parte 15- perchè...?

483 18 22
                                    

.....la scena a cui stavo assistendo avrebbe fatto venire la pelle d'oca persino a un assassino.
La camera era completamente buia, le tende era tirate e non facevano passare nemmeno un filo d'aria e neanche un minuscolo spiraglio di luce, ma io riuscivo a intravedere un po' la scena che mi si stagliava davanti grazie alla luce del corridoio che illuminava un po' quell'atmosfera cupa ed inquietante. Nella camera non si sentiva volare una mosca, tutto era fermo, da un paio di ore, come se nulla in quella stanza si fosse mai mossa per paura di causare troppo rumore. Il letto era disfatto, i cuscini erano per terra, e tutta la camera era in disordine, i vestiti erano sulle sedie e sul comodino, se non anche per terra, ed erano tutti accartocciati e messi male; quella camera era stata sicuramente messa in disordine più del dovuto forse per causa di un attacco di rabbia di Michael...era stato sicuramente così, perché non me la ricordavo così distrutta.
Ma la scena più raccapricciante e che mi fece stare davvero male, era da una parte.
In un angolo molto più buio del resto della stanza si trovava Michael, accasciato a terra in una pozza di sangue, mi dava le spalle, e non sapevo nemmeno se era vivo, perché non si muoveva neanche per respirare: aveva perso davvero molto sangue, che aveva sporcato molti vestiti che stavano di fianco a lui.
Non sapevo davvero che dire, ero scioccata dalla scena, davvero, non credevo Michael potesse fare una cosa tanto crudele...e dopo quel fatto lo avrei sicuramente perdonato...non poteva essere davvero accaduto.
Rimasi immobile un paio di secondi per poi buttarmi verso di lui impanicata come mai prima d'ora.
«MICHAEL!!! MICHAEL!!!» continuavo a dire in preda alla paura di averlo perso, non sapevo davvero che fare, ero in un bagno di lacrime e di sangue per essere corsa di fianco a lui.
Subito provai a sentire il suo battito dal polso, e per mia fortuna batteva, molto piano, ma batteva: già questo era un segnale buono.
Subito corsi di sotto a prendere tutto l'occorrente per aiutarlo il più possibile, sapendo che mamma non c'era, Elizabeth non poteva aiutarmi e figuriamoci se William fosse a casa ad aiutare. Dal giorno dell'incidente non parlava nemmeno con mamma, aveva picchiato più volte Michael in maniera raccapricciante, dicendogli oscenità.
Andai di sotto e presi un panno con l'acqua fresca, delle bende, del disinfettante e una bottiglia di acqua, poi corsi immediatamente di sopra.
Michael era ancora fermo, senza sensi, con uno sguardo che indicava paura e pentimento, e mi misi immediatamente a curarlo come meglio potevo.
Appena finii, aveva uno sguardo più rilassato e decisi di prenderlo su di me e di stringerlo forte ma allo stesso tempo con delicatezza in modo che non si potesse fare male. Aveva degli enormi tagli su tutte le braccia, ma per fortuna ero riuscita a fermare il sangue e ad aiutarlo.
Lo presi in braccio a fatica e lo portai con delicatezza sul letto e lo misi appoggiato sopra di me, in modo che stesse più comodo possibile e gli portai persino dei cuscini da mettergli tutto intorno.
Rimasi lì con lui tutto il giorno ad accarezzarlo, finché non mi addormentai in un sonno profondo, sicura che Michael fosse salvo, con in testa ancora quello strano e indimenticabile momento di paura e panico.

spazio autrice/autore: ciao a tutti ragazzi/e!! scusatemi davvero tanto se in questi mesi sono stato inattivo, ma non avevo ispirazione per scrivere e avevo gli esami, quindi scusate!! finalmente sono tornato e visto che ho le vacanze libere, posso tornare a scrivere regolarmente!! grazie mille a tutti per le 7k letture e per tutti i voti, vi sono davvero riconoscente, e grazie anche per la vostra pazienza e per la vostra enorme attesa e speranza che potessi tornare a scrivere!!
ci vediamo in un prossimo capitolo che uscirà a breve, scrivete pure nei commenti le vostre opinioni sul libro e su questo nuovo capitolo!! ciauuuuu :3 💕💕

the chaos of the afton familyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora