Peter Pan e Wendy

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N: "Dimmi che è uno scherzo, dimmi che è un'incubo...dimmi qualcosa che non sia questo"
R: "Amore ascoltami, va tutto bene davvero"
C: "No Rebecca non va tutto bene, se non fossi entrata io in quel bagno che sarebbe successo?"
N: "Io lo ammazzo"
A: "Nì fermate!"
Adriano insieme a Gabriele e Nassi provarono a fermarlo, lo tirarono per la camicia , per le braccia, ma fu tutto inutile. Niccolò si scagliò contro Antonio prendendolo per il colletto della camicia e spingendolo verso un muro.
T: "Nì che cazzo fai? Sei ubriaco ?"
NASSI ALESSANDRO (N): "Tiziano levate"
AN: "Moriconi che è successo?"
Niccolò non rispose, gli sferrò un pugno in viso...all'inizio era solo uno, ma poi divennero due, tre ... iniziò ad uscire sangue dalle labbra di Antonio.
Gabriele e Adriano afferrarono Niccolò e lo allontanarono da Antonio. Lo avrebbe ucciso, anche perché Antonio non sapeva nemmeno difendersi.
N: "IO TI AMMAZZO, GIURO SU DIO CHE TI AMMAZZO"
T: "Mi spiegate che cazzo succede?"

Tiziano era entrato nel panico, come tutti noi d'altronde. Forse lui e gli altri un po' di più non sapendo realmente cosa fosse successo.

N: "Succede che il tuo amico è un bastardo"
Dovevo calmarlo. Non poteva ridursi così .
R: "Amore ti prego, guardami. Guarda me. Calmati. Portami via da qui, ti chiedo solo questo."
C: "Ti porteremo a casa dopo, prima dobbiamo tagliare il pisello a questo animale."
Ecco ci mancava solo lei...Xina la principessa guerriera.
AN: "Clarissa io ti avevo detto che se volevi potevi unirti"
Clarissa prima lo incenerì con lo sguardo e poi iniziò ad andare verso di lui con tutta l'intenzione di picchiarlo. Fortunatamente Gabriele la bloccò.
AN: "É arrivato il tuo fidanzatino a salvarti"
C: "Te la taglio quella lingua" continuava a gridare Clarissa mentre si dimenava tra le braccia di Gabriele.

Io ero concentrata a guardare questa scena. Solo dopo qualche minuto di silenzio mi accorsi che Niccolò si trovava di nuovo davanti ad Antonio. Mi avvicinai a loro e mi fermai dietro di lui, appoggiando le mie mani sulle sue spalle, per fargli capire che io ero lì, che stavo bene, e che avevo bisogno di lui.

N: "Mi fai pena Antonio, non ci sta nemmeno sfizio a menarti. Fai tanto il gradasso ma non sai tirare manco un calcio. Smettila di avere questa ossessione per la mia ragazza, perché ti giuro che se vengo di nuovo a sapere che le hai messo le mani addosso, ti denuncio. Smettila di fare l'idiota anche con Clarissa , che finisce il doppio male". Detto ciò Niccolò si girò verso Tiziano, mi prese la mano e si rivolse all'amico.
N: "Bella festa Tizià"


Io e Niccolò eravamo tornati a casa da mezz'ora. Tragitto discoteca-casa nessuno dei due aveva proferito parola. Stessa cosa ora. Eravamo a letto come due perfetti sconosciuti. Non poteva essere nervoso con me, cosa avevo fatto io?

R: "Mi spieghi quale è il tuo problema?"
Si mise a ridere, lo avrei preso volentieri a schiaffi, ma decisi di andargli incontro.
R: "Nì davvero, parlami"
N: "Quando me lo avresti detto? Sii sincera"
R: "Appena tornati a casa, non volevo dirtelo al locale perché sapevo sarebbe successo il caos...ed infatti. Non mi sembrava giusto rovinare la festa di Tiziano"
N: "Rebecca sti grandi cazzi di Tiziano. Dovevi dirmelo in quel preciso istante. Me lo ha detto Clarissa, ti rendi conto? Clarissa."
R: "Ho capito Niccolò che te lo ha detto Clarissa, c'ero anche io"
N: "E poi mi sono anche contenuto con quel deficiente"
R: "Bastava anche solo il discorso finale , potevi evitare di menarlo"
N: "Ah quindi la colpa ora è mia ?"
R: "No , non ho dettto questo"
N: "Volevo fare l'eroe, so che ti piace quando ti vengo a salvare"

E come potevo negare che a me davvero piaceva quando lui mi difendeva o proteggeva ? Ma non come il principe azzurro che deve salvare la sua dama. Io non avevo nemmeno le unghie delle damigelle in pericolo o delle principesse, io ero l'opposto..una bambina cresciuta un po' troppo in fretta. E lui Beh di certo non poteva essere un principe azzurro. Dove si è mai visto un principe tatuato, con gli orecchini e i capelli sempre in disordine?! Lui non era un principe , ma era il mio eroe. Era quella persona dolce e matura che teneva a me , ma allo stesso tempo super infantile, un bambino in alcuni atteggiamenti , e un uomo in altri comportamenti...ma so che se avesse potuto scegliere , Niccolò sarebbe stato per sempre un bimbo, un po' sperduto. Lui era Peter Pan, e io la sua Wendy, pronta ad essere salvata da Capitan Uncino.

La stella più fragile dell'universoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora