5. River

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Thomas's POV

Mi ero fatto stupidamente convincere da Rachel per andare al fiume con lei e qualche suo compagno del liceo. Dovevo incontrarla tra meno di 10 minuti, ero in ritardo e non sapevo cosa mettermi.
Non uscivo spesso e non avevo tanti amici quindi avrei voluto fare una "buona impressione" per farmi nuove amicizie.

Mi fissai allo specchio per la millesima volta durante quel pomeriggio. Indossavo una semplice canottiera bianca e delle bermuda rosse. Sbuffai scocciato ma decisi che era inutile cambiarmi di nuovo.
Avevo le spalle larghe e i muscoli abbastanza accennati grazie al lavoro in fattoria, ero abbronzato e i miei ricci castani combaciavano con gli occhi verdi e le poche lentiggini sopra il mio naso ma nonostante ciò non mi consideravo un bel ragazzo.

Non avevo una una grande autostima ed ero molto insicuro, per questo faticavo a socializzare e ad aprirmi.
Inoltre mi si poteva considerare un secchione semplicemente perché ero molto intelligente, mi piaceva leggere e spesso scrivevo poesie e tutto ciò non mi aiutava a migliorare la mia "reputazione".

Durante la preadolescenza venivo preso in giro dai bulli a causa dei brufoli e di altre cavolate adolescenziali. Non durò a lungo perché poi io avevo lasciato la scuola e quasi tutti si erano dimenticati di me.

In città ci conoscevamo un po' tutti e per questo i pettegolezzi nascevano spesso e si divulgavano in pochissimo tempo. Era difficile nascondere qualcosa perché i segreti venivano sempre a galla e venivano contorti.

Quando andavo alle elementari c'era una ragazza che aveva qualche anno in più di me e frequentava la seconda ginnasio, credo si chiamasse Iole. In giro si diceva che era omosessuale e che frequentava una ragazza di ricca famiglia e di qualche anno più piccola rispetto a lei.
Inizialmente erano solo pettegolezzi ma presto Iole venne presa di mira dai bulli, ricevette minacce di morte e dovette trasferirsi.

All'epoca ero piccolo ma non capivo perché le persone l'avessero trattata così male, l'amore è amore, si può vedere sotto molte forme. È meglio donare il proprio cuore in modo diverso piuttosto che non amare e non essere amati per tutto la vita.
Mia nonna Evelin mi ripeteva sempre queste parole.

Io non ne sapevo niente sull'amore, non mi ero mai innamorato ne quantomeno avevo mai avuto una ragazza ma sapevo che l'amore ti può far passare il paradiso e l'inferno.

Uscii di casa per incontrare Rachel e scacciai tutti questi pensieri dalla testa, dovevo solo divertirmi e provare a socializzare. Non poveva essere troppo difficile. Facile, facile, no?
No.

Rachel's POV

Tre ore. Tre ore per decidere cosa avrei indossato alla festa al fiume.
Dopo qualche pianto isterico e dopo aver provato mille costumi ne trovai uno rosso perfetto per la situazione. Sopra indossai dei pantaloncini di jeans e un capricostume di pizzo bianco.
Sistemai i miei capelli rossi in uno chignon e indossai i miei soliti braccialetti di stoffa colorati ai polsi e alle caviglie.

Mi guardai allo specchio notando tutto perfetto, eccetto i miei occhi marroni scuro. Li trovavo semplici e banali e non credevo a chi mi voleva convincere del contrario.
Thomas mi ripeteva sempre che erano profondi, era l'unico a cui credevo automaticamente, non so neanche io perché. Una volta mi aveva detto che erano "difficili da leggere, ci sono troppi pensieri e preoccupazioni nella tua testa, rilassati" mi era spuntato subito un sorriso spontaneo sul volto e avevamo iniziato a parlare apertamente.

In quel momento stavo giusto aspettando lui da dieci minuti davanti a casa sua, neanche fosse una donna a un appuntamento.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 08, 2020 ⏰

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