Ordine Dall'alto

50 7 4
                                    

>Ehy Aaron allora andiamo?< Venni svegliato dolcemente da Lilly mentre quest'ultima si strofina a con il capo sul mio collo.
>È già l'alba?<Chiesi mentre mi stropicciavo gli occhi emettendo un piccolo sbadiglio. >Si... Se vuoi puoi dormire un'altro po'< Scossi immediatamente la testa. >No! Ti ho promesso che ti avrei portato a vedere l'alba e manterrò la mia promessa< E detto questo mi alzai facendo attenzione a non svegliare nessuno mentre entrambi ci dirigemmo verso l'uscita dell'edificio. In poco tempo raggiungemmo la spiaggia. Il sole ancora non era sorto ma già si potevano osservare dei raggi illuminare leggermente l'orizzonte. >Ti ringrazio per avermi portata qui< Senza dire niente sorrisi leggermente stringendola in un piccolo abbraccio. Vederla felice era tutto per me. >Sai Aaron, da quando ci sei tu mi sento di poter dare sempre il massimo. Vederti lottare per me è molto strano, da una parte sono felice di vederti fare qualcosa che ami e dall'altro sto male ogni volta che ti colpiscono< Il sole ormai aveva iniziato a sorgere illuminando la grande massa d'acqua davanti a noi di una luce unica ed offrendoci uno spettacolo a dir poco unico. Ascoltai ogni minima parola che usciva dalle labbra della Fennekin come se ne valesse della mia vita. Non capivo cosa volesse dirmi e quindi provai a leggere la sua aura, ma stranamente non riuscivo a percepirla. Iniziai a concentrarmi unicamente sulla sua aura non prestando più molta attenzione a quello che stava dicendo. Lentamente una sensazione opprimente iniziò ad attanagliare il mio cuore mentre il mio battito accellerava a vista d'occhio. >Ti senti bene?< Doveva aver notato il mio battito cardiaco accelerato e la mia disattenzione per il suo discorso. >È come quella volta...< Sussurrai iniziando ad estrarre la mia spada dal fodero. >Cosa è come quella volta?< Prima che potessi anche solo pensare di rispondere una risata quasi maniacale risuonò nell'aria ghiacciando il sangue nelle nostre vene. Sia io che Lilly ci voltammo rapidamente rivolgendo il nostro sguardo verso una piccola collina. Sopra alla collina sedeva una creatura così terrificante da spaventare qualsiasi eroe, anche il più coraggioso di tutti. >Bene Bene bene, chi abbiamo qui? Vediamo se non è proprio il nostro piccolo eroe< Sia io che Lilly ci mettemmo in posizione di combattimento. La creatura poi volse lo sguardo verso dei cespugli dietro di noi. >E tu puoi anche uscire da lì, non credere che non ti abbia vista< Appena la creatura ebbe pronunciato quelle parole Fiona uscì dal suo nascondiglio posizionandosi vicino a noi. >Dannazione, speravo di poter aspettare il momento adatto per intervenire< Si maledisse guardando la creatura dritta negli occhi. >Allora, abbiamo la mia preda e due piccoli insetti, quindi come si fà? Devo ammazzarvi tutti o mi lascerete prendere il Riolu senza fare storie?< Immediatamente Lilly prese la parola. >Non ti permetterò mai di far del male ad Aaron< Fiona però mise una zampa davanti alla Fennekin inducendola ad arretrare. >Qui ci pensiamo noi, tu vai ad avvertire Alex< Lentamente Lilly si convinse e iniziò a correre verso l'hotel. >Ahahaha, e i topi rimasero in due, anzi uno dato che l'altra è la mosca< >Fossi in te non mi sottovaluterei< E detto questo Fiona scattò verso la creatura solo per poi venir lanciata via. >Ed ora tocca a te< Immediatente One scattò verso di me cercando di colpirmi con i suoi artigli, per mia fortuna riuscii a deviare tutti gli attacchi in arrivo con la mia spada e ad assestare un Taglioaura dritto sul petto della creatura. >Sei forte piccoletto, coraggio! Fammi divertire!< Urlò One ritornando a correre nella mia direzione con le fauci spalancate. Appena fui a portata One cercò di usare i suoi artigli per trafiggermi, ma fortunatamente riuscii ad intercettare i suoi tre attacchi rispondendo infine con un palmoforza in pieno petto. Tuttavia One riuscì a afferrarmi la zampa lanciandomi per terra. >Muori!< Gridò saltando in aria e cadendo con gli artigli sguainati. Veloce come un lampo rotolai sul mio fianco destro lasciando che i suoi artigli si bloccassero nel terreno. >Fregata!< Affermai eseguendo una spazzata che costrinse la mia avversaria a cadere in ginocchio davanti a me. Ovviamente sfruttai la situazione di vantaggio per puntare la lama alla gola e concludere così lo scontro, tuttavia improvvisamente il mio corpo si bloccò di colpo. Il mio corpo era come paralizzato mentre un forte senso di oppressione e paura iniziava a nascere dentro di me attanagliando il mio cuore con un dolore atroce. >C... Che cosa mi h... Hai fatto?< Cercai di dire tra i lamenti. >Ti piace? È la mia abilità, "Dissimulazione", mi permette di instaurare la paura nel cuore delle creature e di paralizzarle dal terrore< Ridacchiò lei avvicinando un artiglio alla mia gola. Prima che potesse anche solo provare a ferirmi però Fiona si riprese e tentò nuovamente di colpire la creatura solo per poi venir bloccata nuovamente da quest'ultima. >Sai mi hai davvero stancato insulso moscerino, ora vedi di sparire!< Prima che potesse colpire Fiona però scattai superando il terrore che si annidava nel mio corpo e tentando di mandare a segno un colpo sul collo di One.
Quello che accadde dopo fù terrificante, veloce come un lampo One deviò la mia spada spostandosi di fianco a me e spezzandomi il braccio. Il dolore fú lancinante, come se mille aghi si fossero appena conficcati nella mia pelle arrivando fino alle ossa. Come se non bastasse poi One mi lanciò spalle ad un albero prima di pugnalarmi allo stomaco con i suoi artigli. Iniziai a tossire del sangue mentre la mia vista iniziava ad annebbiarsi, ma come se non bastasse lei mi lanciò di nuovo solo per poi colpirmi con un Dragopulsar. Non avevo la forza di parlare, di muovermi, di fare niente. L'unica cosa che potevo fare era guardare mentre la creatura si avvicinava a me poggiando una zampa sulla mia ferita provocandomi un forte dolore. >Game over< Ma prima che potesse fare altro venne colpita da un energipalla proveniente una una piccola Shinx e dalla sua allenatrice. >Allontanati subito da quel Pokemon!< Urlò la ragazza mentre One si limitò a sorridere in un modo abbastanza inquietante. >Saetta tienilo occupato mentre chiamo gli altri< E detto questo la Shinx scattò verso One solo per essere ovviamente rilanciata contro la sua allenatrice facendola cadere disperdendo così tutte le Pokeball. >Siete solo dei vermi!!!< Gridò One affrettandosi a saltare addosso alle due ragazze e venendo però bloccata da una specie di lancia che si conficcò a terra. Molto lentamente una specie di Pokemon dalle sembianze di una bambina umana apparve davanti all allentrice e alla Shinx per controllare se stessero bene prima di voltarsi verso One con uno sguardo severo sul viso. >Prima di continuare ti chiedo di desistere dal far del male a queste persone, più di quanto tu non abbia già fatto< Immediatamente One iniziò a ridere con una risata che faceva congelare il sangue nelle vene. >E dimmi, tu chi saresti?< >Il mio nome è Aisling, protettrice della natura e della vita e ti chiedo formalmente di cessare ogni tua ostilità nei confronti di queste creature o ne risponderai a me< E detto questo con uno schiocco di dita la lancia si alzò da terra roteando varie volte prima di fermarsi al fianco del Pokemon con la punta rivolta verso One. >Ma non farmi ridere!< Urlò One iniziando a correre verso Aisling. >Io ti avevo avvisata. Lancia dello spirito, seconda forma! "Separazione"!< E detto questo la lancia di divise in due lance più piccole che si scagliarono entrambe verso One. La prima delle due venne deviata facilmente mentre la seconda tentò in tutti i modi di ferire la creatura come se quell'arma avesse vita propria. Dopo poco però il primo frammento tornò indietro ferendo One al fianco. >Dannazione!< Maledisse lei mentre tamponava la ferita con la zampa. >Vuoi ancora continuare?< Chiese Aisling alzando un sopracciglio. >No, non ne vale la pena< Affermò One per poi iniziare a scappare il più lontano possibile. Con il pericolo ormai fuori portata tutta l'attenzione ricadde su di me che giacevo a terra dolorante e sanguinante. Ormai il prato sotto di me era diventato un lago rosso scarlatto con me che cercavo in tutti i modi di respirare meglio che potevo. La ragazza che mi aveva salvato poco prima era al mio fianco cercando di parlarmi, ma non riuscivo a sentire niente, era come se fossi in fondo all'oceano e tutti i rumori intorno a me erano ovattati. Respirare per me era diventata ormai un'impresa, sentivo solo il dolore delle ferite e del mio braccio ormai spezzato. Poi una fitta, fulminea, diretta al centro del petto. Quello fú il momento in cui le forze mi abbandonarono e tutto diventò buio.

Until the end of timeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora