capitolo 7

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Louis si svegliò con un mal di testa tremendo, quando si ricordò tutti gli avvenimenti della sera prima voleva piangere, specialmente la fine della serata, come l'aveva fottuto in quel bagno e come aveva ammesso tranquillamente che era stato come farlo con una prostituta, si sentiva usato, ma infondo lo sapeva, e se lo meritava pure.

Il suo cervello non gli diceva altro che allontanarsi da Harry, ma non poteva, ormai era perso per quell'uomo, non si sarebbe arreso presto.

Infatti la mattina gli fece trovare gli stessi fiori e la colazione di sempre, nonostante gli facesse male il culo e lo stesse maledicendo giusto un po' per questo.

Al solito alla ricreazione andò da lui, che non si aspettava di vederlo

H: Louis, ancora qui?

L: si

H: perchè?

L: perchè si

H: credo di doverti umh delle scuse

L: no dovresti delle scuse al mio culo dolorante

sorrise si avvicinò e cercando di non farsi vedere toccò il culo di louis e gli sussurrò "scusa culo"

rise

L: che stupido

H: okay mi dispiace per averti dato della puttana

L: va bene scuse accettate

La giornata passò tranquillamente, Lou era più felice, vedeva gli occhi di quel ricciolino sciogliersi piano piano, e aveva voglia di lui di nuovo, quindi alla fine delle lezioni lo invitò a casa, e incredibilmente accettò.

Harry dal canto suo iniziava a sentirsi strano, era come il solito per il resto del mondo, ma per louis era diverso, come se l'amore che provava per lui non fosse mai scomparso, ma ancora aveva bisogno della sua corazza di apatico, aveva bisogno di non lasciarsi andare, così se gli avesse fatto male non si sarebbe sbriciolato ancora, non di nuovo, non si fidava ancora.

La sera arrivò, harry suonò a casa Tomlinson, stava iniziando a sentire di nuovo quella sensazione strana nello stomaco.

aprì con un sorriso da orecchio a orecchio

L: ehi Haz

H: ciao

E gli sorrise, però stavolta era un sorriso sincero per la prima volta.

Gli mostrò la casa, harry la trovò carina, anche se un po' disordinata per i suoi gusti, le pareti erano molto colorate, ogni parete un colore diverso, era piccolina, ma accogliente e calda, esattamente come louis, si perchè era una persona diversa da quella che si ricordava harry adesso è accogliente, gentile e così incredibilmente carino e sexy allo stesso tempo...

A quel pensiero ad harry venne voglia di abbracciarlo, e perchè non farlo?

Infatti gli si avvicinò mentre gli stava dando le spalle per mostrargli una camera. Mise le braccia a stringergli la vita e appoggiò il mento sulla sua spalla, sentendo il suo profumo di colonia. Non credeva che avrebbe ancora abbracciato qualcuno al mondo, ma si sentiva bene fra le sue braccia.

L'altro inizialmente restò scioccato per quella dimostrazione di affetto, poi girò la testa e gli lasciò un tenero bacio sulla guancia, per poi mettere le mani sulle Sue e godersi quel momento.

Momento che durò poco, infatti Harry si staccò quasi subito, non voleva, voleva stringerlo ancora, ma meglio fare piccoli passi.

Passarono una serata tranquilla, stavolta non fecero sesso, Harry non voleva fargli di nuovo male, ma sapeva che non si sarebbe contenuto, quindi meglio di no.

H: adesso vado

L: vai..?

H: è meglio così

capì e gli sorrise

L: va bene

Lo accompagnò alla porta, desiderava baciarlo così fottutamente tanto, ma sapeva che si sarebbe scansato, come sempre.

H: ci si vede

L: ciao H

Gli voltò le spalle e se ne andò, ormai louis ci era abituato, forse in questi giorni aveva visto più la sua schiena allontanarsi che altro, e avrebbe voluto non vedere mai più quella scena, avrebbe voluto abbracciarlo ancora, toccarlo, baciarlo, ma non sapeva se queste cose sarebbero mai successe.

Teachers in love- Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora