capelli più o meno lunghi biondi, dei bellissimi occhi azzurri ed un fisico asciutto. Stentavo a credere che un ragazzo tanto bello mi avesse notata e, addirittura, aiutata. <<Non c'è di che dolcezza.>> Io sorrisi timida al ragazzo vicino a me e presi velocemente una delle mie valige per poi posarla nel cofano del taxi. Quando mi voltai per prendere la seconda, delle mie tre valige, notai che il ragazzo biondo aveva già preso i miei bagagli e li stava posando accanto al primo. <<Grazie...>> Il biondo si spostò una ciocca di capelli dagli occhi e mi sorrise gentile. <<Roger, mi chiamo Roger.>> Io annuii e ringraziai una seconda volta il ragazzo di nome Roger ma quando provai ad entrare nella macchina nera sentii una leggera presa intorno al mio polso così mi voltai. Prima che potessi aprire bocca sentii le labbra del ragazzo vicino al mio orecchio e, mentre mi sussurrava una frase alquanto strana, sentii dei brividi salirmi lungo la spina dorsale. <<Benvenuta nella giungla tesoro.>> Il ragazzo biondo, dopo avermi rivolto un sorriso malizioso, lasciò andare il mio polso ed io, senza dire niente, mi infilai nel taxi dicendo all'autista il mio nuovo indirizzo. 

23:30, Londra;

Alexandra's P.O.V (Point Of View);

Dopo aver pagato il taxi entrai nella mia nuova casa e, dopo aver fatto un piccolo giro turistico,  passai tutto il pomeriggio a disfare le mie valige e a mettere a posto gli ultimi soprammobili che erano rimasti dentro alle scatole in giro per il mio nuovo appartamento. Verso le nove di sera ordinai una pizza da una pizzeria che, quel pomeriggio, avevo notato mentre percorrevo le strade londinesi all'interno del taxi e verso le dieci e trenta decisi di uscire così mi feci una doccia e, dopo aver indossato dell'intimo nero, indossai una maglietta dei Beatles, dei jeans a zampa di elefante chiari e delle scarpe nere col tacco. 

In quel momento, alle undici e trenta, mi trovavo in una piccola discoteca in centro ed ero seduta al bancone del bar. La differenza di temperatura tra l'esterno e l'interno del locale era enorme: in strada constatai che faceva molto freddo, dato che c'era solo un grado, mentre all'interno del locale faceva particolarmente caldo e, grazie al termometro che era appeso all'entrata, constatai che nella discoteca c'erano ventidue gradi. Dopo che ebbi pagato il mio cocktail sorrisi al barista e mi alzai dal mio sgabello per poi dirigermi verso la pista da ballo ed iniziare a ballare al ritmo di una canzone di Jimi Hendrix. 

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