Grandi donne: grandi diamanti

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"Le grandi donne hanno bisogno di grandi diamanti" esordisce mia madre svegliandomi ed entrando in camera mia; <<e questa da chi la hai sentita?>> chiedo io con gli occhi ancora chiusi e la voce ammaccata dal sonno
<<Elizabeth Taylor>> spiega
<<e questo è per te>> dice con fare soddisfatto mostrandomi IL diadema.
Quel gioiello lo aspetto da quando sono piccola, e oggi, due giorni prima dei miei diciannove anni, mi viene donato.
<<Era ora!>> esclamo entusiasta mettendomi seduta,
<<ora fai colazione e trucca quel tuo bel visino che hai delle occhiaie che sembrano i capelli scuri di tua nonna quando non si fa quella tinta bionda ossigenata.>> Mia mamma è così: ti fa un complimento e ti distrugge un secondo dopo, ormai ci ho fatto l'abitudine, infatti non le rispondo, mi limito a guardarla male, e mentre sta per uscire dalla mia camera aggiunge: <<di sotto c'è quel poveraccio del tuo ragazzo>> Eric. Il mio ragazzo da quasi tre anni, il mio posto sicuro. Mamma lo ha definito "poveraccio" perché abita a Red Hook, che, è un quartiere non proprio comparabile a Manhattan e gestisce una tavola calda in periferia con il padre. Faccio una doccia veloce, indosso un outfit semplice e mi limito a truccarmi in maniera naturale.
Scendo al piano di sotto e lo trovo lì: bello e semplice:
<< Hey bellissima>> mi sorride,
<<Ciao Ric>> sorrido anche io. Non fatevi ingannare sa essere dolce a volte, ma quando vuole è quasi più stronzo di me, o almeno ci prova.
<<Sei in ansia per la festa, non è così?>> devo ammetterlo, mi conosce proprio bene. Sono una maniaca del controllo, specialmente se si tratta di party: non ho mai amato assumere qualcuno per organizzare una festa, non so, colpa della mia poca fiducia nel genere umano, ma amo avere il controllo su ogni singola cosa, e questo puó succedere solo se provvedo io a tutto. Gli inviti, il cibo, la musica, il cibo, i dolci, le decorazioni e ancora il cibo (se non si fosse capito, mia grandissima passione).
<<Si, ho come sempre il presentimento che qualcosa vada storto>> ammetto uscendo di casa con Eric
<<invece, come al solito, andrà tutto per il meglio e tutte le principessine dell'Upper East Side ne parleranno per settimane>> gli lancio una sguardo truce <<beh saranno le stesse "principessine" come le chiami tu, a cercare di imitarmi per tutto l'anno>> dico stampandomi in faccia un sorrisetto furbo e facendo finta di tirarmela, provocando subito la risata del mio ragazzo che mi porge il casco per salire sulla moto.
<<Dove vuoi andare?>> mi si illuminano gli occhi, ma lui mi blocca prima che io possa aprire bocca: <<non ci provare, non ti porto a fare shopping sulla Madison avenue>> beccata miss Hale, ritenta e sarai più fortunata, metto un finto broncio che fa sorridere Eric <<hai idee che non comprendano me che ti aspetto mentre provi tutto il negozio?>> mi chiede,
e adesso mr.Lee ti metto alla prova: <<sorprendimi>> rispondo.

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