Capitolo Due

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Il Natale era alle porte.
Jimin passeggiava da solo per negozi, voleva rendere la sua casa il covo di Babbo Natale, magari si sarebbe sentito meno solo in questo modo.
Sì, perché avrebbe passato da solo anche questa festività.
Da quando aveva lasciato il suo ragazzo non aveva più nessuno, lì a Seoul.
Spesso sentiva gli amici di Jungkook, si erano scambiati i social poco prima di partire ma non era esattamente la stessa cosa.
La tentazione di partire era così tanta, desiderava solamente buttare tutto all'aria e comprare un biglietto di sola andata.
Risentire l'odore del suo amato era ciò che voleva, era ciò che avrebbe scritto in un'ipotetica letterina a Babbo Natale.
Eppure si vergognava, se ne vergognava anche a pensarci.
Era scomparso per due anni e qualche mese ,sono così tanti giorni.
Gli veniva solamente da piangere, com'era possibile che si fosse ridotto in questo modo? Un'altra volta?
Ogni dove si posavano i suoi occhi vedeva gente felice, coppie di innamorati felici, amici felici, bimbi felici.
Le lacrime gli iniziarono ad offuscare la vista e un peso ad opprimergli il petto.
Gli mancava, gli mancava come l'aria.
Ripensò al modo in cui egli riuscì a calmare il suo attacco di panico dopo la loro prima volta, il peso diventò ancora più opprimente.
Cercò un'uscita, e non appena la trovo si catapultò fuori.
Pioveva così forte, il cielo così grigio, rispecchiava il suo malessere.
Si sedette per terra, non dando penso alla piaggia o al terreno bagnato.
Il petto gli faceva male, molto male.
Continuare a pensare non migliorava di certo le cose.
Preso da un' incontenibile tristezza continuò a piangere, invocando il nome di Jungkook tra le strade trafficate di Seoul.

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