SASHA POV
Ero in classe a fissare il vuoto durante la solita lezione di psicologia. Non lo so nemmeno io a che stavo pensando so solo che non stavo ascoltando. Vengo interrotta dal suono stridula della voce della prof.
"Sasha vorresti spiegarmi cosa sto dicendo" rivolsi il mio sguardo lei. Lei adorava umiliare la gente in questo modo, ma non questa volta. La guardai con avidità.
"Se non lo sa lei cosa stava dicendo come lo posso sapere io". La vedo irrigidirsi sul posto mentre sento le risate generali degli alunni.
"Signorina come si permette di rivolgersi così a me!!!"dice infuriata. Stavo per rispondere, ma vengo interrotta dalla porta che si apre. Evans fa il suo ingresso in classe. Si guarda attorno aspettando che qualcuno parlasse. Ma niente...nessun rumore.
"É successo qualcosa?" chiede Bread.
"Stavo appena spiegando a Sasha l'importanza della mia materia, e la difficoltà che molti hanno di comprendere". Ero su tutte le furie ora gli faccio vedere io la materia difficile.
"Prof mi farebbe il piacere di dirmi l'argomento che stavate spiegando?" Chiedo avvicinandomi alla prof con la borsa sulle spalle.
"la pazzia" dice guardandomi con disprezzo.
Mi giro verso la classe e mi rivolgo a loro " cari ragazzi,volete sapere qualcosa sulla pazzia eccovi accontentati. La pazzia é presente in ognuno di noi come la ragione. Non c'è essere vivente in cui non é presente la pazzia. Alcuni la possono manifestare pubblicamente e altri la tengono nascosti. Ma c'è sempre. Ecco questo é quello che si deve sapere sulla pazzia- mi rivolgo alla prof- avete visto non é tanto difficile, ma infondo lei é l'esperta sulla pazzia dopotutto la sperimenta ogni minuto" detto questo feci un sorriso arrogante sotto lo sguardo sbalorditivo di tutti...apparte uno. Bread era vicino alla porta che mi guardava con un sorriso di approvazione.
"Esca subito dalla mia classe" dice la prof infuriata.
"Finalmente non ce la facevo piú" detto questo feci un inchino davanti a tutti, cosa che scatenó degli applausi, ed uscii dalla classe dando una spallata a Bread. Visto che era l'ultima lezione me ne ritorna a casa. Aprii la porta d'ingresso e mi avvisi in cucina. Presi delle cose dal frigo e mi preparai un panino. Stavo mangiando quando notai un bigliettino sul tavolo.
Tesoro noi staremo via per varie settimane per il lavoro. Se hai bisogno di qualcosa chiedi ai vicini già sanno che non ci saremo per un po'. Ricorda che ti vogliamo bene.Si vede come mi vogliono bene. Non mi scandalizza molto dopotutto ero abituata a stare senza di loro. Presi la mia robba e me ne andai in camera. Volevo un po' scrivere quindi cercai il mio diario nella borsa, ma non lo trovai. Decisi di non darci molto conto lo avrei cercato dopo. Nel frattempo andai in bagno e mi feci una doccia.
BREAD POV
Ero in classe all'ultima ora. La sfuriata di Sasha é stata una cosa meravigliosa non credevo aveva questo carattere. Tutti ne erano stati affascinati, ma soprattutto sbalorditi chi credeva che un esserino cosí piccolo potesse dire quelle cose. Avevo passato tutta l'ora a pensare a lei. Sono tornato a casa sfinito peró ero comunque eccetto di poter leggere il diario di Sasha. Appena ho aperto il quaderno...
"Bread scendi é importante" mia mamma mi chiama dalla cucina e io sbuffando mi costringo a scendere. Vado in cucina da lei.
"Che c'è mamma?"chiedo scocciato.
"La signora qui affianco stará via per un po' vai a vedere se la figlia a bisogno di qualcosa sarà pure un modo per conoscerla magari farete amicizia" dice senza girarsi. Ora piú che mai sono felice che mi abbia chiamato.
"Certo vado subito " dico correndo verso la porta d'ingresso. Raggiungo subito la porta d'ingresso della casa affianco e busso il campanello. Nessuno veniva allora cominciai a bussare con insistenza. Alla fine la porta si aprì e ciò che vidi era una visione incredibile. Sasha era difronte a me con solo unasiugamanoche le copriva il corpo e i capelli legati in una coda disordinata. Divenni eccitato in un attimo e lei arrossiva sempre di più.
"Cosa vuoi?" si decise a rompere il silenzio creatosi.
"Veramente mai madre voleva sapere se ti serviva qualcosa" dico guardando le sue curve sempre piú evidenti.
"Ringraziala,ma non mi serve niente" detto questo stava per chiudere la porta, ma io mi fiondo dentro casa.
"Prego entra" dice con sarcasmo. Mi guardo intorno e la casa era identica alla nostra. Vedo che sta salendo le scale cosí la seguo. Va in camera sua e finalmente vedo qualcosa di diverso.
"Ti avevo detto di venire?" chiede senza guardarmi. Sembrava stava cercando qualcosa. Ah già il suo diario.....
" no ma sono così bravo come veggente che ho indovinato che mi volevi nella tua camera e chissà forse pure nel letto senza vestiti mentre ti affondo..." Non mi lasci continuare che mi urla di smetterla.
"Allora perché sei ancora qui?" chiede mentre cerca qualcosa sotto al letto. Mentre si abbassa l'asciugamano si alzasempre di più. La mia testa si abbassa alla ricerca di vedere qualcosa.
"Ecco...io....sono. CAZZO NO CHE NON SIA UNA BELLA VISTA MA SE TI ABBASSI COSÌ MI DISTRAI" urlo. Lei si alza di scatto tutta rossa.
"Scusa io.....va bè continua " dice
"Cercavi qualcosa?" dico cercando di sembrare disinvolto.
"Sì cercavo il mio diario" dice
"Potrebbe essere che qualcuno l'abbia preso mentre ti cadeva dalla borsa e ora lo tiene per leggerlo" dico cercando di sembrare sospetto. Lei mi guarda con rabbia.
"Riddamello ORA" dice avvicinandosi.
" É Perché dovrei farlo? Sai credo che alla scuola interessi quello che pensi" dico con disinvoltura.
"Okay cosa vuoi in cambio?" dice con le braccia incrociate.
"Che ne dici se ti fingi la mia ragazza davanti a tutti " dico con un sorriso che potrebbe fare invidia all'infinito.
"Eh no no" dice allontanandosi.
"Allora domani vedrai le foto del tuo diario appese ovunque" dico aprendo il balcone deciso ad andarmene. Venni fermato da una debole stretta al mio polso.
"okay accetto,ma rivoglio il mio diario" dice mentre io guardo la sua piccola manina che mi tiene stretto. Noto qualcosa di bianco sul polso, ma non ci faccio caso.
"Eh io che garanzia avrei? " dico facendo gli occhioni dolci.
"Quindi cosí il tuo ricatto andrà avanti Finché vorrai "dice arrabbiata.
"Sono queste le regole del ricatto. Ah cerca di essere piú dolce e indossare cose un po piú scollate. Domani ti accompagno a fare shopping. Ora dammi il telefono" dico porgendole la mano. Lei sbuffa evidentemente arrabbiata e va a prendere il telefono. Me lo porge e io salvo il mio numero come "Amore♥". Poi prendo il mio telefono e salvo il suo numero come "Piccola mia ♥". Gli ridó il telefono. "Buonanotte piccola mia a domani" le do un bacio sulla guancia ed esco dalla finestra entrando nella mia camera. Domani sarà una giornata interessante.
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La mia vita? Un inferno
AcakEd è successo che è arrivato quel momento. Quel momento dove cadi a pezzi, dove ti spezzi a metà. Dove tutte le certezze che avevi accumulato in quegli anni si spariscono e non ne resta più niente se non un pensiero confuso. Può essere un solo istan...