Sempiterno Mai

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Muta Lacrima
di cieco dolore,
Sola,
Nel vuoto Firmamento.
Per chi inesorabilmente cadi?
Per chi ti struggi?

Respiro incenso.
La mente mi si spaura.
Il sangue è ghiaccio e fuoco.
Il petto un altare.
Il mio cor l'agnello sacrificale.
Tu la sacerdotessa.

Ssh...odo fruscii
Di meste foglie cadenti.
Vi è un soffio di fumo,
Di morta cenere.
I Demoni m'hanno consumato.

Amo il tuo caldo respiro
E la tua risata fresca
Che mi par un trillante raggio di luce
Nel silenzioso lago dell'animo mio.

Amo il tuo sguardo
Sì profondo
Che par
Che tutto
mi legga dentro.

Amo
le tue sanguigne
E roride labbra
Che paiono due affilate sciabole
Nate per conficcarsi nel petto mio.

Ma tu,
Mia Dea
Ti neghi.

Eppur scorgo
Sulle tue labbra roride
Il piacere di potermi incatenare

Concedi poche briciole
Eppur ne son schiavo
E mi par d'impazzire.

Ti neghi?
Eppur la vita è una sola,
La Morte certa
E il Fato presto ci separerà.
Cogli l'Attimo Segreto
E gioca con me

Non puoi?
Non vuoi?

Sia fatta la tua Volontà!

Sacrifica allor
Sull'altare
Al tuo Dio
Il mio cor
Bisbigliandomi
Un Sempiterno Mai

Imploderò in me stesso
Ma
Mai più
Mai più il mio cuore batterà per te.
Mai più ti sbircierò con desiderio.
Mai più ti sognerò.
Mai più.
Mai.

[Foto di un dettaglio del dipinto "il desiderio infinito" dell'arista Giorgio Dante]

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