L'inizio del sogno

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Guardo le alte pareti bianche della costruzione di fronte al terrazzo posteriore. Fino a due anni fa vivevamo in una meravigliosa villa con un grandissimo terrazzo che si affacciava su una valle di alberi, piscine e case meravigliose, sulla sinistra risplendeva il mare. Un prezzo di affitto più che conveniente, stanze grandi e luminose. Eppure lui era aggressivo, frustrato ed infelice come sempre. Eppure, pur essendo perdutamente innamorata di quella casa io non ero in pace, né tantomeno felice. Eppure nemmeno lì ero pronta a vedere la connessione; tra quella relazione tossica e la mia sofferenza, tra la mia ferita interiore e quella relazione tossica.

Cosa ho sbagliato nella mia relazione di coppia? Mi chiedo ancora, talvolta.

Quando ho lasciato la mia famiglia, intorno ai 30 anni, per vivere con l'unica persona che mi avesse mai amato, ero piena di sogni e di energia. Finalmente non sarei stata più la figlia modello/salvatrice/martire, quella che si premurava di aggiustare tutti i problemi di casa, quella che si prendeva sulle spalle responsabilità altrui, quella che studiava in qualunque condizione, quella che non riceveva mai aiuto, né compassione.

Le illusioni, spesso, ci aiutano a sopravvivere, ma alla fine ci rubano solo alla vita.

Certo, se ci ripenso, i precedenti 15 anni di fidanzamento avevano incluso periodiche furiose sfuriate (sempre sue), periodi di silenzio punitivo (solo suoi), lunghi pianti e suppliche (solo mie), scuse negate (solo sue), scuse non dovute (solo mie) ed un brevissimo periodo di rottura di cui avrei pagato a lungo lo scotto.

A 17 anni quel bellissimo ragazzo mi aveva stremato con la sua possessività, i commenti violenti e denigratori. Non ci bastava tutto quello che subivo a casa. Lo avevo lasciato perché non ce la facevo più. E quando tutto sembrava finito si era messo a piangere come un bambino abbandonato ed io mi ero sentita profondamente in colpa. Eppure, stavo facendo la cosa giusta. Ma, ogni tanto, fare la cosa giusta ti getta nel panico. E, per evitare il panico, torni indietro alla cosa sbagliata.

La ricordo quella ragazzina che aveva incontrato il principe azzurro, il ''robottino'', la chiamo io. Esile creatura dal sorriso stentato, che aveva tentato il suicidio quando aveva 16 anni, per la vergogna di essere stata bocciata al primo anno di Liceo. Pallida, stanca e dissociata dal proprio corpo e dalle proprie emozioni. Instancabilmente devota ad ottenere un titolo scolastico, a compiacere chiunque, a mendicare ''amicizia'' in cambio di assistenza emotiva 24h su 24h, qualunque disgrazia stessi attraversando ero lì per farmene carico ed alleviare il dolore altrui.

Povera piccola creatura. Dannato pilota automatico!

La ricordo finalmente nella sua meritata vita da sogno con il compagno che ogni donna desidera per sé!

Un Paese diverso da quello natio, che secondo Lui ci avrebbe offerto buone occasioni lavorative. Ci eravamo trasferiti nella casa di vacanza comprata dai suoi genitori nonostante la madre ci odiasse per questo e non mancasse di averci tolto la parola ed averci aizzato contro il marito per buttarci fuori.

Ricordo le ore/giornate intere a rassettare, pulire, cucinare ricette deliziose, decorare quel piccolo spazio infestato da mobili di defunti amici e parenti della madre di Lui e da troppe cose inutili, ingombranti, rotte, vecchie.

Ricordo la difficile ricerca di un lavoro dopo la Laurea, lo studio di qualunque soggetto il mio compagno di ordinasse di studiare, la sveglia alle 4 del mattino per approfondire la conoscenza dell'Inglese. Lui sì che era un vincente in un mondo dove tutti vogliono mettertela nel fondoschiena! Dovevo solo ''spegnere il mio cervello'' e fare come Lui mi diceva.

La povera creatura gli credeva e ce la metteva davvero tutta per conquistarsi il suo amore e la sua approvazione!

Un giorno avrebbe vissuto in una bellissima casa elegante e ricercata, con un grande giardino pieno di alberi, silenziosa e serena, dove amici affettuosi e parenti sarebbero stati accolti come una grande famiglia che la ama e la protegge. Valeva la pena di inseguirla questa meta!

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