❧ 107.

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CONTIENE UN PO' DI SMUT

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"Scusa.."

Felix scosse la testa guardandolo per poi baciarlo a stampo, sporcandogli le labbra di sugo. Changbin mise il broncio guardandolo e poi sentendo le labbra sporche di sugo, cercò di guardarle e poi guardò lui, sporgendole.

"Ora le pulisci."

"Altrimenti?"

"Altrimenti ti picchio
e cosa più importante.."

Changbin lo guardò sorridendo malizioso e si paccò appena il sedere, mettendosi seduto bene sul divano, sotto lo sguardo attento del ragazzo.

"Non lo vedi per un po'.."

"Seo Changbin!"

"Dimmi Lee Yongbok."

"Mi stai ricattando?"

"Se ti piace chiamarlo
così, mh sì può essere
un ricatto, ma è bello."

Changbin fece spallucce sorridendo in modo quasi angelico, ma con un filo di malizia, non tanto velata. Felix lo guardò sgranando gli occhi e inclinò la testa di lato, schiudendo appena le labbra. Quella parte così spigliata del ragazzo, che cominciò ad uscire sempre di più, iniziò a piacergli. 

 "Tanto lo so che non
mi resisti.."

"Quanta convinzione.."

"Scommettiamo?"

"Cosa vuoi 
scommettere?"

"Ci devo pensare.
Facciamo così, se avrò
ragione, tu farai una
cosa che vorrò io.
Se invece avrai ragione
tu, sarò io a fare quello
che vorrai."

"Ok , ci sto. Vediamo.."

Changbin annuì più volte sorridendo e poi sporse di nuovo le labbra, avvicinandole alle sue. Felix lo guardò attentamente e gli leccò molto lentamente le labbra, poggiando una mano all'altezza del cavallo dei pantaloni del ragazzo. La fece salire piano verso la coscia e la strinse appena.

Changbin schiuse le labbra sentendo la sua lingua e poi socchiuse gli occhi, cercando di non mugolare, dandogliela così vinta. Respirò profondamente e deglutì in modo silenzioso e lento, cercando di nasconderlo al ragazzo.

"Sai fare solo questo?"

A quelle parole Felix fece salire una mano alla zip dei pantaloni del ragazzo e subito li sbottonò. Li abbassò appena con una mano e con l'altra gli sfiorò il membro lentamente, ripassando la lingua contro la sua lingua.

Changbin continuò a trattenersi, stringendo il materasso del divano sotto di se con entrambe le mani. Continuò a respirare profondamente, cercando di non gemere sotto il tocco delle sue dita e di contenere l'erezione.

"Sei.. molto lontano..
dalla vittoria.."

"Io non credo proprio."

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