Two

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La pesante porta color crema, abbellita da sfarzosi intarsi dorati, lo separava dal quotidiano incontro con l'imperatrice.
Conoscendola, si era oramai abituato ai suoi evidenti difetti, dovendo inoltre astenersi dalle troppe raccomandazioni.
Ella era capricciosa e iraconda, sempre pronta a scatenare scontri e dibattiti per piccolezze. Nonostante la spiccata intelligenza, mancava di ponderazione, essenziale per assicurare stabilità alla propria vita e, soprattutto, al paese.
Armin Arlert era, pertanto, indispensabile per la giovane.

La porta si aprì ed una giovane cameriera invitó Armin ad entrare nello studio.
Historia era di spalle e guardava distrattamente i pochi nobili raccolti nel suo giardino, un po' irritata dalle sguaiate risate di un suddito. L'abito blu scuro, molto stretto in vita, la faceva sembrare molto più grande della sua età e, al contempo, valorizzava incredibilmente il suo esile corpo da diciassettenne. L'imperatrice era bassina e magrolina, la pelle quasi bianca e gli occhi chiarissimi. Senza gli elaborati vestiti e gli sfarzosi gioielli, chiunque le avrebbe attribuito non più di quattordici anni.

<Hai fatto il tuo lavoro, vattene. > disse, rivolta alla cameriera. Ella si affrettò a uscire, chiedendosi la porta alle spalle.

<Meine Kaiserin*. >la salutò il biondo, inchinandosi.

Lei sorrise, compiaciuta. Il nuovo titolo era ancora una novità per lei, ma la rendeva immensamente felice.

<Siete sempre puntuale Armin, io temo di essere un caso disperato. Nemmeno la vostra presenza sembra giovarmi>
Si rivolse a lui, accomodandosi sul divano color porpora e sporgendosi per prendere un calice colmo di vino.

<Solo il tempo ce lo potrà rivelare> rispose lui, accomodandosi dinnanzi a lei.
Lei lo invitò a bere ma il giovane declinó, come tutte le altre volte.

<Vi ringrazio per il vostro essere così ligio al dovere, consentite a me di non esserlo affatto > ridacchió lei. Si fece poi seria di colpo, puntando i limpidi occhi azzurri, così simili a quelli del consigliere, dritti nei suoi.

<Come procede la vostra indagine?>chiese.

Il giovane non riuscì a rispondere, qualcuno bussò alla porta. Historia, contrariata permise all'ospite di entrare.

<perdonatemi per il mio ritardo, Meine Kaiserin. > disse il nobile biondo appena entrato mentre la cameriera si affrettava a lasciarli soli per la seconda volta. Il nuovo arrivato, alto e statuario, squadró l'ambiente circostante subito dopo aver dedicato alla regnare uno sguardo pieno di reverenza. Il trio era al completo :tutti insieme, nello stesso luogo, così simili a causa degli occhi azzurri ed i capelli biondi, così diversi per tutto i resto.

<Erwin, criticarvi per il vostro ritardo sarebbe alquanto ipocrita ma sapete bene quanto poco sia interessata a non esserlo. Accomodatevi, mio braccio sinistro. >sentenzió lei, mentre il conte si disponeva accanto ad Armin dopo averlo salutato con calore.

L'argomento precedente decadde e la giovane si rivolse al conte.

<Cosa vi ha impedito di essere puntuale, Erwin? >

<Un invito, Kaiserin, da parte del Fürst* Ackerman, per domani sera. Invito esteso anche a voi, Arlert. > rispose il conte con garbo.

Armin prese a strofinarsi le mani, nervoso per l'improvvisa novità.

<Siete in rapporti intimi con gli Ackerman? > chiese ancora Historia.

<Non con i consorti, sfortunatamente. Ma ho avuto il piacere di partecipare a qualche caccia organizzata da loro e scambiare qualche parola con il figlio, prima che partisse. A quanto pare è tornato ed organizzerà una cena con amici suoi e della moglie. >

༓𝓟 olicy of truth|| 𝓔𝓻𝓮𝓶𝓲𝓷™Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora