Capitolo Uno

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L'aria era pungente, tipica di Seoul in quel periodo dell'anno.
Jimin continuava a stringersi nel suo cappotto e nascondeva l'espressione di disappunto dietro una sciarpa di lana rossa.
Era tirocinante in uno stupido studio fotografico la mattina, era un lavapiatti in uno stupido bar il pomeriggio.
Quando rientrò in Corea finì i suoi studi all'università, si laureò ed andava tutto bene.
Lasciò il suo ragazzo, nella speranza di poter tornare tra le braccia tanto agognate il più in fretta possibile.
Eppure non successe.
Qualcosa lo teneva incatenato tra quelle terre, nonostante ne fosse terrorizzato.
Erano ormai passati due anni dall'ultima volta in cui vide Jungkook.
Sognava ogni notte di poter incastrare la sua mano tra quella grande del moro.
Eppure aveva provato a dimenticarlo.
Aveva tentato.
Aveva cambiato colore di capelli una miriade di volte.
Copriva costantemente quella piccola striscia colorata del mignolo con un anello.
Eppure pensava costantemente a lui.
Era tutto nelle sue mani.
Lui sapeva che se avesse preso il primo aereo per l'America l'avrebbe trovato lì, seduto nel suo studio.
Magari disegnando, magari tatuando, ma sarebbe stato lì.
Allo stesso modo sapeva anche che Jungkook l'aveva ormai dimenticato.
Si consolava mentalmente, dicendosi che sicuramente in quest'arco di tempo avrà trovato la sua vera anima gemella.
Lui nel frattempo, continuava a vivere la sua vita a suon di sbagli e rimpianti.

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