Episodio 51 Dylan dove mi hai portata?

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" Eccoti finalmente, ti stavo chiamando da dieci minuti." Sbuffò annoiato.
Era appoggiato alla porta con le braccia incrociate, i capelli ricci gli ricadevano davanti coprendogli i suoi occhi neri. Visto da fuori metteva paura, ma allo stesso tempo aveva un'aria misteriosa. Era davvero bello con la sua camicia bianca e i suoi jeans neri. Notai che le cameriere gli lanciavano delle occhiate maliziose. Ma lui le ignorava tutte. I suoi occhi erano puntati su di me.

" Tz, allora mi rispondi bella addormentata?" Si avvicinò, mentre camminava i suoi ricci si spostavano di di lato.
" Oh si bhe ecco stavamo vedendo un film e..." si fermò a qualche centimetro da me e mi guardò storto.
" Non ho tempo da perdere ragazzina. Devo stanare assassini, non perdere tempo a una cena con una ragazzina che arriva anche in ritardo." Mi prese per un polso e mi avvicinò ancora di più a lui il suo sguardo mi mise soggezione. Me lo scrollai di dosso.

" Che esagerato che sei, sono solo dieci minuti" cercai di farmi forza ma il suo metro e novanta non mi aiutava.
Mi guardò dalla sua altezza, i suoi occhi si scurirono. " Pensi che sia tutto uno scherzo? Cazzo lo so che sei solo una ragazzina ma svegliati devi capire che sei in pericolo." Alzò leggermente la voce facendo girare alcune persone verso di noi.
" Ma cosa c'entra il fatto che io sia ragazzina con quello psicopatico? Lo so che sono in pericolo" ci guardammo in cagnesco. Alla fine sospirò e mi costrinse a seguirlo.

Era davvero un cavernicolo, neanche uno sguardo di cortesia ho ricevuto.
Mi aprì la portiera " Entra" mi ordinò, io entrai e per tutto il tragitto lo ignorai. La testa era contro il finestrino e il mio cervello vagava nei miei mille pensieri, su X.

Dylan fermò la macchina di colpo, per fortuna avevo la cintura di sicurezza che mi attenuò il colpo.
" Ma sei completamente impazzito?" Gli urlai contro. Lui mi azzitì mettendomi una mano sulla bocca. " Zitta ci stanno seguendo."
Il mio cuore iniziò a battere così forte che mi arrivò alle orecchie, il sague fluida fino al cervello.Mi lasciò andare e vidi una macchina accostare dietro di noi.

" Chi sono?" Sussurrai terrorizzata. Lui se ne accorse e mi mise le mani sulle spalle. " Ora non posso parlartene. Ti dirò tutto dopo,ma ora devi stare solo calma e zitta. Prese la sua giacca e me la mise sulla faccia. " Ma che fai?"
" Ora calmati e abbassati, non devono sapere che sei nella mia macchina, altrimenti mi costringerai ad usare la forza e non credo sia un bene, per te, vedere una vera sparatoria." Disse tutto d'un fiato facendomi appoggiare la testa  sulle sue gambe.
" N-non voglio morire..." stavo tremando.
" Sta tranquilla non lo permetterò. Ora tieniti forte e qualunque cosa succeda non ti allontanare da me. Non capivo cosa intendesse.
Mi attorgliò addosso la cintura e spinse il piede sull'acceleratore.
Strillai spaventata. La macchina andava a tutta velocità. Probabilmente stava cercando di seminarli.

Vedevo poco, mi tolsi la giacca fino al naso per riuscire a respirare, la macchina andava così veloce che vedevo tutto sfocato. Dylan stava guidando con una mano con l'altra si teneva l'imbottitura dei pantaloni dove c'era la pistola.
All'improvviso davanti a noi spuntò un muro " Dylan il muro" urlai a squarcia gola.
" Va tutto bene" mi tranquillizzò, fece una sterzata verso destra, era così veloce che per un momento ho pensato che ci saremmo ribaltati.

Alla fine riuscimmo a seminarli, grazie a un vicolo cieco. Ci fermammo in una strada poco frequentata.

Mi alzai di scatto e diedi la giacca a Dylan, avevo ancora l'adrenalina addosso, le mani mi pizzicavano e il cuore era a mille. Mi guardai allo specchietto ed ero ridotta malissimo. Lui uscì dalla macchina e senza aprirmi la portiera si avviò davanti a un bar. Uscii spaventata e appena feci un passo in avanti, quasi caddi se non avessi avuto davanti a me Dylan. Mi appoggiai a lui le gambe mi tremavano.

Si girò di scatto e mi tenne per la vita, era arrabbiato. Ma cosa pretendeva?

" Hai finito di fare la bambina? Io sono un detective è ovvio che sia abituato a queste cose, anche tu dovresti esserlo visto, che è una vita che quell'uomo ti cerca" mi fulminò con lo sguardo.

IL RITORNO DI UN AMORE PERDUTO (Broken Hearts # 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora