Capitolo otto

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You make me fall apart...
(Tu mi fai cadere a pezzi..)


Si girò nel letto, con un sorriso sulle labbra.
«si, anche io!» Sussurrò ma si svegliò ancora di più con quel sussurro, perché era in dormiveglia. Qualche rumore l’aveva fatta crollare dal mondo dei sogni, ma Keyra era tutt’altro che intenzionata ad aprire gli occhi. Sentì la porta aprirsi ma non diede molto peso alla cosa, continuando a dormicchiare. Era sicura che era o Niall che si era alzato, oppure sua madre che metteva qualche vestito stirato da qualche parte.
Ma poco dopo le sue sopracciglia si corrucciarono mentre tante voci tutte insieme cantavano “tanti auguri a te”.
Aprì un occhio e lo richiuse coprendosi fin sopra i capelli. A lei quelle cose non piacevano, le venivano gli occhi rossi perché voleva piangere visto che era al centro dell’attenzione. Odiava il suo compleanno, odiava essere la festeggiata. Mille volte aveva detto a tutti che non voleva quelle cose, ma che ne potevano sapere loro?
Louis prese la coperta, continuando a cantare e camminando la portò fino alla fine del letto, lasciando completamente scoperta Keyra che da quando aveva messo il piumone dormiva con dei pantaloncini e una canottiera. Raggelò, si piegò per prendere la coperta, e quando ci riuscì si ricoprì lasciando solo la testa di fuori. Li guardò tutti, uno ad uno. Era domenica quindi non si andava a scuola. Ma quando vide l’ora sulla sveglia, ringhiò.
«Avete finito? Vorrei tornare a dormire!» Ammise, e Harry la guardò male.
«Cioè.. Noi ci siamo svegliati alle otto, ci siamo vestiti siamo usciti da casa, siamo venuti qui, abbiamo cantato la canzoncina e tu tutto quello che riesci a dire è “voglio tornare a dormire”?» Lo guardò di sbieco da sotto le coperte. «Bella cosa. La prossima volta me ne resto a casa!» Ammise il riccio, mentre Louis si buttava sul letto matrimoniale con Keyra, coccolandola.
«Ma chi ve l’ha chiesto?» Domandò, ma dentro sé stessa stava facendo le fusa per quello che avevano fatto. «Ok.. ok.. che palle! Grazie ragazzi, siete stati dolcissimi! Ora uno ad uno aspettate il vostro turno, ripagherò questa cosa in natura!» Scoppiarono tutti a ridere.
Si mise seduta, massaggiandosi il viso con le mani. I suoi fratelli stavano appoggiati uno all’altro, con gli occhi chiusi. Le si buttarono tutti sul letto e venne stritolata a turno da quei cinque folgorati. Poi Niall si fece spazio e se la strinse addosso. Entrò poco dopo Allyson, con la sua torta di compleanno!
«Awww..» Miagolò tutta entusiasta, battendo le mani felice.
«Ah, per questo batti le mani! Per noi che cantiamo la canzoncina no! Bell’amica.» Ripeté Harry stizzito, mentre lei se lo coccolava tutto.
«Daiii! Lo sai che mi ha fatto piacere, ma tu come reagiresti se ti svegliassero in questo modo?» Harry ci pensò.
«Benissimo!! E’ una cosa carina!» Indicò Louis che saltava sul letto.
«Anche questa?» Domandò continuando a guardare Louis che saltellava sul suo letto tutto euforico, e si sorrisero.
Allyson, l’addetta alle torte di compleanno di Keyra, porse la torta e la guardò oltre le candele accese.«Esprimi un desiderio!» Oh ma dai! Sbuffando e facendo muovere le fiamme delle candeline, ci pensò su. Quando lo espresse, soffiò sulle sedici candeline. Prese una candelina, e la spezzò per poi consegnarla a Allyson. Sorrise e l’abbracciò guardando la stupenda torta che le aveva fatto.
Keyra sapeva che Allyson era l'addetta alle torte, ma ogni volta che le aveva chiesto quale fosse la sua, la sua amica non gliel'aveva mai rivelata, sapendo che Keyra era così curiosa. Una stronzetta, insomma.
«Scendiamo? Così la tagliamo e facciamo colazione!» Si alzò controvoglia e indossò una felpa con il pezzo sotto del pigiama pesante. Si nascose il viso dentro la felpa, scendendo con Niall visto che le aveva passato un braccio sulle spalle, protettivo. In cucina li aspettava tutta la famiglia Smith, insieme a Mary che naturalmente non aveva visto in stanza. Anche perché aveva un occhio aperto e uno chiuso, e poter vedere tutte le persone che avevano affollato la sua stanza era troppo per un cervello a cui non era stata somministrata la sua dose quotidiana di caffè. Abbracciò la sua amica Mary, e poi fu assalita da suo fratello Julian, che se la coccolò tutta.
Quando si avvicinò ad Allyson le porgeva il coltello.
«Nooo!» Sua madre le passò una tazza di caffè, Keyra la sorseggiò e li guardò uno ad uno. Si accorse dello sguardo di Malik addosso e lo fissò puntando il coltello che aveva in mano verso di lui.
«Che hai da guardare, Malik?» Chiese, incazzosa. Lui rise, e fece il segno “dopo” che le fece capire che non voleva sfotterla davanti a tutta la sua famiglia. Cazzone!
«Stai diventando vecchia. Come ci si sente?» Si portò una mano sulla schiena e fece un gemito finto.
«Normale, come mi devo sentire? E la smettete di guardarmi, per favore? E’ il mio compleanno, mica chissà che cosa!» Sbraitò ansiosa. Lei odiava stare al centro dell'attenzione. Se lo ripetè per la trecentesima volta nel cervello. Tutti, come se si erano letti nel pensiero, si avvicinarono e la scrutarono ancora peggio.
«Vi odio!» Tagliò la prima fetta, poi lasciò il lavoro pesante ad Allyson perché lei era davvero una sega anche a tagliare la fettina di torta. Si mise seduta, sorseggiando il suo caffè mattutino. Malik si avvicinò, appoggiandosi al muro. Si girò a guardarlo, scoglionata fino al midollo poi tornò a guardare gli altri.
«Lo sai di essere bellissima senza trucco e con i vestiti da casa?» Gli tirò una gomitata sul fianco che non se la sarebbe dimenticata neanche dopo anni. Lui gemette e se la rise.
«Sta zitto, coglione!» Peccato che lei seriamente pensava che la stesse sfottendo, ma lui in fondo -anche se non lo sapeva - glielo stava dicendo con il cuore.
«Sei così dolce quando..» Gli puntò il dito addosso, guardinga.
«..Non osare terminare quella frase perché giuro che ti faccio la doccia con il caffè!» Lui si fece una risata di cuore, e lei lo guardò a bocca aperta. Mamma.. Ma perché lui e Niall avevano quelle risate stupende? Julian le porse un pacchetto.
«Avevo detto niente regali, cazzo!» sbraitò, innervosita.
Ribadiva: odiava il suo compleanno. Scartò il regalo, trovandosi un pezzo di stoffa. Lo aprì e lo guardò a bocca aperta.
«Scherzi, vero?» Domandò in direzione di suo fratello mentre Malik rideva ancora capendo cos’era.«No, ovviamente no! Lo sai quanto ci ho messo per trovarlo? Qui sono impossibili da trovare.» Aprì la bocca e se lo rigirò tra le mani.
«Un burqa?Tu mi hai regalato un Burqa, Julian?» Tutti scoppiarono a ridere, da quella scena. Lo accartocciò e guardò male suo fratello.
«Non lo indosserò mai, sappilo!» Prese di nuovo la sua tazza continuando a sorseggiare il suo caffè, lanciando di tanto in tanto qualche sguardo bruto in direzione di suo fratello. Quando vide il pezzo di torta, quasi non si sbaciucchiò Allyson.
«Tutta al cioccolato! Ma io ti amo!» Sussurrò deliziata, sbavando allegramente sulla sua fettina di torta. Allyson rise, mentre distribuiva le fettine a tutti.
«Discorso.. Discorso.. Discorso!» Nooo.. Li guardò male molto male tanto che se uno sguardo potesse uccidere, Keyra avrebbe sicuramente ucciso tutti. Divenne rossa in zona guancie.
«Oddio, ma perché?!» Se ne rimase seduta al suo posto, passandosi una mano sul viso timidamente.«Vi ringrazio tutti per essere qui! Cin cin!» Disse con la tazza del caffè e tutti scoppiarono a ridere. Suo padre si avvicinò a lei con una busta in mano. Keyra lo guardò inclinando la testa di lato ma poi alzò gli occhi in quelli dell'uomo. 
«No, papà!» Sussurrò con ansia e lo vide sorridere.
«Me lo stai chiedendo da tanto. Ecco il mio regalo per te. Il tuo tatuaggio!» Aprì la bocca e alzò gli occhi nei suoi, di nuovo!
«Ma sei serio? Posso davvero farmi il tatuaggio?» Annuì e Keyra gli saltò addosso, dandogli tutti baci sul viso. «Oh questo è il regalo più bello in assoluto.» ansimò tutta contenta e suo padre rise di gusto, felice di aver fatto contenta sua figlia.
La mattinata andò avanti così.
Keyra salì dopo un'ora per vestirsi e farsi una doccia. Quando tornò in camera in accappatoio per vestirsi, qualcuno entrò nel momento in cui si stava togliendo di dosso l'accappatoio.
«Bussare è un optional?» Chiese girandosi a guardare chi fosse ma non si stupì di trovarsi Zayn, e rialzando l’accappatoio visto che l’aveva legato in vita. Per fortuna già aveva indossato il reggiseno e gli dava le spalle quando entrò.
«Oh.. terra chiama Zayn, cosa vuoi?!» Lui sembrò cadere dalle nuvole e sbatté le palpebre tornando a guardarla in viso. «Che faccia da cazzo che hai!» lo sfotté, e lui si riprese tornando a ghignare. Non poteva dire “come se già non mi hai visto nuda”.
«Beh, devo ammetterlo che la tua schiena ha un certo fascino! La ricordavo bene!» Gli tirò l’asciugamano dei capelli.
«SPARISCI STRONZO!» lui uscì ridendo, e poco dopo risentì la porta aprirsi. «Ancora vivi? Ti ho detto di levarti da mezzo, Zayn!» Sbottò, ma quando si affacciò dall’armadio - si era tolta di nuovo l’accappatoio quindi stava in intimo - si ritrovò suo fratello Julian.
«Ma oggi è la giornata rimaniamo a bocca aperta? Ohhhh!» Julian alzò lo sguardo sul suo viso.«Da quando hai messo quelle tette? E quel sedere? Oh mamma. Sto avendo dei pensieri sconci su mia sorella!» Disse con tono schifato ma anche divertito. Keyra lo guardò male.
«Innanzitutto non abbiamo lo stesso sangue.. E poi la smetti di guardarmi?» Soffiò dandogli un calcio giocoso, timida del fatto che un uomo stesse facendo apprezzamenti su di lei. Certo, era suo fratello, ma era pur sempre un uomo.
«Che vuoi pure tu? Al diavolo!» sbottò incazzosa.
«Volevo parlare un po’ con te, ma ti prego copriti!» Sbuffando tornò a prendere i leggins pesanti, la minigonna, la maglietta a collo alto e il maglioncino. Lo fece girare e cominciò a vestirsi.
«Allora, cosa vuoi?!» Domandò, indossando i leggins.
«E' tanto che non parliamo!» Guardò la sua schiena stranita mentre si sistemava sulle gambe i leggins. «Che mi racconti? Come ti senti da sedicenne?» Inspirò l'aria dai polmoni, esausta di quella domanda. Ogni anno era sempre la stessa solfa.
«Uguale a ieri e uguale a come mi sentirò domani!» Recitò quella che era la stessa risposta che dava ogni anno, indossando la maglietta.
«E.. il ragazzetto l’hai trovato?» sbuffò ancora.
«No, Julian! Non ho il ragazzo, quindi la mia virtù è ancora intatta, per modo di dire!» Naturalmente Julian sapeva che non era più vergine ma sapeva anche che Keyra non era una che la dava così a gratis.
«Sei sicura? Niall? Vi vedo molto attaccati!» Un altro sbuffo uscì dalle sue labbra.
«Siamo amici, stop! Ci vogliamo bene!» Appena finì di vestirsi gli bussò sulla spalla e suo fratello si girò a guardarla.
«L’hai dimenticato?» Chiese, riferendosi sicuramente a Lucas.
«Ci sto provando!» Ammise, sedendosi al suo fianco. Lui l’abbracciò, e lei si girò a sorridergli.  «Tranquillo, prima o poi passerà! Sono forte, sai?» Lo vide sorridere, con quel sorriso che tanto amava.
«Lo so! A volte mi stupisco di quanto sei forte, pur essendo così piccola tieni tante cose dentro.» Il sorriso sulle sue labbra si accentuò ancora di più e gli diede una spallata giocosa.
«E dimmi.. ti piace qualcuno di quei ragazzi li sotto?» Alzò un sopracciglio divertita da quella domanda.
«No, tutti amici!» Ripeté, ma in fondo a se stessa si stava urlando “bugiarda!”. Suo fratello la guardò serio.
«ci sto credendo!» Rise di cuore da quelle parole dette con tono fintamente divertito. 

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