Parte 10- ...

671 33 15
                                    

...
Avete presente quando vi sembra di scomparire dal mondo reale e improvvisamente vi ritrovate in un mondo totalmente diverso dal vostro, dove non c'è altro che oscurità vastissima e profonda? Ecco.
...Non avevo parole per descrivere il male che mi aveva provocato quella scena, tanto che mi sono rintanata in quella "bolla oscura" per non vedere il raccapricciante spettacolo che mi si era parato davanti agli occhi...
In quel momento un pezzo del mio cuore era andato in frantumi, la rabbia bolliva dentro di me e le lacrime mi bagnavano la faccia.
Ancora non riesco a credere che quella cosa sia successa per davvero, davanti ai miei occhi, e la cosa che mi fa veramente male è che non c'ero io lì ad aiutarlo, è rimasto solo in un momento dove dovevo esserci...
...
So che il senso di colpa rimarrà per sempre, anche se so che non avrei potuto fare niente, a parte tenerlo d'occhio, ma in fondo so che è stata anche un po' colpa mia, e per questo non mi perdonerò mai...
Il mio corpo era invaso dalla rabbia, ero arrabbiata con me stessa, ma tutta la mia rabbia e frustrazione si concentrava solo su 4 persone... le persone che avevano commesso l'omicidio di mio fratello.
Michael e i suoi amici... dovevano pagare, ma non era quello il momento opportuno...
~~
Durante il tragitto in macchina verso l'ospedale, William stava guidando con la sua solita faccia apatica, ma si vedeva che non stava bene, aveva gli occhi molto lucidi ed era pallidissimo, la mamma aveva avuto un crollo emotivo e mentale, non riusciva a smettere di piangere, era bianca in volto e aveva pianto così tanto che le lacrime erano ormai esaurite.
Poi c'era Michael, quel brutto bastardo, che continuava a piangere, ripentendo che "era stato solo un incidente, doveva essere solo uno scherzo innocente", ma nessuno gli rivolgeva parola, lo ignoravano, quasi fosse stato un fantasma. Elizabeth era abbracciata a me, seduta sulle mie gambe, continuava a piangere e a chiedermi se Chris stava bene, ma io rimanevo in silenzio, cullandola e abbracciandola per darle sicurezza e conforto.
Ed infine, c'ero io...
Non mi ero ancora guardata allo specchio, e non l'avrei fatto in quel momento, ma sapevo che ero quella messa peggio.
Decisi di guardarmi dallo specchietto retrovisore e sembravo una morta vivente.
I miei capelli erano tutti arruffati, la coda di cavallo che mi ero fatta stava cadendo, il poco trucco che mi ero data mi era colato tutto in faccia, sporcandomi anche la maglietta, ero la più pallida di tutti, avevo gli occhi tutti rossi per aver pianto e avevo delle enormi occhiaie viola sotto agli occhi. Dall'espressione sembravo la più calma, quella con più autocontrollo, ma in realtà ero quella più triste, depressa e mentalmente instabile della famiglia.
Nella mia testa mi ripetevo in continuazione che non poteva essere vero, non doveva essere vero, non ci volevo credere, ma purtroppo era quella la realtà... la crudele, ingiusta verità.
Appena arrivammo in ospedale, chiedemmo dove fosse la stanza di Chris, così prendemmo l'ascensore che portava al 2^ piano. Appena arrivammo davanti alla porta, un dottore si avvicinò a William ed iniziarono a parlare delle condizioni di Chris.
Intanto un'infermiera si era offerta di accompagnarci dentro la stanza, avvertendoci di fare piano per non disturbarlo.
Entrammo, e vedemmo subito il lettino di Chris.
Lui era fermo immobile, sembrava morto, ma il pulsiossimetro faceva vedere il suo battito cardiaco. Era molto pallido, aveva la testa fasciata con delle bende già tutte insanguinate, e aveva dei tubini nel naso per aiutarlo a respirare regolarmente.
Era uno spettacolo veramente terribile e straziante, vedere tuo fratello in coma e non poter fare niente... e i dottori avevano dato poca speranza di vita a Chris...
Già, una cosa davvero ingiusta...

the chaos of the afton familyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora