"Fammi capire bene..."dice Harry posando il suo panino nel piatto e guardandomi negli occhi. I suoi erano cambiati: ora sono di un verde chiaro, simile ad un azzurro glaciale, come se fossero dei mondi a parte, formati da spesse lastre di ghiaccio. A volte mi mette davvero in suggestione. "...la Skinners ti ha cacciato dall'aula perché le hai starnutito addosso?!"
Annuisco timidamente e arrossisco di colpo, facendo arrivare le mie guance ad una temperatura maledettamente elevata, mentre abbasso lo sguardo sul mio pranzo, quasi finito. Sento la sua risata alzare man mano il volume, fino a quando si porta una mano sulla bocca e la nasconde. Sono così imbarazzato che inizio ad osservare le caratteristiche della bottiglietta d'acqua: il contenitore è di un verde chiaro ed è avvolto da una carta verde scuro con su scritto il nome e gli elementi chimici. In questi momenti, preferirei scomparire per un secondo. Eh si. O essere direttamente la bottiglia. Non lo so, devo decidere. Ma adesso preferirei sparire, piuttosto che essere visto dagli altri ragazzi presenti a mensa, tutti incuriositi della mia figura di merda. Sono quello che ha starnutito addosso alla professoressa più cattiva dell'istituto. Sono un uomo finito, sia in ambito sociale che in quello scolastico. Forse dovrei sottopormi ad un'operazione di mastoplastica e cambiare identità. No dai, ho un viso troppo bello per rovinarlo.
"Sei unico, Horan!" borbotta scuotendo la testa per poi dare un morso al suo panino. Rialzo lo sguardo, incontrando i suoi occhi verdi, sorridendo maliziosamente e dicendogli un:"Zitto passivello!" per poi portarmi un dito davanti la bocca, per fargli segno di chiuderla.
"Passivello A CHI?!" sbotta, sgranando gli occhi e guardandomi furiosamente, mentre con le mani fa in mille pezzi il povero panino, e l'insalata cade immediatamente nel piatto. Ma povero panino, me lo potevo mangiare io, gesù!
Ma la voce calma di Liam cambia radicalmente la situazione: "Calmati Harry, non urlare! Mi fa male la testa!"dice mentre posa il suo vassoio sul tavolo e si siede sulla sedia di plastica rossa accanto a me, aprendo con le mani la bustina contenente le posate.
"Ci hai messo molto Payno, che è successo?" chiedo girandomi verso il mio amico, mentre ingoio l'ultimo boccone del panino.
Lui spalanca gli occhi e scuote la testa, mimando un "non ne hai idea" mentre inizia a portarsi il risotto color feci di lontre ammaestrate alle labbra.
"In che senso, Payne? Racconta la tua impresa nel portare un comune piatto di risotto a questo tavolo." s'intromette Harry, poggiando la guancia sulla sua mano destra, fingendosi interessato.
"Non sai cos'è quel posto" mugugna indicando la mensa, dove la signora Harris sorveglia avidamente, osservando chi mangia il suo risotto, famoso negli anni per il suo odore vomitevole, da far schifo perfino ad una famiglia di puzzole. "C'è...gente assurda che ruba il tuo piatto, altri che compiono atti di cannibalismo, non puoi capire...una cheerleader mi stava per staccare un orecchio! Una cosa veramente assurda!"
"Io sapevo che le cheerleader non mangiassero cibi solidi, ma liquidi." dico, portandomi il tovagliolo alle labbra e togliendo quel poco di ketchup che mi era rimasto tra gli angoli della bocca. Dio, quando mia madre mi fa questi panini, mi sento in paradiso! Vorrei essere questo panino per assaggiarmi da solo.
"E tu cosa hai fatto?" chiede Harry, prendendo un sorso dalla mia bottiglietta d'acqua, non degnando di uno sguardo la mia reazione. Gli mimo un "ho la mononucleosi" e lui mi risponde con un dito medio alzato e un breve "zitto verginello" con sguardo fiero e divertito.
Sorride timidamente e sospira:" Gli ho detto che era attaccato dalla nascita e che non poteva staccarselo e portarselo sul suo piatto eheh."
Io e Harry scoppiamo a ridere, mentre Liam ci guarda stranito, aggrottando le sopracciglia, formando una linea dritta.
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imaginary friend (a niall horan's fan fiction)
Fanfictiondove niall horan, un ragazzo normale di sedici anni, presenta nella sua vita quotidiana un qualcosa in più rispetto agli altri suoi coetanei. "Vuoi essere mio amico?" mi chiese dopo un'infinità di tempo. "Certo." dissi allungandogli il mignolo che l...