Capitolo 7 - La Biblioteca

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Per la gioia di Giada1468

Per due settimane mi svegliai in preda al panico. Gli incubi erano sempre più frequenti. Creature mostruose mi perseguitavano. Mi rincorrevano e mi facevano impazzire. Una mattina mi svegliai verso le cinque con il respiro affannato, sembrava che avessi corso una maratona. Mi mancava talmente il respiro che dovetti uscire dal seminario per prendere aria. Spalancai la porta e svegliai Don Martìn e due seminaristi che mi guardavano straniti e assonnati. Non feci caso ai loro richiami. Non mi curai neanche dei muscoli indolenziti. Dovevo uscire da li e al più presto. Mi sembrava di soffocare. Appena fui fuori in giardino la sensazione di oppressione se ne andò e boccheggiai cercando di immagazzinare tutto l'ossigeno di cui avevo bisogno. Quando il mio respiro si fu calmato cercai di mettere in ordine le idee. Ma avevo la mente offuscata e non riuscivo a pensare a nulla. Un vortice di immagini spaventose e frasi inquietanti gridate da creature altrettanto macabre, mi fece girare la testa, tanto che caddi a terra svenuto.

Mi risvegliai qualche ora dopo con Padre Antonio e Padre Giuliano, che preoccupati osservavano ogni mio piccolo movimento. La testa mi girava ancora e le luci accecanti dell'infermeria non aiutavano. - Da quanto non dormi, Lucas?-, mi chiese Padre Antonio. -Da qualche giorno. Non riesco a dormire. Quelle poche volte che riesco a chiudere occhio, mi sveglio per colpa degli incubi.-, - E' abbastanza normale, dopo quello che abbiamo vissuto.- mi rispose Padre Antonio. -Si ma non sono incubi normali. A volte ho la sensazione di essere in un mondo parallelo.-, Padre Giuliano si sporse in avanti -Cosa intendi per mondo parallelo?-. - E' difficile da spiegare, ecco. Per farle un esempio Padre,- mi indicai i segni delle bruciature che avevo sulla mano e raccontai cosa mi fosse successo. Raccontai della creatura mostruosa con lo squarcio sul volto. Padre Antonio e Padre Giuliano si scambiarono degli sguardi perplessi. -Lucas, credo che dovresti farti una bella dormita.- cercò di rassicurarmi Padre Giuliano. -Cosa...-. Ero confuso. -Dovresti riposarti e staccare un po' dalla vita monotona del seminario...- disse Padre Antonio, -...domani verranno a prenderti i tuoi genitori e per qualche giorno starai con loro.- continuò Padre Giuliano.

Mi sentivo un po' in colpa. Fino a qualche giorno prima sarei stato contento di vedere i miei genitori, ma avevo bisogno di capire cosa mi stesse accadendo e fuori dal Seminario sarebbe stato difficile. La cosa che mi terrorizzava di più degli incubi era che ad un certo punto, l'atmosfera cambiava e diventava ancora più oscura di quanto non lo fosse già, e sentivo freddo. Un freddo gelido che mi entrava nelle ossa. Un freddo che normalmente non si dovrebbe sentire in un sogno. No? Ma la cosa che mi preoccupò realmente era la reazione dei due preti. Possibile che Padre Antonio e Padre Giuliano non mi credessero? Possibile che non vedessero i segni? Eppure le cicatrici sulle mani erano piuttosto evidenti.

Nel pomeriggio di quello stesso giorno mi recai nella biblioteca del Seminario. Era al piano terra ed era ricolma di libri. Bibbie e Vangeli di ogni colore e dimensione, prendevano posto negli scaffali di legno scuro. I più famosi libri di storia Cristiana, biografie di grandi Papi e dei più grandi Esorcisti della storia si trovavano facilmente nel grande "Tempio della Fede", così la chiamava Padre Pietro, il bibliotecario. Questa grande e centenaria Biblioteca era il suo regno. Stava ore e ore alla sua scrivania piena di libri e osservava le persone chine su di essi. I suoi occhi vitrei che avevano visto il mondo e lo avevano amato, erano abituati a vedere la luce del sole. Ma ormai l'unica luce che riuscivano a scorgere era quella fioca della candela che si portava sempre appresso. -Mi fido solo della luce di Dio- era solito dire, e scherzando diceva - Però dovrò pur camminare!-.

Quando ero più piccolo mi fermavo durante il pranzo, con il consenso di Padre G., il Direttore del seminario, nella biblioteca e Padre Pietro mi raccontava dei suoi viaggi a Roma o a Rabat in Marocco. Mi consigliava sempre i libri migliori per lo studio di filosofia e di teologia.

Quel pomeriggio lo trovai, come al solito, alla sua scrivania che osservava assente i ragazzi, i quali, data l'ora di chiusura della biblioteca, si recavano all'uscita. All'improvviso calò il silenzio nella grande sala. Si udiva solo il rumore sordo dei miei passi che di dirigevano incerti verso la scrivania del prete. -Lucas- una voce, più che un sussurro, mi fece sussultare.- Ma come...- chiesi io stranito. -Riconosco i passi. Forza, vieni qua!-. Con la mano indicò davanti a se. Io allora mi avvicinai velocemente e mi sedetti sulla seggiolina di legno. La sua mano era ancora alzata e mi sfiorava la spalla, sembrava indicare un punto poco più indietro di me. Le dita tremavano leggermente ma lui non sembrava farci caso. I suoi occhi spenti cercavano i miei, e per qualche istante il suo sguardo viaggiò per tutto il mio viso, finché perse tutte le speranze e puntò i suoi saggi occhi su un punto indeterminato che andava tra il mio naso e la mia guancia. -Domani parti.- disse con voce ferma. -Già...- confermai io, -Non sembri molto contento, come mai?-. Risposi che ultimamente non dormivo molto per degli incubi. -Per via dell'esorcismo dei Mills?- chiese il prete. -Non lo so...- dissi io un po' titubante - ...mi ha spaventato parecchio. Ho paura che possa ritornare...quella cosa.... Padre, con un esorcismo si libera definitivamente una persona da un demone? O potrebbe ritornare in qualche modo?- chiesi colto da un'improvvisa paura.-Beh... possiamo paragonare un demone a un virus. Ti entra dentro, ti possiede. Se te ne accorgi subito e lo elimini, bene. Se invece passa troppo tempo, il demone potrebbe impossessarsi definitivamente della tua anima. In quel caso il tuo corpo è morto e l'unica cosa che lo tiene in piedi è il volere del demone. In un certo senso anche un virus si comporta così. Per rispondere alla tua domanda... è probabile. L'esorcismo non è una cura è una sorta di benedizione estrema. I demoni sono molto forti, ma più forte deve essere la tua fede in Dio, cosicché tu possa distruggerli e cacciarli. Raramente tornano e succede quando l'anima interessata è molto debole.- Padre Pietro deve aver notato il mio respiro agitato e cercò di rassicurarmi -Però è rarissimo! Aspetta...nella biblioteca c'è uno scaffale dedicato agli esorcismi e ai demoni. Più in fondo a sinistra dovresti trovare nella sezioni "Esorcismi" un libro dalla copertina grigio scura, un tempo doveva essere di colore nero...- mi alzai e con un po' di esitazione mi avviai verso la direzione indicatami dal prete. Arrivato davanti allo scaffale trovai subito il libro dalla copertina scura e impolverata. Doveva essere veramente vecchio, non c'era scritto nulla. Neanche l'autore. Si leggeva solo una scritta: Bibbia. Aprendo il libro alla prima pagina, un nome scritto a penna e leggermente sbavato catturò la mia attenzione:

"...Padre Marcus K.".

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