VI. Un diavolo travestito da angelo

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Il vento freddo di fine Settembre, in contrasto con il tepore del sole che lentamente si stava abbassando, scuoteva con forza le poche foglie rimaste degli alberi della Foresta Proibita.
Nonostante l'enorme massa di ricci rossi, mossi dal forte vento, le stesse quasi impedendo di riuscire a camminare in modo normale non le dispiaceva affatto la sensazione di brio e freschezza che le stava invadendo le narici.
Avrebbe tanto voluto sedersi sotto un albero, carezzare l'erba fresca e rimanere lì, continuando ad accantonare tutti i pensieri che le stavano invadendo la testa in quei giorni e allontanando la consapevolezza che quella sarebbe potuta essere una delle serate peggiori della sua vita.

Solitamente non le dispiaceva andare alle feste che i suoi cugini organizzavano.
La vedeva come un'occasione in cui le era concesso deporre la maschera della perfetta figlia e della brillante studentessa, abile Capitano di Quidditch e dignitoso Prefetto che ogni giorno portava ed era proprio in quei momenti, mentre si aggirava furtivamente per i corridoi del castello spesso sotto il Mantello dell'Invisibilità di suo cugino James, che si sentiva solamente Rose.
Niente a cui pensare. Nessuno da rendere orgoglioso.
Ed era una sensazione che adorava, solitamente.

Rose era certa che quella sera non sarebbe stato così.
In primo luogo perché la festa non si sarebbe tenuta allo "Shark" ma nella Sala Comune di Serpeverde.
E questo era già un tutto dire.
In più, era sicura che incontrare tutte le persone che stava cercando di evitare, imbottite di alcol e chissà cos'altro, non l'avrebbe sicuramente aiutata a svagarsi.

In quel momento, Rose si trovava con le sue cugine, con le quali stava tornando dalla prima gita ad Hogsmeade, ed era contenta di essersi riuscita a godere un pomeriggio tranquillo, lontana dalla miriade di problemi a cui cercava di trovare una soluzione da troppo tempo.
Era sicura che la sua grande massa di materia grigia cominciasse a risentirne.
Inoltre non aveva incontrato Lysander, probabilmente rimasto al castello, e neanche Scorpius evitando così uno scambio di battute pungenti che avrebbe solo anticipato l'arrivo del suo cattivo umore.

«Per le mutande di Merlino!» sbottò una voce al suo fianco che non fece altro che farle roteare gli occhi per la dodicesima volta nel giro di quindici secondi circa, interrompendola nuovamente dal flusso dei suoi pensieri.
Rose lanciò un'occhiata scocciata a Dominque che non faceva altro che lamentarsi da quando avevano lasciato la piccola cittadina di Hogsmeade.
«Io ve lo avevo detto che dovevamo tornare prima! Non capisco davvero questo vostro bisogno di ingozzarvi da Mielandia ogni volta» sbuffò seccata, sperando di arrivare all'interno delle mura della scuola il prima possibile.
Il motivo delle sue lamentele era ovviamente il fortissimo vento, che sembrava cercasse in tutti i modi di farle volare via, e che accompagnato da forti tuoni annunciava l'imminente arrivo di un burrascoso temporale.
La bionda superò irritata la cugina mentre si teneva le mani appoggiate sulla testa, tentando inutilmente di tenere a bada i suoi perfetti capelli che venivano continuamente scompigliati dalle potenti raffiche.

Se c'era una cosa che in tutti quegli anni Rose aveva imparato era che sarebbe stato più piacevole uno schiantesimo piuttosto che toccare i capelli di Dominique e scatenare la sua rabbia, dal momento che aveva sviluppato una malsana ossessione per la sua chioma perfetta. Per questo decise di rimanere in silenzio per una volta, constatando che cominciare una discussione inutile con sua cugina non sarebbe servito a nulla.
Tuttavia Roxanne Weasley, che stava poco dietro di loro, non sembrava essere del suo stesso avviso.

«Se tu e quella squilibrata di tua sorella» iniziò la mora ricevendosi subito dopo un'occhiata da Victoire,  «Non vi foste fermate due ore in quello stupido negozio di vestiti, trascinando me e Rose» continuò accusatoria indicando prima sé stessa e poi la ragazza dai capelli rossi, «Con l'inganno oltretutto, magari adesso non ti troveresti a sbraitare contro di noi per i tuoi capelli» terminò soddisfatta mentre fulminava la chioma dorata della ragazza che si trovava davanti a lei.
Dominique e Victoire sapevano che sarebbe stato difficile convincere Roxanne e Rose a seguirle a fare shopping per quella sera perciò, usando la scusa di andare ad Hogsmeade e portarle da Mielandia, le avevano poi obbligate a recarsi nel negozio di abbigliamento per maghi Stratchy & Sons.
Tutto per comprare un vestito per quella stupida -e sicuramente noiosa- festa che ci sarebbe stata quella sera nella Sala Comune di Serpeverde.
E a cui, naturalmente, le due sorelle non potevano assolutamente mancare.
Uno spreco di tempo invece, secondo Roxanne.
Nonostante Rose, al contrario della figlia di George Weasley, andasse alle feste per divertirsi e non solo per il gusto di introdurre clandestinamente litri di alcol all'interno della scuola, si ritrovò d'accordo con lei. Era solo stato tempo buttato all'aria.

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