Prologo

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"Sento di non essere pronta per questa interrogazione." Dico voltandomi verso la rossa al mio fianco. Cassie, la mia migliore amica, nonché compagna di scleri, è sempre stata la mia rossa lentigginosa preferita. La conosco da sempre e ci siamo sempre state l'una per l'altra.
"Smettila di dire che non sei pronta! Non hai mai preso un'insufficienza in tutta la tua vita, puoi sopravvivere ad un'interrogazione di geografia!" La sua voce squillante arriva dritta nelle mie orecchie e mi chiedo perché mi sono seduta così vicina a questo scaricatore di porto.
"Non sono mica sorda, sai!?" Le dico infastidita con una mano posta davanti all'orecchio. Sono già le 7:50 tra dieci minuti dobbiamo entrare e non ho ancora aperto libro per ripetere, così prendo lo zaino e lo apro con la delicatezza di un elefante in una cristalleria ed estraggo il libro di geografia.
"Ehi Camila" Sento una voce richiamarmi ma non la riconosco fin quando non alzo lo sguardo. Luke, un ragazzo di quinta, che a quanto ricordo del lunghissimo monologo di Cassie è cotto di me. Insomma sì è un bellissimo ragazzo ma non mi sembra il caso di scaldarsi come ha fatto lei. In ogni caso lo saluto con un "Ehi" quasi sussurrato e lui si siede a fianco a me davanti al tavolo da pic-nic quasi lo avessi invitato. Insomma oggi vogliono tutti farmi abbassare la media come se non bastasse la prof che mi odia. "Ti va di venire ad una festa a casa mia?" Chiede il biondo a fianco a me, io lo guardo con un espressione un po' perplessa non capendo le sue intenzioni.
"Allora? Cosa c'è Camila Cabello? Hai perso la tua formidabile lingua?" Dice con un sorriso sincero sulle labbra.
"I-io, e-ecco non credo di poter venire..." Dico sembrando una balbuziente, Luke mi guarda scettico e poi riprendere a sorridere, ma come fa ad essere così allegro di prima mattina? Solo ora mi accorgo che Cassie è andata via per lasciarmi da sola con Luke, che stronza.
"Camila posso farti una domanda?" Dice guardandomi negli occhi con quei suoi pozzi d'acqua.
"Certo." Dico con un accenno di sorriso assolutamente finto.
"Cos'hai di meglio da fare?" Dice continuando a sorridere e a guardarmi negli occhi.
"Ehm... I-io be' ecco... Io devo studiare." Dico cercando una risposta plausibile ma non riuscendoci.
"Capis-" il suono della campanella lo interrompe ed io balzo in piedi correndo verso l'entrata. Lo guardo con la coda dell'occhio prima di entrare, ancora lì seduto che si guarda le mani sorridendo. Fa quasi tenerezza.
Appena arrivo in classe mi siedo al mio solito posto, accanto a Cassie, mi volto verso di lei e la incenerisco con lo sguardo ma lei mi liquida con un'alzata di spalle. Mi giro verso la professoressa che guardandomi a metà tra il soddisfatto e il malefico mi chiama all'interrogazione, così mi alzo molto lentamente e a testa bassa raggiungo la cattedra da cui mi allontano solo a fine ora, a testa alta, contenta della mia A che la professoressa pur volendo non ha potuto negarmi.
"Come al solito tutti i tuoi dubbi erano infondati, piuttosto di cosa avete parlato tu e il dio greco?" Dice la mia amica quando la raggiungo liquidando il primo argomento con un gesto della mano.
"Non so di cosa tu stia parlando." Le dico guardandola negli occhi.
"Non fare la finta tonta! Di cosa hai parlato con Luke?" Dice guardandomi con occhi sbarrati e mani tremanti dall'emozione.
"Mi ha invitata ad una festa st-" Dico ma mi interrompe prima che possa finire la frase.
"Allora ci vediamo a casa tua alle 18!" Dice schioccandomi un bacio sulla guancia destra e correndo lungo il corridoio. Le prossime quattro ore saremo in classi diverse, noia assoluta. Due ore di matematica un'ora di educazione fisica e un'ora di biologia.

***

Le due ore di matematica sono passate, con mia sorpresa, velocemente e mi trovo catapultata in una stancante e noiosa ora di educazione fisica in cui in professore ha deciso di farci correre lungo tutto il perimetro della palestra, come sempre. Mentre corro sento i polmoni andare a fuoco, non sono portata per queste cose.
"Ehi" Mi giro spaventata sentendomi toccare una spalla e noto due occhi azzurri puntati addosso a me.
"Ehi, che ci fai qui?" Chiedo non sapendo realmente il perché della sua presenza.
"Davvero non ti sei mai accorta in 8 mesi di scuola che il venerdì abbiamo educazione fisica insieme?" Dice, mi giro verso di lui e lo guardo scioccata fermandomi improvvisamente.
"Non ci posso credere." Dice lui scoppiando a ridere prima che il prof ci richiamasse.
"Hemmings! Cabello! Riprendere a correre!" Che rottura. Lancio uno sguardo a Luke che ancora non ha smesso di ridere e sorrido per poi riprendere a correre affiancata da lui adesso più serio. Mi guarda e scoppia di nuovo a ridere così gli do una gomitata che data la differenza di altezza finisce poco sopra il fianco.
"Allora, verrai alla mia festa?" Chiede ad un certo punto. Io lo guardo rassegnata e mormoro un "Sì, certo." Lui mi sorride e si avvia verso gli spogliatoi, cosa che faccio anche io. Faccio una doccia e poi mi rivesto, il mio solito abbigliamento: leggings nero e una t-shirt di Shawn Mendes. Lo amo, un giorno vorrei incontrarlo. Esco dagli spogliatoi e mi ritrovo davanti Luke con i capelli ancora umidi che mi sorride.
"Ti accompagno in classe. Cos'hai?" Mi dice sfoggiando ancora di più il suo sorriso.
"Biologia." Dico guardandolo perplessa. Continua a sorridere e ci avviamo verso i corridoi di scuola, è quasi inquietante il fatto che sorrida sempre. Ci fermiamo davanti alla mia classe un attimo prima del suono della campanella e lui mi ruba un bacio sulla guancia prima di scappare dalla parte opposta del corridoio. Rimango bloccata due secondi poi sbatto le palpebre velocemente mi giro ed entro in classe sedendomi in prima fila. L'ora di biologia inizia non appena la prof entra in classe con il suo solito abbigliamento anni '50. Non so perché ma non riesco a seguire la lezione, sono troppo concentrata a canticchiare "Life of the party" di Shawn Mendes. L'ora passa così tra le varie canzoni del mio cantante preferito e mi ritrovo a camminare in corridoio verso l'uscita, non ho alcun corso pomeridiano quindi torno a casa sempre a quest'ora. In cortile trovo Cassie che mi ferma prendendomi un braccio, da subito inizia a squadrarmi da capo a piedi e dopo qualche minuto si decide a parlare.
"Non guardarmi in quel modo, sto scegliendo il vestito che indosserai sta sera alla festa!" Dice saltellando non so per quale motivo.
"Ok ok, calma. Non c'è bisogno che scel-" cerco di dire senza riuscirci.
"Oh invece sì." Dice con tutta calma. Dopo un po' di sguardi in cui ci siamo capite solo noi ci sorridiamo e la saluto con un bacio avviandomi al cancello. Non appena sono fuori accendo il telefono inserisco le cuffie e premo il tasto play della playlist "Shawn Mendes". Lo so sono ossessionata ma è più forte di me, lo adoro. Anzi dire che lo adoro è dire poco. Camminando verso casa canticchio, forse un po' troppo forte, le sue canzoni ma purtroppo abitando abbastanza vicino a scuola a "Don't be a fool" sono costretta a togliere le cuffie e a infilarle nello zaino. Apro la porta ed entro in casa, chiamo mia madre e lei risponde dalla cucina.
"Ehi tesoro, com'è andata la tua interrogazione di geografia?" Chiede sorridente.
"Benissimo mamma ho preso una A! Senti mamma oggi mi hanno invitata ad una festa, posso andarci?" Chiedo frettolosamente dopo averle risposto con molto entusiasmo.
"Una festa!? Ma certo tesoro! Vai pure e divertiti!" Mi risponde con tono sincero ed allegro.
"Grazie ti voglio tanto bene mamma!" Le dico mandandole un bacio dall'altra parte dell'isola ed alzandomi dallo sgabello per salire di sopra.
Entrata nella mia stanza mi butto sul letto e chiudo gli occhi, dopo qualche minuto sento mio padre chiamarmi per il pranzo dal piano di sotto. Scendo e sorrido ai miei genitori sedendomi tra loro. Mio padre e mia madre rimangono seri per tutto il pranzo ma alla fine mio padre si schiarisce la voce e mi guarda. Credo di aver fatto qualcosa ma non saprei dire cosa, il suo sguardo è severo.
"Camila, io e tua madre dobbiamo parlarti. Abbiamo seguito tutto il tuo percorso scolastico fin ora e be' è semplicemente impeccabile, ma ora noi sentiamo di doverti premiare e per questo se continuerai cos-" Il discorso di mio padre, tutto ben strutturato e ripetuto dinanzi allo specchio, viene interrotto dalla voce emozionata di mia madre.
"Abbiamo deciso che se continuerai così il tuo compleanno lo festeggerai con il tuo amato Shawn Mendes!" Dice sventolando le mani in aria e corrucciando, subito dopo, la fronte davanti alla mia calma e al mio silenzio. Non posso crederci.
"In che senso, scusa?" Dico calma.
"Nel senso che il 12 agosto sarai ad un suo concerto in prima fila ed avrai il pass per il backstage!" Dice mia madre di nuovo con le mani in aria. A quel punto non so più trattenermi e scoppio a piangere ridendo tra le lacrime abbracciando i miei genitori. Dopo essermi calmata guardo l'orologio e noto che sono già le 16:30 così salgo di sopra e vado a farmi una doccia. Uscita dalla doccia prendo un accappatoio e corro in camera ancora tutta bagnata e con i capelli gocciolanti. Mi vesto con un semplice pantaloncino di jeans un po' strappato e una canotta bianca ed inizio a buttare giù l'armadio in cerca dell'abbigliamento ideale della festa. Quando bussano alla porta sobbalzo e scendo giù dirigendomi all'ingresso ma noto che mia madre ha già fatto entrare Cassie. Corre su per le scale prima che io possa aprire bocca per salutarla, ormai è di casa, quando la raggiungo noto che ha già sparso sul letto tutti i vestiti che aveva con sé in quel l'enorme borsone. Appena mi vede mi lancia un vestito rosso fuoco cortissimo e con degli spacchi sui fianchi, la guardo stizzita e le rilancio quel "coso", mi avvicino al letto e vedo una gonna bordeaux a ruota ed un top bianco fin troppo scollato, una gonna nera come quella bordeaux ed un top grigio semplice con una scollatura profonda sulla schiena e un vestitino nero interamente coperto di brillantini.
"Ti sembra il mio genere? Avrei preferito un semplice tubino bianco." Le dico guardandola ad occhi sgranati. Lei fa un alzata di spalle e guarda i vestiti posati sul letto.
"Non sono tanto male provali!" Dice scocciata, così prendo la gonna nera e il top grigio e vado in bagno. Quando esco sono abbastanza convinta del mio outfit e quando Cassie mi conferma che mi dona con un "oggi cadranno tutti ai tuoi piedi" sorrido e mi infilo le converse nere alte. Cassie va via verso le 19:45 dopo avermi truccata ma rimanendo sui colori nudi. Verso le 20:30 mi arriva un messaggio da un numero sconosciuto.
Sconosciuto: Sono qui sotto scendi.
Io: Luke come hai fatto ad avere il mio numero?
Sconosciuto: Cassie.
Alzo gli occhi al cielo e scendo giù, quando apro mi si presenta davanti un Luke più bello che mai con dei semplici jeans neri strappati alle ginocchia e una camicia. Lo guardo per un po' poi gli sorrido e lui mi tende la mano, l'affero e lui mi guida fino alla sua auto, mi apre la porta e poi me la richiude. Quando sale anche lui mi squadra da capo a piedi e mi sorride.
"Sei magnifica." arrossisco immediatamente e abbasso lo sguardo guardandomi la gonna corta. Mi prende per il mento e mi fa voltare verso di lui, lo guardo negli occhi e sorrido imbarazzata.
"Non devi arrossire se ti dico la verità." Dice prima di lasciarmi il mento e mettere in moto l'auto. Dopo circa venti minuti in assoluto silenzio arriviamo davanti ad una villa non troppo grande con un cortile ben curato, Luke spegne l'auto e scende ed io faccio lo stesso. Appena entro mi investe l'odore di alcool, e sono solo le 20:50. Cammino seguendo Luke che si ferma a salutare un suo amico, mi guardo intorno e mi sento ancora più spaesata.
"Ehi, io sono Cam." Mi si presenta l'amico di Luke.
"Io sono Camila, piacere." Dico porgendogli la mano, me la stringe e mi sorride mostrando i denti perfetti. È un ragazzo abbastanza alto, moro, occhi scuri, fisico da atleta, molto carino ma non è Shawn Mendes.
"Ora io e Camila andiamo a fare un giro della casa, ci vediamo dopo" Dice Luke appoggiandomi un braccio sulle spalle. Camminiamo per tutta la casa e per ultimo entriamo nella sua stanza. È grande e ben arredata il soffitto è bianco mentre le pareti sono blu notte, l'arredamento è semplice e moderno: il letto ad una piazza e mezza, l'armadio che copre la maggior parte della parete destra e una scrivania ordinata al lato della porta. Entro e noto che sopra la scrivania c'è una mensola e su questa sono disposti vari libri, passo le dita sui dorsi di quest'ultimi e leggo i titoli: Romeo e Giulietta, Orgoglio e pregiudizio, Ragione e sentimento... Bellissimi libri, non pensavo fosse il tipo di ragazzo che legge i classici.
"Ti piacciono?" Chiede.
"Certo, sono dei magnifici libri." Rispondo sorridendo. Mi prende la mano e scendiamo di nuovo al piano di sotto, incontra un altro amico così io mi allontano andando verso la cucina. Mi siedo su uno sgabello vicino all'isola e prendo una birra rimanendo lì seduta muovendo i piedi a ritmo di quella musica assordante.

***
01:25

Luke's P.o.v.

Mi guardo in torno e non trovo più Camila ci siamo persi di vista verso le 23 e poi non l'ho più vista. Corro verso la cucina preoccupato ed eccola seduta atterra con la testa tra le mani, mi avvicino e noto che la sua schiena è riscossa dai singhiozzi. Le poggio una mano sui capelli e li accarezzo, alza il viso e mi guarda con gli occhi bagnati dalle lacrime, mi siedo affianco a lei e la prendo tra le braccia.
"Ehi piccola, che succede?" Le chiedo in un sussurro.
"I-io... Mi si abbasserà la media! Avrei dovuto studiare e non venire qui." Dice, solo in quel momento mi accorgo che è ubriaca.
"Non ti preoccupare hai la media perfetta! E poi non è neanche così importante..." Dico guardandola negli occhi.
"Sì invece lo è. Se non manterrò questa media non andrò al concerto di Shawn Mendes." Dice smettendo di piangere ma ancora un po' giù.
"Chi?" Chiedo con sguardo interrogativo. Lei accende lo schermo del suo telefono e me lo mostra.
"Lui." Mormora guardandomi con sufficienza.
"Dormi qui. Non posso riportarti dai tuoi in queste condizioni." Dico ignorando completamente l'immagine di quel "Mendez". Mi alzo e mi piazzo davanti a lei che cercando di fare lo stesso mi cade addosso, la prendo a mo' di sposa e la porto su nella mia camera da letto. Io dormirò nella stanza degli ospiti.

***
Camila's P.o.v.

Quando mi sveglio ho un mal di testa atroce e non sono nel mio letto. Mi alzo facendo una faccia a metà tra il disgustato e il dolorante e scendo di sotto. So che i genitori di Luke torneranno lunedì quindi vado tranquilla fino alla cucina e ci trovo un Luke in boxer impegnato a cuocere qualcosa. Devo dire che non mi dispiace affatto vederlo così, non voglio negarmi i semplici piaceri della vita, proprio come il mio caro Augustus Waters. Si accorge della mia presenza una volta che io prendo posto su uno sgabello, si volta e mi sorride augurandomi un buongiorno ed io faccio lo stesso. Mi mette davanti un piatto con dei pancakes e io mi sveglio non appena ne assaggio uno, su di me hanno l'effetto della caffeina.
"Come hai passato la notte?" Mi chiede.
"Abbastanza bene, non ho ancora vom-" Mi fermo a metà frase è corro verso il bagno. Dopo pochi secondi il biondo mi raggiunge e mi tiene la fronte, una volta rigettato tutto quello che avevo nello stomaco mi sciacquo la bocca e insieme torniamo in cucina.
"Dicevi?" Mi dice con tono sarcastico e scoppiando a ridere.
"Non fa ridere!" Gli dico fulminandolo con lo sguardo.
"Comunque, volevo parlarti di ieri sera. Ti ho trovato in lacrime e vorrei capire perché per te è così importante andare a quel concerto." Dice tornando serio. Mi schiarisco la voce e cerco di incominciare a parlare ma la voce non vuole uscire così bevo un po' di spremuta d'arancia dal mio bicchiere e finalmente mi decido.
"Sai fin da quando ero piccola non ho mai potuto fare niente che mi piacesse. Ho sempre studiato anche di estate, quindi non me la sono mai goduta. Io amo studiare, certo, come diceva Leopardi: "È lo studio che cambia l'uomo rendendolo libero". Ma io non sento di vivere. Il fatto è che i miei genitori sono molto esigenti e non mi hanno mai permesso di prendere un giorno libero dallo studio per svagarmi e fare ciò che mi piace, quando ieri mi hanno detto che se avessi mantenuto la media alta mi avrebbero concesso di andare ad un concerto e di incontrare il mio amato Shawn io sono impazzita. Non so spiegartelo... ero felice e triste e preoccupata e lo sono ancora perché ora che ho un premio da raggiungere ho paura di non farcela." Dico tutto d'un fiato mentre Luke mi guarda con quella che credo sia compassione e comprensione, è la prima volta in vita mia che mi sento realmente ascoltata.
"Grazie Luke, davvero. Mi serviva proprio sfogarmi." A quel punto Luke mi sorride davvero sinceramente.
"Io sono qui se hai bisogno piccola." Mi dice sfoggiando ancora quel suo sorriso magnifico. Mi alzo da tavola e corro in bagno a pettinarmi. Non credevo di essere così inguardabile. Quando esco Luke è vestito e pronto per riportarmi a casa. Entriamo in macchina e lui mette in moto senza alcuna fretta lasciandomi un occhiata ogni tanto.
"Ieri sera dopo che ti ho messa nel letto ho mandato un messaggio a tua madre per dirle che dormivi da Cassie. Ho dormito nella stanza degli ospiti per far stare te più comoda." Dice a metà strada.
"Grazie, mi ero completamente scordata dei miei genitori che mi aspettavano." Dico con sollievo.
Dopo altri dieci minuti di auto siamo arrivati a destinazione così saluto Luke con due baci sulle guance ed esco ringraziandolo ancora di tutto. Entro in casa che sono le 11:15 e non si sente alcun rumore così vado in cucina e ci trovo mia madre, calma, questa non me l'aspettavo.
"Buongiorno tesoro. Com'è andata la festa?" Dice sorridente mentre cucina.
"Bene mamma, ora vado di sopra." Le dico schioccandole un bacio sulla guancia. Salgo su correndo e vado dritta in bagno per una doccia, quando esco mi arrotolo in un accappatoio ed esco dirigendomi verso la mia stanza. Mi vesto ed asciugo i miei capelli mossi e scuri. Quando scendo di nuovo giù mio padre sta leggendo il giornale, anche lui non sembra infastidito dal fatto che ho dormito fuori. Che cosa strana.


Il Concerto|| Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora