Capitolo 1

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~Devota al signore~
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<LILITH, MUOVITI SIAMO IN RITARDO> sento le urla di Lola e poi i suoi pugni battere sulla porta del bagno freneticamente.
Mi sciacquo velocemente il sapone che mi è rimasto fra i capelli ed esco dalla doccia, l'umana ha ragione, siamo in ritardo.
Guardo la mia figura alla specchio; sono pallida e fin troppo magra, i capelli lunghi e neri mi accarezzano la curva del sedere, il volto pieno di lentiggini che mi danno un'aria innocente e gli occhi color ghiaccio e freddi, nessun angelo ha queste sembianze, sono tutti biondi con gli occhi azzurri, ma io no.
Mi risquoto dai miei pensieri e prendo i vestiti che avevo preparato la sera prima rigorosamente bianchi insieme all'intimo sempre bianco, mi piacerebbe truccarmi, magari solo una linea sottile di eyeliner, ma a noi angeli insegnano una vita semplice, al naturale, quindi do un'ultima occhiata alla mia figura riflessa nello specchio poi esco dal bagno.
Lola è seduta sul mio letto, batte il piede a terra e guarda l'orologio come se volesse ucciderlo, il suo sguardo si alza su di me e sorride sollevata.
<Dobbiamo andare, su> scatta in piedi e mi afferra per il braccio poi inizia a trascinarmi.
<Lo zaino e andiamo> afferro il mio zaino e mi lascio trascinare.
Lola è la mia protetta da ormai 5 anni, ci siamo conosciute per caso mentre lei ne aveva 14 e io ne mostravo 14, inizialmente doveva essere una specie di prova per vedere se ero pronta per un incarico serio, ma alla fine mi sono affezionata e ho preferito essere il suo angelo custode fisso.
Guardo i capelli blu della mia amica ondeggiare mentre con passo svelto mi tira verso l'aula dove dovremmo fare lezione.
Poco meno di cinque minuti e siamo nell'aula del prof. Murphy e credo che insegni biologia, ma non ne sono mai stata molto sicura, si, gli angeli sono sempre molto attenti a tutto e perfetti in quasi ogni cosa, beh non io che ogni anno vengo promossa per puro caso.
Mi accomodo vicino alla finestra e volto lo sguardo verso Lola, le guardo attentamente il volto, occhi castani, naso a patata e labbra divinamente carnose, è una creatura bellissima e soprattutto brillante, spesso però ripenso alla mia scelta: io ho scelto lei, al posto di provare a diventare un serafino o di diventare una guardiana della città d'argento, io ho scelto di diventare l'angelo custode di una ragazzina e di vivere una vita in anonimato fra gli umani, studiare cose che non mi serviranno a nulla, per una ragazza.
A interrompere i miei pensieri ci pensa la campanella che mi riporta coi piedi per terra, Lola si volta verso di me e mi sorride e come dei piccoli flash back appaiono momenti che abbiamo vissuto insieme, momenti in cui la aiutavo a capire e ammettere le sue marachelle, e poi i suoi sorrisi, tutti quanti e come un faro quel sorriso fa sparire i miei pensieri e mi fa ricordare perché ho scelto lei.
<Heeei ti sei incantata di nuovo> Lola mi schiocca le dita davanti al volto, mi alzo e ci avviamo verso l'aula in cui ci sarebbe stata la prossima lezione.
<Jack ci ha invitate a una festa questa sera> i miei piedi si bloccano alle parole di Lola, a me non piace uscire, soprattutto con persone come Jack.
<Scusa Lola, ma oggi non è proprio serata, ma sarei molto felice se tu ci andassi pure senza di me> il sorriso che poco prima incorniciava il suo volto ora non c'è più mentre i suoi occhi diventano tristi.
So che sono troppo fredda, ma farmi altri amici non m'interessa, queste persone non m'interessano, m'interessa solo Lola, m'interessa che lei stia bene, ma non voglio finire in una festa piena di cose che per un'angelo sono tentazioni, però capisco perfettamente la voglia di divertirsi della mia amica quindi non le chiederò di non andarci anche se il mio incarico prevede che io la convinca a non fare cavolate, ma una parte di me non la pensa così, una parte di me, quella meno devota al signore pensa che divertirsi sia okay e che cadere in tentazione non sarebbe tanto male.
Mi tiro mentalmente uno schiaffo, <Sei un Angelo Lilith, cosa vai pensando> entro nella seconda aula e, dopo essermi accomodata, inizio a scarabocchiare sul quaderno che servirebbe a prendere appunti.
Le lezioni sono finite e ormai è pomeriggio.
<So che non verrai alla festa, ma mi aiuterai a prepararmi?> Lola mi guarda con uno sguardo supplicante.
<Certo> la sua mano afferra la mia e mi trascina verso la sua stanza dove inizia a provare ogni tipo di vestito.
<Non credo un vestito sia adatto> ribadisco dopo l'ennesimo vestito che la fa sembrare una dea: un vestito corto, blu che la fa sembrare divina.
<Credo sia una festa molto movimentata> dico alzandomi e andando verso il suo armadio.
<Metti questi> le allungo un paio di shorts blu e una maglia nera aderente.
<Non darai troppo nell'occhio, ma sarai comunque bellissima> le assicuro mentre la guardo.
Lola si mette i vestiti che le ho passato, <sembra un'angelo> penso, è l'umana più bella che abbia mai visto.
Mentre si trucca le sistemo i capelli in una treccia laterale.
<Grazie> Lola mi abbraccia dicendo questa parola.
Il mio cuore si riscalda e le sorrido dolcemente.
È perfetta, ogni maschio perderebbe la testa per lei.
Esco dalla sua stanza, lei si avvia verso la stanza di Jack, mentre io vado verso la mia.
Questa sera sono stanca, sarà perché è il primo giorno di scuola, ma io sono dannatamente a pezzi.
Appena arrivo in camera mi metto il pigiama e mi butto sul letto, sono un po' preoccupata per Lola, ma il mio sensto senso mi fa capire che non devo preoccuparmi di nulla.
Da bravo angelo faccio una preghiera e parlo con Dio dei miei dubbi gli angeli non possono averne, ma io ne ho, credo nell'altissimo, ma non credo in me quindi ogni notte prima di dormire prego e rivelo al signore i dubbi che ho sulla scelta che ho compiuto e gli do la buonanotte.

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