𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 𝟣

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"Pronto Hitomi?"
"Ei mamma! Tornate per cena?"
"Non credo cara, qui sta piovendo tantissimo!"
"Si anche da noi sta per piovere...senti mamma posso uscire con le ragazze sta sera?"
"No, il tempo è instabile e non voglio passare la notte pensando a cosa potrebbe succederti!"
"MA MAMMA!" sbuffai arrabbiata
"Niente ma signorina!"
"Perché Koushi può fare sempre quello che vuole e io no eh?!"
"Perché lui è più grande ed è un ragazzo!"
"Si ma ha solo un anno in più...dai mamma per favore!"
"Ho detto di no!"

Non la salutai è chiusi la chiamata. Erano passate 3 ore da quella chiamata quando il mio cellulare riprese a squillare. Erano le 23 e io ero sul divano con mio fratello. Presi il cellulare e lessi sul display: mamma

"Se ti stai chiedendo se sono uscita potevi anche risparmiare la chiamata" dissi schietta, tanto che mi arrivò una gomitata da Koushi
"È Hitomi che parla?" Chiese una voce sconosciuta dall'altra parte
"Lei chi è mi scusi?" Dissi iniziando a sudare freddo
"È la figlia della signora Sugawara vero?"
"S-sì" balbettai spaventata
"Lei è l'ultima persona sul registro delle chiamate quindi ho presupposto che fosse una persona vicina a lei, dovrei parlare urgentemente con un adulto signorina Hitomi"
"Sono a casa con mio fratello, ha quasi 18 anni va bene?"
"Si"
Passai il cellulare a mio fratello, che iniziò a parlare con l'uomo sconosciuto. Poco dopo gli occhi di Koushi si riempirono di lacrime, mentre continuava ad ascoltare l'uomo. Chiusi gli occhi e iniziai a tremare. Koushi chiuse la chiamata e mi abbracciò forte. Tra le lacrime riuscì a dire:
"Loro...non...ci...sono più"
"C-cosa?" Ora piangevo anch'io
"Hanno...avuto...un'incidente."

Mi alzai di scatto dal letto, portandomi una mano sul cuore, ero madida di sudore. Gli occhi mi si riempirono di lacrime pensando alle scene che ancora mi passavano davanti agli occhi. Inizai a singhiozzare.
Koushi che dormiva nel letto accanto al mio si svegliò di soprassalto, spaventato dai miei singhiozzi. Appena se ne rese conto, corse verso di me e mi strinse forte tra le sue braccia, accarezzandomi i capelli.
"Shhh, non è successo niente" sussurrò al mio orecchio.
Appena mi fui calmata ci sciogliemmo da quell'abbraccio. Guardai sul mio comodino la piccola radio-sveglia gialla che segnava 3 in punto.
"Cerca di riaddormentarti pulcino, domani si torna a scuola"
Annuì soltanto, lui stava per alzarsi ma gli afferrai la maglietta, lui capì subito e si stese accanto a me stringendomi tra le sue braccia.

Poche ore dopo ci risvegliammo colti dal suono assordante della sveglia. Koushi si sporse per spegnerla mentre io mi riaccocolai a lui. Ridacchiando mi lasciò un bacio tra i capelli
"Forza alziamoci" disse stiracchiandosi
"Mmh noo"
Lui in tutta risposta prese a spingermi giù dal letto, fino a quando non caddi di faccia
"Ma sei cretino!" Dissi rossa dalla rabbia mentre lui se la rideva.

Indossammo entrambi la divisa e lui prese con sé anche il borsone da pallavolo, stavamo per uscire di casa quando lui mi afferrò il polso
"Il tuo borsone?"
"Non so se quest'anno continuerò con la pallavolo" dissi guardando a terra
"Tsk" infastidito mi lasciò il polso e corse al piano di sopra, nella nostra camera. Poco dopo riscese con il mio borsone
"Non voglio sentire lamentele" fece lui autoritario
"Ma..."
"Niente ma, siamo cresciuti con la pallavolo...e il nostro sogno sono sempre stati i nazionali e non ti permetterò di rinunciare adesso" disse superandomi e uscendo di casa "Papà non te lo perdonerebbe mai" concluse con gli occhi lucidi.
Io sorrisi con le lacrime agli occhi e lo seguii.

Arrivammo a scuola a piedi. Nel tragitto parlammo delle materie che avremmo dovuto affrontare quel giorno e della pallavolo. Quasi davanti al cancello Koushi si fermò e mi sorrise
"Sei pronta?"
Io in risposta l'abbracciai
"Per qualsiasi cosa chiamami e correrò da te" mi disse sorridendo.

In lontananza vidi arrivare la mia migliore amica, Moe Kikuchi che appena mi vide iniziò a correre per poi abbracciarmi
"Così mi strangoli!" Dissi sorridendo
"Mi sei mancata così tanto" disse lei. In effetti dopo il funerale dei miei genitori mi ero chiusa in casa e per giorni non avevo neanche mangiato
"Anche tu scema"
Entrammo a scuola e ci dirigemmo nella nostra nuova classe
"Vedo che hai portato il borsone" disse lei ghignando
"Si, perchè tu non ce l'hai?"
"Se leggessi i messaggi del gruppo, sapresti che oggi le senpai accolgono le nuove arrivate e non c'è bisogno della nostra presenza"
In risposta mi battei una mano sulla fronte
"Ahhh" dissi esasperata.

Finalmente arrivammo in classe, dove c'erano già molti dei nostri compagni, tra cui il mio migliore amico,Chikara Ennoshita. Appena mi vide sorrise raggiante
"Hito-chan, nanetta, come stai?" Disse stringendomi affettuosamente a lui
"Ciao bruttoo, mi sei mancato tanto" dissi stringendolo per la vita
"Come va?"
"Va" risposi solamente.
In quel momento suonò la campanella, segno che la nostra tortura aveva inizio.

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Buonasera a tutti
Ho deciso di iniziare una nuova storia sul nostro caro capitano Daichi, perché be' diciamocelo, è il più figo del gruppo (senza togliere nulla agli altri, sono tutti belli belli)

Ho deciso di scriverla perché in giro se ne trovano davvero poche, per la maggior parte one shot.
Non sarà un ×reader perchè riesco a scrivere meglio con la presenza di un personaggio fisico.

Non ho ancora deciso se ci saranno delle scene lemon ma nel caso in cui si presenterà l'occasione avvertirò a inizio capitolo.

Fatemi sapere se l'inizio vi piace con qualche commento e stellina🔥🌟

A presto (cercherò di aggiornare quotidianamente).

L'ᥲmorᥱ ᥱ̀ sᥲᥣvᥱzzᥲ//Dᥲιᥴhι Sᥲᥕᥲmᥙrᥲ//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora