Capitolo 3:Sei un codardo!

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Flashback:

Giugno 2026.

"Cosa???Cosa hai detto???"-chiese Simon totalmente spiazzato da quello che aveva appena sentito.
"Mi pare di essere stato chiaro,Simon"-disse Alvin calmo.
" Spiegami che significa!Come sarebbe che te ne vai!?"
"Quello che hai sentito,che senso ha restare ormai?La nostra band non è più quella di una volta, noi non siamo più quelli di una volta,niente è più come una volta....non ha senso restare...."
"Alvin, questo è il discorso più stupido che abbia mai sentito!E anche fosse vero, che cosa vai a fare di casa?Non ha senso!"-urlò Simon a confine fra la rabbia e le lacrime.
"Ce l'ha eccome,ho bisogno di tirare avanti, io qui non ci riesco più a stare e poi......non dovete per forza sciogliere la band,potete comunque portarla avanti. Non sono indispensabile...."
"Non sei indispensabile? Alvin, tu sei l'ago della bilancia! Non puoi lasciarci in questo modo così egoista!".
" Non sai neanche il principale motivo per cui lo faccio ".
" E quale sarebbe? E per quella volta, tre anni fa?Ti prego dimmelo!"
"No,non è quello" (in realtà , ma Alvin preferì non tirare fuori l'argomento).
"E perché allora? Siamo fratelli, lo sai che a me puoi dirmelo".
Alvin lo guardò un'ultima volta negli occhi per poi dire:" È proprio questo il problema,Simon".-disse dandogli un saluto che da li agli anni che seguirono fu praticamente un addio.

Fine flashback.
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Quando Alvin decise di andarsene di casa,fu perché non ce la faceva più a vivere con Simon sotto lo stesso tetto:soffriva e basta.
Di conseguenza aveva usato vari pretesti per convincere Dave a lasciarlo andare via di casa, per vivere da solo.
Dave fu inizialmente riluttante alla richiesta, ma d'altra parte Alvin era maggiorenne e se lo voleva,lui non era nessuno per opporsi e quindi glielo permise senza opporsi.
Tuttavia alla notizia che avrebbe dovuto rivedere Simon dopo tutto quel tempo,Alvin andò nel panico più totale, tanto che iniziò a progettare vari modi per tentare di non farsi riconoscere da lui,addirittura travestirsi.
Fatto sta che incontrò la netta opposizione del figlio.
"Papà, non se ne parla!Vuoi forse mettermi in ridicolo davanti a tutta la scuola?"-disse Mickey secco.
"Tanto chi vuoi che mi riconosca?Alvin Seville non ha mica i baffi e una parrucca grigia".
"E quella coda da lupo?".
"Beh....volevo addolcire la pillola...."-scherzò Alvin,ma Mickey si preparò a ribattere.
"Ne ho abbastanza papà!O ti vesti decentemente o ci penso io"
"Va bene,ho capito!Non c'è bisogno di scaldarsi così tanto".
Alvin andò controvoglia a scuola, poiché sapeva che una volta uscito avrebbe solo voluto piangere.
Una volta arrivati disse a Mickey di aspettarlo la davanti.
Quando vide la fila di genitori che aspettava il proprio turno notò anche dei volti molto familiari,che lo videro a loro volta.
"Alvin, sei tu?"
"Brittany, Jeanette, che bello rivedervi"-disse Alvin sorridendo e loro ricambiarono abbracciandolo.
Brittany era stata in gioventù la migliore amica di Alvin,e lo aveva un pò aiutato quando Simon lo aveva respinto in quel modo "infame" (come lo aveva definito lei).
Jeanette invece era stata per lui come una sorella maggiore, sempre pronta a dargli una mano nei momenti di difficoltà.
Negli anni anche con loro si era tenuto in contatto anche con loro,tramite varie lettere e messaggi vocali sul telefono ma non le aveva mai viste di persona.
"Tra poco io dovrò andare in sala professori, essendo un insegnante anch'io,quindi direi di approfittarne adesso per parlare"-disse Jeanette sorridendo.
"Tu perché sei venuto qui?"-gli chiese Brittany.
"Sono venuto per firmare delle autorizzazioni a mio figlio".
"Tuo figlio?"-chiese Jeanette sorpresa.
"Non di sangue,l'ho adottato, ma comunque si....e voi invece?".
"Per nostra figlia"-disse Jeanette.
"Vostra figlia?Ma allora...."
A quel punto Brittany prese Jeanette a braccetto e disse:"Si,siamo sposate".
"Wow,congratulazioni ragazze,sono felice per voi"-disse Alvin, che tuttavia era anche un pò invidioso a riguardo.
"Ora devo proprio andare"-disse Jean, per poi dare un bacio a Britt e muoversi verso l'aula professori.
"A proposito Al.....come farai con Simon?Non credo sarà molto contento di rivederti, a differenza nostra"-chiese Brittany preoccupata.
"Mi limiterò a firmare tutto il più in fretta possibile per poi andarmene".
"Sei stato molto coraggioso a venire lo sai?"
"Non volevo neanche farlo,sono venuto solo per Mickey"-disse Alvin tentando un sorriso.
"Si vede che sei un bravo padre"-disse Britt sorridendo e mettendogli una mano sulla spalla.
A quel punto Brittany entrò in sala professori e uscì poco dopo,guardando Alvin negli occhi per poi dirgli:"Avanti vai,andrà tutto bene".
Alvin entrò e li vide Simon ,che era in quel momento girato,e Jeanette.
"Buongiorno,sono il padre di Mickey Seville"-disse facendosi coraggio.
Simon si girò sorridendo ma non appena lo vide cambiò subito espressione: gli divenne totalmente fredda quasi a non mostrare nessuna emozione.
"Molto bene,firmi questi e poi saremo apposto"-gli disse Jeanette.
Alvin si sbrigò a firmare tutti i documenti per poi consegnarli e iniziare ad andarsene.
"Aspetta"-lo chiamo secco,Simon.
"Simon lascialo stare!"-intervenne Jean,ma lui la ignorò.
"Voglio sapere perché lo hai fatto!".
Alvin si girò a guardare e vide che Jeanette gli faceva segni con la testa di andarsene,quasi scappare.
Così si voltò di nuovo e aprì la porta per uscire ma non prima di sentir dire testuali parole da Simon:"Sei un codardo!".
Alvin, una volta fuori corse via per poi sedersi e scoppiare a piangere.
Mickey, che vide tutto, si avvicinò a lui preoccupato.
"Ehi papà, ma perché piangi?Che è successo? "-gli chiese abbracciandolo.
" M-Mickey,succede che ti ho mentito..... quel ragazzo che ti ho detto che mi piaceva da giovane...... non è stato lui ad abbandonarmi.....sono stato io".

Continua......

Salve a tutti, rieccoci qui con un nuovo capitolo!Questo colloquio ha permesso ad Alvin di rivedere volti belli ma anche tremendamente brutti.Come andrà a finire? Lasciate un voto e un commento se volete il prossimo capitolo.

Alla prossima.
Il vostro Fede.

Alvon-Quando la fratellanza fa male.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora