Capitolo 5

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Appena arrivò a casa si buttò sul letto per cercare di rilassarsi, non aveva cenato, il pensiero di Kidou a letto con Fudou lo stava perseguitando.
Non riusciva a concentrarsi su altro.
Sentiva il suo cuore battere velocissimo mentre la gelosia gli logorava l'anima.
Quel pomeriggio si era sentito così bene con il suo amato e pensare che a lui non era bastato quello che avevano avuto, lo rendeva davvero triste.

"Non gli era piaciuto?" si chiedeva mentre stringeva un cuscino tra le braccia.
"Non l'ho soddisfatto abbastanza?"

Mentre si poneva quelle domande, non riuscì a trattenere le lacrime. Si mise a piangere cercando di soffocare i suoi singhiozzi immergendo il viso nel morbido oggetto che stava abbracciando con forza.
A distrarlo dalle sue convinzioni fu la suoneria del suo telefono.
Si tirò su di scatto.
Prese il cellulare e quando lesse il nome del mittente quasi non gli venne un colpo.
Era Kidou.
Dopo ore finalmente aveva deciso di richiamarlo.
Continuò a fissare lo schermo, le lacrime gli offuscavano la vista, il suo respiro era irregolare. Come avrebbe fatto a parlare con lui senza piangere disperatamente sentendo la sua splendida voce?
Stava esitando, desiderava con tutto il cuore che non lo avesse richiamato.
Non voleva sentirlo, non dopo quello che aveva fatto con Fudou, non dopo che lo aveva ignorato per tutte quelle ore.
Ma pensò al lavoro. Il suo unico lavoro.
E lui amava stare li, alla Teikoku con i suoi ragazzi e con lui, con Kidou.
Si pulì velocemente gli occhi e il viso con la mano libera e poi accettò.

"Sakuma! Scusa se prima non ti ho risposto", la sua voce. Quanto la amava, quante emozioni trasmetteva al suo corpo.
Desiderava urlargli che era uno stronzo, che si approfittava della sua ingenuità e passività, ma prima che potesse rispondergli Kidou pronunciò un'altra frase.

"Mi dispiace davvero tanto", dal tono che aveva usato sembrava davvero sentirtsi in colpa e Sakuma sorrise.
Gli venne spontaneo. Si sentì uno scemo, non riusciva ad essere arrabbiato con lui, anche dopo quello che gli aveva fatto.

"Tranquillo, Kidou. Non era una questione urgente", sentì il suo innamorato gettare un sospiro di sollievo.

"Di cosa si tratta?" chiese.

"Sono dei documenti, volevo sapere se sono tutti da compilare entro la prossima riunione".

"Bhe potevi scrivermelo", a quelle parole un groppo gli si formò in gola.
Era stato così freddo. Stava cercando di non piangere di nuovo, non voleva lo sentisse.
Sakuma desiderava chiamarlo perché soltanto con la sua voce, si sentiva subito meglio.
Ma in quel momento non era accaduto.
Non avendo una sua risposta, Kidou aggiunse un'altra frase.
"Scusa, intendevo dire, che la prossima volta puoi tranquillamente scrivermi, senza preoccuparti nel caso io non ti rispondessi", forse le sue parole erano solo una scusa per la sua fredda risposta, ma Sakuma annuì sentendosi subito già meglio.
Odiava come Kidou lo rendesse così dannatamente manipolabile.

Ma doveva pensare al lavoro, doveva preoccuparsi solo di quello, cercando di mettere da parte i suoi sentimenti.
Chiusero la chiamata poco tempo dopo.
Il cellulare lo riportò sul suo sfondo.
La foto che li ritraeva insieme e felici era così dolorosa sa vedere in quel momento. Osservandolo non poté far altro che iniziare di nuovo a piangere.
Il suo cuore gli minacciava di esplodergli fuori dal petto.
Cercò di addormentarsi, non gli rimaneva altro da fare, se non riposava come poteva trovare la forza per alzarsi dal letto il giorno dopo?
Sistemò i cuscini e si immerse nelle soffici coperte, aveva bisogno di tranquillizzarsi, ma soprattutto desiderava dormire senza pensare a quei due e agli spiacevoli eventi legati a loro.
Chiuse gli occhi lentamente, li sentiva molto pesanti e il dolore del pianto si faceva sentire. Gettò svariati sospiri profondi a ritmi regolari mentre con tutte le sue forze cercava di tenere i suoi occhi serrati.
Ma niente. Ogni volta si aprivano e si immergevano nel buio di quella stanza, illuminata leggermente dai raggi lunari e dai lampioni poco distanti da casa sua, entrambe le fonti di luce raggiungevano la finestra della sua stanza.
Mentre si era concentrato a fissare il lampadario sopra di lui, Il suo telefono rilasciò un sonoro suono.
Sakuma balzò seduto mentre teneva una mano sul petto. Si era spaventato davvero tanto, ma quando lesse il nome del mittente accompagnato dal messaggio sottostante, che si intravedeva nel banner, giurò di voler sotterrare se stesso.
Kidou gli aveva scritto e per di più aveva citato il nome di Fudou.
In sostanza il rasta pretendeva che due giorni dopo i due ragazzi sarebbero passati a prenderlo nella sua azienda la "Kidou co.", per passare a detta sua, un po' di tempo insieme.
Il ragazzo dal capelli blu, lasciò cadere il telefono dalle sue mani. Sapeva dove voleva parare quell'uomo.
Porse una mano sulla fronte. Avrebbe dovuto rivedere Fudou e chissà cosa avrebbero dovuto fare di nuovo insieme, magari Kidou gli avrebbe trovati eccitanti mentre si scambiavano effusioni di vario tipo e questo a Sakuma non andava bene. Ma non perché Fudou non gli piacesse esteticamente, ma perché nutriva per lui sentimenti principalmente negativi.
Averlo accanto in momenti così intimi e personali, lo rendeva tanto nervoso e soprattutto a disagio. Non riusciva a godersi al meglio il suo innamorato se lui stava sempre li a fissarli e ad intromettersi anche quando era il suo di turno per avere completamente Kidou.
Decise di non rispondergli subito, preferì dargli la conferma il giorno dopo.
Aveva deciso che ci sarebbe andato, sperando con tutto il suo cuore che Kidou non avesse fini sessuali. Ma sapeva già che sperare su una cosa del genere era come sparare ad un flusso d'acqua.
Provò nuovamente a riaddormentarsi, questa volta si fece aiutare dal dolce ricordo di quel pomeriggio.
Era così piacevole immaginare nuovamente le sensazioni che aveva provato, il tocco di Kidou, i suoi baci e le sue carezze.
Come poteva quell'uomo essere a volte così dolce e a volte così bramoso di divorare sia lui che Fudou allo stesso tempo?
Gli era sembrato così aggraziato quel pomeriggio e quasi si convinse ricambiasse in parte i suoi sentimenti, ma poi scoprì della serata con il suo rivale.
Comprese che Kidou era una persona che agiva sempre in modo serio e logico, ma amava anche svagarsi con solo sesso.
E aveva trovato le sue vittime perfette.
Scosse la testa, non erano quelli i pensieri che voleva, così tentò di rievocare le emozioni piacevoli.
Soprattutto quelle provate quando i loro corpi si univano e si muovevano all'unisono, come se seguissero entrambi la stessa melodia.
Quelle di quando sia lui che il compagno raggiungevano il proprio culmine, immergendo i propri sensi nel piacere estremo, che durava per quei pochi secondi.
Sorrise dolcemente mentre rievocava tutto nella sua mente e in poco tempo riuscì finalmente ad abbandonarsi al mondo dei sogni.

~Wrapped Around Your Finger~ {Sakuma x Kidou x Fudou}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora