Il sogno che continua

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Ricordo le troppe tazze di caffè al giorno, le vitamine, i supplementi erbali per tenermi in piedi e pulire, studiare, abbellire casa, fare sesso per ore ed ore elemosinando che mostrasse emozioni.

Ricordo le lamentele violente per la casa sempre sporca ed in disordine, per il tempo speso a fare altro da quanto mi aveva detto di fare, per i risultati fallimentari ottenuti qualunque cosa iniziassi, per i miei modi di comportarmi/pensare/essere uguali a quelli dei miei familiari, per l'impiego lavorativo che tardava ad arrivare.

Ricordo quel senso di angoscia e di disperazione che Lui placava sistematicamente perdonandomi perché, pur essendo una ragazza inutile, incapace e perdente per destino (data la mia provenienza familiare), lui mi amava.

Ricordo le serate al ristorante, i viaggi ed i regali che seguivano sistematicamente alle sue sfuriate ed ai suoi attacchi di demolizione. Ricordo le giornate passate a parlare dei suoi litigi a lavoro, della sua insoddisfazione, del nuovo lavoro, dei maltrattamenti che aveva subito dai genitori, dei litigi con i suoi genitori.

Ed allora, l'esile creatura ingenua, senza portargli alcun rancore, si rimboccava le maniche e ricominciava a pulire, cucinare, cercare un lavoro che l'avrebbe reso degna che Lui la trattasse con gentilezza.

Quando imparerai che la gentilezza d'animo o ce l'hai o non ce l'hai?

Nel mentre continuava a crollava per la stanchezza nel pomeriggio e si risvegliava con il terrore che Lui tornasse a casa da lavoro e la sorprendesse mentre dormiva.

Ricordo le lunghe chiamate alla mia famiglia lontana per aiutarli ancora a risolvere problemi su problemi. Ricordo il cancro che ha colpito mio padre, le crisi causate da mia madre per continuare ad essere il ''dramma peggiore'' anche in questa situazione e la morfina che calmava i dolori terribili alla testa di mio padre a casa in attesa di morire.

Allontano le mani dalla tastiera e mi fermo a fissare il vuoto. Povera ragazza, povera bambina nel corpo di un'adulta. Ho continuato a trascinarla in situazioni che non aveva mai avuto la forza di gestire pretendendo che stesse bene. L'ho costretta a fingere che gioisse con chi le faceva sistematicamente del male in nome dell'amore.

L'amore. Cosa è veramente l'amore? Sorrido e mi sento grata, perché riesco a richiamare alla mente il suo sapore.

Quella sensazione di commozione che provavo quando davo il biberon ai miei primi due mici di pochi giorni vita. Il mio pianto di tenerezza quando hanno aperto gli occhi.

Il mio pianto di gioia quando Miele ha partorito i suoi cuccioli, i miei tre nipotini.

Il peso del corpo dei miei gatti sul mio corpo, che mi calma e mi conforta la notte quando non riesco a dormire.

I loro sguardi, i suoni di richiamo e di complicità con cui comunichiamo.

La gioia che provo quando ascolto la musica.

La presenza e la pace che sento quando dipingo o scrivo.

Un regalo inaspettato.

Una passeggiata in un giardino.

Un piatto colorato e delizioso.

Oggi riconosco l'amore e riconosco che quello di Lui non mi ha mai amato. Nemmeno per un giorno di questi lunghi 27 anni di relazione. Per anni, invece, era meno doloroso credere alle sue menzogne ed alle accuse.

Le altre donne sono capaci di mantenere casa sempre pulita ed ordinata, sono vincenti nel lavoro, sono sexy e sempre disponibili a saziare gli appetiti del loro partner, sempre allegre e sorridenti, provengono da una famiglia decorosa e rispettabile, sono circondate da amici che li vengono a trovare a casa.

Io non sono una donna ''giusta''. Lo ammetto.

Per questo mi punisce.

Le settimane di silenzio (stessa abitudine della madre), le notti chiuso in bagno con il pc, le crisi di rabbia per la vita che lo costringo a fare, le accuse/beffeggiamenti ai miei familiari che mi hanno reso la perdente che sono.

Me lo merito sicuramente, è il mio unico amore, il mio migliore amico ed il mio sostenitore.

Comprare la stoffa per le tende, cucirle, cambiare asciugamani e biancheria nuova, dipingere da sola la casa, impilare i piatti lavati in modo ordinato come fa sua madre, rassettare i cassetti, stirare, cucinare, apparecchiare a modo, chiedere consigli alle amiche di Facebook su come gestire la casa.

Riprovare, correggere quello che non gli va, crederci.

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