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Le numerose visite al maniero degli Ackerman erano classificabili come gli eventi più formali per il giovane Eren Jeager.
Sebbene fosse cresciuto sotto la protezione di tale ricco e potente casato, dopo la prematura morte del conte Jeager e consorte, non aveva mai instaurato un legame intimo con nessun appartenete al suo nuovo nucleo famigliare.
Il suo tutore, più anziano di lui di soli dieci anni, si era sempre limitato a sporadiche visite durante la sua infanzia, essendo piuttosto impegnato in numerosi viaggi all'estero. Per compensare tali assenze, sopraggiungevano missive infuocate, ricolme di rimproveri , paternalismi e insegnamenti, provenienti da città sempre diverse, talvolta nemmeno europee.
Eren ricordava distintamente una di esse :il suo tutore aveva sprecato tre pagine per disquisire sul suo ridicolo comportamento alla cena organizzata dai Verman*, famiglia sciatta e priva di rilevanza politica, nonché moralmente ambigua. Solo al termine dell'epistola,in poche righe, si degnava di informarlo riguardo il suo improvviso matrimonio avvenuto nella borbonica Spagna, senza alcun preavviso.
Oltre al suo burrascoso rapporto con tale individuo, Levi il suo nome di battesimo, Eren non provava particolare affetto nemmeno per il capofamiglia del casato degli Ackerman:il nobile Kaspar*, padre di Levi, lo invitava periodicamente alle sue famose cene di famiglia ma cercava continuamente di indirizzarlo verso i suoi interessi personali. Mai conforto, mai approvazione, solo consigli ben mirati. Era uno strumento.
L'argomento preferito del vecchio principe* erano le indiscusse doti della sua secondogenita, sorellastra di Levi. Mikasa era quanto di più vicino ad un confidente potesse avere, ma i continui tentativi del vecchio per fargliela sposare lo rendevano sempre più restio ad intrattenersi con lei per parlare.
Dal canto suo la giovane non si era mai mostrata incline ad alimentare le chiacchiere del padre ma Ackerman non sembrava intenzionato a demordere e lei, di voce in capitolo, ne avrebbe avuta poca in ogni caso. Ed il giovane inziava a spazientirsi, declinando talvolta gli inviti a causa di improvvisi e debilitanti raffreddori.
Quella sera, sfortunatamente, non poté sottrarvisi:Levi era tornato dall'Italia ed il padre era riuscito ad intercettarlo, imponendogli di presenziare per informarsi sul comportamento del suo protetto.
Conseguentemente a ciò, nemmeno il 'protetto' in questione era potuto rimanere al sicuro nella magione degli Jeager.
La carrozza si arrestò, frenando bruscamente anche i suoi pensieri. Avvoltosi nel pesante mantello e calatosi in testa il copricapo, sopra i capelli castano scuro, uscì dal mezzo ed affondò le calzature nella candida neve di inizio dicembre. Fu accolto con reverenza da Pixis, servitore più longevo e fedele degli Ackerman, e raggiunse la grande sala da pranzo, arredata con gusto. La tavolata era già stata apparecchiata ma il padrone di casa non era ancora seduto, preferendo attendere gli ospiti in piedi, con un bicchiere colmo di buon vino in mano.

<Eren! Finalmente avete degnato questo povero vecchio della vostra presenza! >Lo accolse il principe, allargando le braccia.

<Non siete affatto vecchio, mio caro. Imbarazzate Eren con queste affermazioni.. >intervenne la consorte, di cui Eren non si era minimamente accorto.

<Perché mai dovrei imbarazzarlo, Britta*? >Chiese lui.

<Facendolo sentire in dovere di rispondervi 'si figuri, lei non è affatto vecchio'. > Rispose lei, con garbo.

<Fortuna che ci siete voi redarguirmi, moglie. Finirei per far scappare Eren a gambe levate! > Ridacchio Kaspar, raggiungendo la donna per aiutarla ad alzarsi dalla poltrona in cui era seduta.

Poco ci manca, penso Eren.

<Come state, ragazzo. La serata con i Verman si è poi rivelata piacevole? Io e Kaspar abbiamo declinato senza indugi ma Levi ci ha fatto sapere che voi, invece, avete partecipato. >Chiese la donna, rivolgendosi al conte.

Britta Ackerman, senz'altro più insidiosa e subdola del marito, era invece avversa alle nozze del giovane con Mikasa, sua unica figlia.
Come Levi, non perdeva occasione per punzecchiarlo e, come il resto della famiglia, indirizzarlo verso ciò che a loro appariva giusto per lui.
Se, però, il vecchio Kaspar cercava di accasarlo con la figlia per puro interesse personale, Britta non gradiva concedere la figlia ad un tale libertino. Solo Levi sembrava sgridalo per il suo bene, tenendosi in contatto con lui senza secondi fini.

༓𝓟 olicy of truth|| 𝓔𝓻𝓮𝓶𝓲𝓷™Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora