Capitolo 8:Avvenimenti inaspettati.

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Alvin stava con Jeanette e Brittany a sorseggiare un caffè nel bar dell'ospedale.
Mickey, invece, era rimasto in sala d'attesa per vedere se c'erano notizie su Zoey.
Simon era tornato a casa.
Cosa che, per Alvin, era molto d'aiuto per pensare più liberamente.
Si chiedeva se fosse troppo tardi per rimettere tutto a posto..... per tornare a essere i fratelli di un tempo.....gli bastava questo; conquistarlo, viste le circostanze non gli importava più.
Pensò che, magari, avrebbe potuto fare un regalino per il figlio che avrebbe avuto con Nelly:infondo era anche suo nipote, di conseguenza.
"Qualcosa non va Alvin?"-chiese Jean, che aveva notato che Alvin era assorto nei suoi pensieri.
"Eh?Ah no....tranquilla....stavo solo pensando..."-rispose Alvin, ma Britt aveva capito, sebbene in parte, a cosa pensasse.
"Tali pensieri...."-cominciò con un sorriso malizioso-"riguardano per caso Simon?"-chiese, aspettandosi di vederlo arrossire, cosa che non avvenne.
Si limitò ad un mezzo sorriso e a dire:"Più o meno.....ragazze sentite...... secondo voi è troppo tardi per un nuovo iniziò?Per provare a riallacciare i rapporti con lui?"-domandò speranzoso.
Ovviamente non contava che gli dessero una risposta positiva, ma un pò ci sperava.
Quanto a Jean e Britt, loro erano rimaste per un attimo senza parole di fronte a tale domanda,
"Onestamente non saprei che dirti Alvin...."-cominciò Jeanette-"di sicuro in quest'ultimo periodo sta essendo molto più fragile e, probabilmente, è il momento migliore per provare a parlarci....ma non posso assicurarti comunque che possa tornare tutto alla normalità".
Alvin si limitò ad annuire, di sicuro era meglio di quanto sperasse ma gli venne un dubbio.
"In che senso è fragile?"-domandò.
Jeanette fece una faccia.... come se si fosse resa conto di aver detto una cosa che non doveva dire.
Perciò intervenne Brittany:" Beh, lo scoprirai andando da lui; noi non possiamo dirti altro"-disse lasciandolo confuso.

Il giorno dopo........

Era da quasi mezz'ora che stava la davanti.
Alvin si era fatto dare da Jeanette l'indirizzo di Simon, così per poterlo vedere e parlarci, ma ora che era lì, si sentì come se una forza invisibile le stesse forzando a stare fermo.
Si era preparato un discorso perfetto da fargli, che era svanito nel momento in cui era arrivato.
Improvvisamente Alvin sentì la porta di casa aprirsi e vide Nelly uscire fuori sorridente.
Come darle torto d'altra parte?Se si considerava che era in dolce attesa.
Nelly, non appena notò Alvin, perse un attimo il sorriso, per riacquistarlo subito e salutarlo amichevolmente.
E fra le tantissime cose, che si aspettava di sentirle dire, scelse la più inaspettata:"Va da lui, ha molto bisogno di uno come te"-disse per poi andarsene.
Alvin era alquanto scioccato, poiché quello sembrava quasi un invito a portarle a via Simon, non che la cosa gli sarebbe dispiaciuta......no!Aveva deciso che avrebbe rinunciato a Simon e così sarebbe stato!
Si posizionò di fronte alla porta d'ingresso e iniziò a pensare se suonare al campanello o tirarsi indietro.
La sua mano si avvicinò a esso fino a premerlo.
Si maledisse subito in quel momento, ma ormai il danno era fatto, poiché vide la porta aprirsi.
Simon, non appena aprì e vide Alvin(se in quel momento sarebbe voluto letteralmente sprofondare al centro della Terra) si pietrificò sul posto.
Nessuno dei due sapeva come rivolgersi all'altro.
Alla fine Simon decise di rompere il silenzio:"Emh....prego, non restare li impalato, entra pure"-lo invitò e Alvin non se lo fece ripetere due volte.
"Allora... mi ero preparato un discorso..... ma ora risulta tutto così difficile....".
"Fai con calma, non ti corre dietro nessuno"-disse Simon con calma.
Alvin era leggermente stranito:gli
sembrava di parlare con una persona totalmente diversa di quella vista a scuola l'ultima volta.
Sta di fatto che, almeno all'inizio, non riuscì a dire niente se non due semplici parole:"Mi....dispiace...".
"E per cosa?"-chiese Simon non capendo.
"Lo sai bene il perché:il fatto che me ne sono andato anni fa, che avete dovuto sciogliere la band e rinunciare alla vostra carriera da cantanti per colpa mia....scusa... probabilmente agli occhi tuoi sarò ingiustificabile......sicuramente mi odi ma...posso assicurarti che per farlo avevo i miei buoni motivi"-disse sperando che non gli chiedesse quali erano tali motivi.
"Dove vuoi arrivare con questo?"-gli chiese curioso.
"Il punto è che..... sei libero di cacciarmi via volendolo ma....mi piacerebbe.... poter ricominciare da capo, tornare ad essere tuo fratello.....".
Alvin, di punto in bianco, si sentì stretto e si accorse che Simon lo stava abbracciando fra le lacrime.
"Ehi, guarda che non c'è nessun bisogno di piangere...."-disse Alvin ricambiando l'abbraccio.
"E invece sì!!!Sono solo un fallito: nella vita mi sono fatto terra distrutta da solo e non ho più nessuno"-urlò disperato.
"Tu non sei un fallito!"-ribatté Alvin staccandosi da lui-"e non sei neanche solo:hai tua moglie Nelly, una chipette fantastica, e da lei stai pure per avere un figlio quindi.... congratulazioni!E già che siamo in tema..... come lo chiamerete?"
Simon abbassò lo sguardo sconsolato.
"Mary, la chiameranno Mary:è una femmina".

Continua......

Salve a tutti, rieccoci qui con un nuovo capitolo!Dopo una lunga assenza sono tornato e sarò attivo durante tutte le vacanze!Vi starete chiedendo:"come sarebbe 'la chiameranno'?".Molti vorranno sicuramente trucidarmi per aver concluso senza ulteriori informazioni.
Se le volete sapete cosa fare😉.
Lasciate un voto e un commento se volete il prossimo capitolo.

Alla prossima.
Il vostro Fede.

Alvon-Quando la fratellanza fa male.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora