Un incontro inaspettato

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Siamo ormai a metà anno scolastico, e come tutte le mattina ho aspettato Kenna davanti la porta di casa nonostante il brutto tempo. Dopo 15 minuti di attesa mi è arrivata una chiamata da parte della mia migliore amica che diceva di essere malata e di conseguenza non la dovevo aspettare. Nonostante era un quarto d'ora che aspettavo sotto la pioggia e il freddo le dissi di non preoccuparsi, tanto ero appena uscita di casa. inoltre le dissi che sarei passata nel pomeriggio per vedere come stava. Mentre camminavo verso scuola, un ragazzo con un motorino mi ha bagnata tutta arrivando ad alta velocità contro una pozzanghera. C'era una sola cosa positiva, ero in ritardo e il ragazzo doveva andare anche lui nella mia stessa scuola così per farsi perdonare si è offerto di darmi un passaggio. All'inizio avevo detto di no e che me la sarei cavata da sola ma vedendo l'orologio decisi di saltare sopra. Per tutto il tragitto mi ha costretta a restare avvinghiata come un coala intorno a lui per non cadere. Ho avuto l'occasione di conoscerlo meglio: si chiama James e frequenta il secondo anno. Ho anche scoperto che abita a 50 metri da casa mia. Non l'avevo mai visto prima o almeno non l'avevo mai notato. Arrivati a scuola ho notato che Christian si stava avvicinando pensieroso verso me e James. Aveva una faccia al dir poco strana. Salutò James con una stretta di mano e gli chiese da fratello maggiore, cosa ci facevo sopra quella moto con lui. James raccontò tutto e Christian si cominciò a rilassare. Non capivo perché se l'era presa del fatto che James mi aveva dato un passaggio a scuola...Non era successo niente. Dopo questo inizio di giornata turbolenta, sono entrata in classe e ho seguito le lezioni fino a quando la campanella delle 13.00 ha suonato. Ero ancora turbata per il fatto che Christian aveva reagito così quando sono arrivata con James. Proprio quando stavo sorpassando il cancello di scuola ho sentito una voce maschile che mi chiamava: " BettyBetty!!!!!". Come mi sono girata ho visto che la persona che mi chiamava era James. Mi sono fermata e lui mi ha raggiunta di corsa dicendomi che se volevo potevo andare a casa sua questo pomeriggio dopo i compiti...Stavo quasi accettando la proposta quando Christian si piomba tra di noi e mi dice che Kenna stava davvero male e aveva bisogno di me. A quel punto preoccupata gli dissi no e naturalmente che avrei accettato la prossima volta. James con un sorriso perplesso ci salutò e si diresse verso la sua moto. A quel punto preoccupata cominciai a correre verso casa di Kenna per vedere come stava ma Christian più veloce di me mi fermò dicendomi che era un bugia, anzi Kenna stava anche meglio, tanto che domani doveva tornare a scuola. La mia pazienza era arrivata al culmine, ero arrabbiata, anzi direi infuriata...Cominciai a spingere Christian dicendogli che non poteva fare come diceva la sua testa, questa volta aveva superato ogni limite. Con una presa di mano forte mi bloccò e mi fece calmare, trascinandomi sopra la sua moto per accompagnarmi a casa, nonostante io mi opponessi.
Lui mi disse che James era una di quelle persone che ti parlano perché vogliono qualcosa da te e poi ti butta via come una cartaccia. Io naturalmente testarda come sono non gli ho dato retta nonostante le sue continue raccomandazioni. Gli dissi che non sarei andata da James, in modo che quello stesso pomeriggio potessi andare da James dicendo che Kenna stava meglio. Naturalmente non avevo ostacoli, dato che mio padre era in uno dei suoi tanti viaggi di lavoro all'estero. Quel pomeriggio andai da James e lui mi fece entrare senza esitazioni...I suoi genitori non erano a casa e dovevano rientrare la sera tardi, eravamo solo noi due. Quel pomeriggio stava passando velocemente, mi stavo divertendo tantissimo, non capivo perché Christian mi aveva avvertito su cose che non erano vere. Quel pomeriggio abbiamo fatto i compiti, abbiamo giocato in giardino e per finire ci siamo fatti un bagno nella piscina in cortile. La situazione cominciò a diventare imbarazzante quando, appena finito il bagno in piscina, chiesi a James dove fosse il bagno. Lui mi accompagnò aspettandomi fuori con una benda in mano. Una volta uscita dal bagno, dopo essermi lavata e cambiata, mi disse che aveva un'ultima sorpresa. Mi bendò gli occhi e mi portò nella sua cameretta. Mi fece sedere e in un secondo riuscì a legarmi i piedi e le mani. Purtroppo è stata un'esperienza che mi aspettavo fosse completamente diversa. Quella sera sono uscita da quella casa con un colorito del viso completamente pallido. La mia preoccupazione era quella di essere rimasta incinta. Quella domenica dovevo andare a mangiare da Kenna e non sapevo come comportarmi. Christian mi aveva avvertita e io non l'avevo ascoltato.

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