Capitolo 4.

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Ormai è già settembre e sono appena uscita dalla scuola guida, oggi ho fatto l'esame che ovviamente ho passato ma devo aspettare questo pomeriggio per i risultati sicuri. Ho preso la macchina e con a lato Luke mi sono avviata verso casa, lui ha ancora paura di starmi accanto mentre guido e questo rende i viaggi in macchina molto divertenti. Purtroppo però non c'è Shawn ad aspettarmi a casa, non lo vedo da quando i miei genitori sono tornati da Cuba a metà agosto e mi manca da morire, ma chiama tutti i giorni per sapere come sto e per dirmi quanto mi ama. Prima che partisse mi ha sfilato dal polso un braccialetto rosa fluo e lo ha indossato al polso sinistro, mi ha guardato negli occhi e mi ha detto che lo avrebbe tenuto fin quando non ci saremmo rivisti e che sperava che l'avremmo fatto presto. In quei giorni non avevamo fatto altro che l'amore, abbiamo passato giorni a letto ma d'altra parte è sempre così all'inizio di una relazione dove c'è molta attrazione.
"Arrivati." Dico spegnendo l'auto davanti casa mia.
"Io non mi fiderò mai di te al volante! Mai. Stavi per investire un barboncino!" Dice fingendosi sconvolto Luke.
"Non era un barboncino, era un sacchetto di plastica." Dico io ridendo mentre apro la porta.
"Va be', in ogni caso sei pericolosa."
"Dovrai farci l'abitudine." Dico ridendo ancora di più. Guardo per un attimo Luke avvicinarsi a me serio e fa quasi paura quando mi butta sul divano con uno scatto veloce, avvicina le mani ai miei fianchi e comincia a farmi il solletico in tutto il corpo. Lo odio quando lo fa, è odioso. Mi manca il respiro dalle risate.
"Basta ti... prego... Luke!" Urlo dimenandomi fra le risate, quando finalmente smette mi fa cadere tra le sue braccia e mi bacia la fronte. È il fratello che non ho mai avuto, non potrei vivere senza di lui perché sono momenti come questi che rendono la nostra amicizia unica.
"Lo ucciderò..." Dice fermandosi un attimo. "Lo ucciderò se dovesse farti del male, ho capito che stavi pensando a lui in macchina. Non sono stupido."
Dice a bassa voce, tanto bassa che il battito del suo cuore, che sento forte e chiaro con l'orecchio appoggiato a lui, quasi la copre.
"Luke, ne abbiamo già parlato mille volte." Dico io con tono neutro.
"Ok, hai ragione, piccola." Dice baciandomi i capelli per poi sciogliere l'abbraccio. "Allora? Che facciamo ora?"
"Ora mi cucini un bel piatto italiano!" Dico io alzandomi e andando verso la cucina.
"Vada per il piatto italiano, allora." Dice alzandosi anche lui.
Le ore passano veloci tra una risata e l'altra infatti mi ritrovo al volante della mia bellissima auto che, tornando dalla scuola guida, passo a prendere Cassie per passare una serata tutti assieme. Questa mattina non è potuta venire a casa mia a causa di un impegno ma questa sera non ha scuse.
"Spero tu non sia pericolosa, neopatentata." Dice Cassie entrando in macchina.
"Già, lo spero anche io." Dice Luke dal sedile del passeggero.
"Finitela!" Dico con voce lagnosa.
Quando arriviamo a casa ci buttiamo tutti e tre sul mio letto a guardare il soffitto, non ho voglia di cucinare quindi credo che tra un oretta ordineremo una pizza. Mi metto a sedere e faccio segno a Cassie di fare lo stesso lei mi guarda non capendo allora inizio a parlare voltandomi verso Luke.
"Ehi Luke, ricordi l'altro giorno mentre parlavamo seduti a quel tavolino all'aperto della gelateria di tuo zio?" Chiedo aprendo il discorso.
"Sì, perché?" Dice non capendo dove voglio andare a parare.
"Hai detto che i tuoi questo fine settimana sono fuori per lavoro..."
"Già, per fortuna."
"Allora perché non organizziamo una megafesta di fine estate?" Dico saltellando sul materasso.
"Da quando sei una tipa da feste?" Aggrotta la fronte.
"Da quando ti conosco, mio piccolo e innocuo Luke!" Dico sorridendo mentre gli strizzo una guancia, come si fa con i bambini.
"Ok, allora facci-" Il campanello lo interrompe così gli sorrido lasciandogli un bacio sulla guancia. Scendo di corsa le scale e mi precipito davanti alla porta, quando apro per poco non svengo sul pavimento. Shawn è proprio qui davanti a me con tutto il suo splendore, mi avvicino a lui in silenzio, con gli occhi lucidi e gli getto le braccia attorno al collo.
"Che bello poterti stringere, mi ero stufato di vederti da dietro uno schermo!" Dice baciandomi tra i capelli. Sciolgo l'abbraccio e lo bacio con passione e sento le sue braccia stringermi ancora più vicino a lui, senza staccarsi dalle mie labbra spinge la porta con la gamba e la chiude. Sento qualcuno schiarirsi la voce così stacco le labbra da quelle di Shawn e guardo Cassie e Luke che ci guardano a braccia conserte.
"Oh, credevo fossi sola..." Dice Shawn.
"E invece ci siamo anche noi." Dice Cassie salutandolo con un grande sorriso al contrario di Luke che lo guarda gelido.
"Be' io toglierei il disturbo." Dice alla fine.
"Non hai l'auto." Dico io sorpresa ancora una volta dal suo atteggiamento infantile.
"Chiamerò un taxi." Mi risponde non risparmiandomi il suo sguardo gelido.
"Be' andrei anch-" Cerca di dire Cassie ma io la fermo.
"Nessuno va da nessuna parte. Ok? Staremo tutti insieme da buoni amici." Dico guardandoli uno ad uno.
"Ok ma caccia l'alcool." Dicono in coro.
"Sarà fatto!" Dico facendo loro l'occhiolino e andando verso la cucina, dove si trovano i liquori.
Quando torno in salotto e mi siedo atterra accanto a Shawn ho in mano dei bicchierini di vetro e due bottiglie. Una di vodka alla fragola e una di limoncello, sono pronta ad ubriacarmi con stile.
"Ehi, il mio preferito." Dice Shawn prendendo il limoncello dalla mia mano.
"Be' in realtà ciò che stiamo per fare è molto illegale perché nessuno di noi ha 21 anni ma... chissene frega." Dico io alzando le spalle e mettendo la vodka alla fragola nei bicchierini. Brindiamo e facciamo il primo giro poi il secondo, il terzo, il quarto...

Il Concerto|| Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora