capitolo 4

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~Nella foto Lilith quando era la portatrice della corona di Venere~

Micheal mi tiene la mano mentre voliamo verso la città d'Argento, il mio cuore inizia a palpitare, sono anni che non ci vengo. La brezza fresca mi scompiglia i capelli è come un bicchiere d'acqua in faccia mentre dormi.
Arriviamo agli immensi cancellib
dorati che rappresentano l'entrata del Paradiso e non appena li varchiamo mi sento innondata da un calore familiare, ma l'angelo non mi fa godere la vista perché si diroge spedito verso il palazzo più imponente della citta.
Mi ha condotto nel palazzo dove gli Arcangeli si riuniscono per discutere degli equilibri del Paradiso, non capisco perché mi stia portando qui e non capisco perché lo fa come se stesse per morire qualcuno, corre come se stesse per cadere il cielo sulle nostee teste.
Apre con foga le porte della sala del consiglio e attirando l'attenzione di tutti dice <È ARRIVATO IL MOMENTO> nella stanza ci sono Gabriele, Raffaele, Uriel, Zerachiel e Remiel che mi fissano quasi amagliati.
Michael mi fa sedere su una sedia e si rivolge ai suoi compagni <Lui è tornato per lei, dobbiamo dirle tutto> il suo sguardo poi si posa su di me e mi fa un sorriso dolce.
<Parlate, non trattatemi come una bambina> la mia voce esce dura e rigida, odio quando le persone mi nascondono qualcosa.
<È difficile spiegare, ma tu sei la nuova stella del mattino> mi ritorna in mente il sogno fatto qualche notte fa ma sto zitta e gli faccio cenno di continuare.
<Tu sei molto, ma molto più grande di quanto pensi, sei stata creata con me e con Lucifero, ma la tua creazione è stata nascosta e sei rimasta dormiente fino alla caduta di Lucifero, quando quest'ultimo è caduto hai preso il suo posto al fianco del Signore e al mio, i tuoi capelli erano dorati come il grano e i tuoi occhi di un azzurro vivo e splendente, hai regnato sulla città d'argento come voleva nostro padre e hai portato la corona di Venere al posto di Lucifero per mantenere l'equilibrio nel Paradiso> Michael si è fermato e mi guarda sperando di capire cosa mi passi per la testa.
<Non è tutto, vero?> lo guardo negli occhi e lo prego di andare avanti.
<No, hai ragione, eri un'arcangelo molto curioso e volevi vedere la terra, la creazione del Signore, quando iniziasti a visitarla te ne innamorasti e iniziasti ad andarci sempre più spesso, per milleni avevi conosciuto solo il paradiso, e scoprire qualcosa di nuovo ti ammaliava e ti attirava, ci andavi ogni volta che avevi un po' di tempo libero, ti piaceva tanto girare per Londra> il nome di quella città mi porta alla mente Lucifero che chiede di sposarmi.
<Li incontrasti un uomo, ci passasti molto tempo insieme e ci dicesti che ne eri innamorata, ma quel uomo era Lucifero e senza che tu te ne rendessi conto ti aveva soggiogata, voleva che tu cadessi con lui e quando dichiarasti questo i tuoi capelli e i tuoi occhi cambiarono, decidemmo di cancellarti la memoria e di mandarti sulla terra per badare a una ragazza, ma poi ci legasti e tu stessa decidesti che volevi rimanere li, ora però lui è tornato e vorrà portarti via con se> Micheal finisce di parlare, ma vedo che non mi sta dicendo tutto.
<Cos'altro mi stai nascondendo> la mia voce è spezzata, tutto quello che avevo ricordato era succeso solo perché Lucifero mi aveva soggiogata, il mio benessere era fasullo.
<Lucifero vuole ribaltare il Paradiso, vuole distruggerlo, ma non capisce che senza paradiso non esiste nessun Inferno, gli equilibri fra questi due poli opposti non possono essere spezzati se no cadrebbe il mondo, quindi abbiamo pensato che potresti farti portare via e fare da infiltrata per noi, ti daremo pure un'amuleto che impedirà che Lucifero ti soggioghi una seconda volta, così da impedire che lui faccia crollare entrambi i mondi> Mi guarda con pena come se non potessi ancora scegliere che cosa fare della mia vita.
<Ma per andare all'Inferno dovrei cadere e se poi il Signore non mi concedesse di tornare?> ho un po' di timore, questo è il mio mondo come posso io abbandonarlo e non sapere se ci tornerò.
<Sei una delle prime creazioni di Dio, lui ti ama e non potrebbe mai rifiutare il tuo perdono> il mio cuore ora è più leggero, come se mi avessero tolto un peso.
<Lo farò per voi, ma voglio farlo bene e soprattutto a modo mio> sorrido a tutti, mi alzo e torno al college dopo aver preso l'amuleto che mi avrebbe protetta e uno strano foglio che ha detta degli arcangeli mi avrebbe permesso di mandar loro ogni informazione solo scrivendoci sopra.
Arrivata al campus mi dirigo immediatamente nella camera di Lola che sarà sicuramente preoccupata, non mi preoccupo di bussare, non abbiamo mai avuto segreti, ma ciò che mi trovo davanti mi fa gelare il sangue nelle vene: Lola è sul letto in intimo e sopra di lei c'è Lui, le sta accarezzando il ventre e le bacia il collo, Lola si lascia sfuggire dei gemiti quasi impercettibili.
So che Micheal ha detto che quando lo amavo ero soggiogata, ma ora sento un nodo all'altezza dello stomaco e il mio cuore stringersi in una morsa che mi fa perdere il respiro.
I due dopo infiniti secondi notano la mia presenza, Lola è la prima e si alza di scatto coprendosi col lenzuolo azzurro, mentre Lucifero si gira lentamente verso di me con un ghigno soddisfatto.
I miei occhi si riempiono di lacrime, ma non capisco il perché, sento un vuoto nel petto che mi risucchia come un uragano, la rabbia si fa spazio fra i miei pensieri, potrei distruggere un intero continente se solo lo volessi.
Lola si alza e cerca di avvicinarsi <Scusa se non te ne ho parlato, l'ho conosciuto ieri sera> cerca di accarezzarmi una spalla, ma le impedisco di toccarmi.
<Tu> indico Lucifero <Io mi sono ricordata di te, di noi, del matrimonio> la mia voce si spezza e lente lacrime iniziano a rigare il mio volto <Io volevo rivivere quei momenti con te, ma tu non sai nulla dell'amore ne del rispetto> le mie parole sono cariche di rabbia e risentimento.
<Io non potrò amare mai più un mostro come te, fai schifo> le mie parole sono lame taglienti e lui si è fatto tagliare per bene, mi aspettavo che crolasse, ma sbagliavo.
Con uno scatto fulmineo mi mette al muro e mi afferra il collo stringendolo <Tu stai parlando con un Re, bada a come parli stupido angelo> sento il suo alito caldo sulla faccia, lo guardo negli occhi e mi ritrovo davanti due pozze completamente nere.
<Mollami, non respiro> le parole escono biascicanti, strozzate.
Lucifero molla la presa sul mio collo e ritorna in se, <Vattene, io qui non ho finito, verrò da te più tardi> mi caccia non guardandomi neanche negli occhi, Lola gli si avvicina come stregata e quando mi passa davanti vedo che è piena di buchetti che mantengono fra di loro la stessa distanza.
Lui si sta nutrendo di lei, ecco perché non ha reagito, il morso di un demone è come una droga, non si riesce a rifiutare o reagire.
Mi dirigo verso la porta massaggiandomi il collo, prima di uscire do un'ultima occhiata alla mia amica e al uomo che le sta sopra a cavalcioni.
Lo detesto e gliela farò pagare, lo farò pentire per avermi usata cone un oggetto e per aver creduto che non avrei reagito.

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