cap. 5

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"Too young to hold on
And  too old to just break free and run.''




Caro Harry,
qui ad Hogwarts la vita è più o meno sempre la stessa, non è successo nulla di entusiasmante dall'ultima lettera che ti ho scritto.
Come al  solito le lezioni della McGranitt, con l'avvicinarsi del secondo quadrimestre, si stanno facendo leggermente più impegnative, ma non particolarmente complicate.
L'unico momento in cui sicuramente avresti voluto essere presente è stato quando Pansy Parkinson (antipatica come sempre) è stata 'accidentalmente' spinta da Neville in un cumulo di sterco di drago durante una lezione di Erbologia. Avresti dovuto vedere la sua faccia!
In ogni caso mi manchi da morire, ed Hogwarts non è la stessa se non ci siete tu e Ron.
Non vedo l'ora di tornare alla Tana per passare un po' di tempo con voi. Ginny coglie l'occasione per mandarti un bacio (come se non sapessi che vi scrivete tre volte a settimana!), e per ricordarti che 'ti tiene d'occhio'. Spero di risentirti presto, con affetto
                                                                                                                                                                                                    Hermione

P.S.: non ti preoccupare per me, il peggio è passato. Ce la faremo Harry, come sempre.


Rileggo un' ultima volta questa lettera prima di sigillarla e legarla alla zampa di un barbagianni della guferia; è domenica mattina, e nessuno studente è ancora uscito dal suo dormitorio.
Il cielo fuori dalle finestre è grigio, carico di nuvole, e le fronde degli alberi della Foresta Proibita oscillano al vento.
I volatili se ne stanno appollaiati sui loro trespoli  muovendo convulsamente le ali, sbatacchiandole  rumorosamente addosso alle mangiatoie.
Indicando all'esterno della pergamena arrotolata il destinatario, porto verso la finestra il rapace dal manto bianco e rossastro, e con una forte spinta del braccio lo aiuto a prendere il volo.
Rimango a guardarlo, incantata da tanta maestosità; anche io a volte vorrei essere in grado di poter  prendere il volo abbandonando qualsiasi problema, prendere qualche momento per me stessa e riuscire a trovare la giusta prospettiva di guardare le cose.

Al pensarlo sorrido: io, che non ho mai avuto un buon rapporto con qualsiasi tipo di mezzo volante, mi ritrovo a fantasticare su come sarebbe volare libera nell'aria.
Probabilmente se mi sentisse Ginny non mi darebbe tregua un attimo: vorrebbe vedermi salire su un manico di scopa, e probabilmente farebbe di tutto per farmi giocare a Quidditch.
La sola idea di rimanere vittima nelle sue grinfie mi fa tremare: quella ragazza sarebbe veramente in grado di fare qualsiasi cosa pur di raggiunngere il suo scopo.

Rimango a fissare ancora per un po' il parco deserto fino a che il freddo pungente non mi penetra nelle ossa, facendomi temere di prendere una brutta influenza.
Mi stringo maggiormente nel mio cappotto nero, e mi copro fino al mento con la sciarpa pesante tinta dei colori della mia Casa. E pensare che un anno fa, più o meno nello stesso periodo, io ed Harry eravamo alla ricerca degli horcrux...già, solo io ed Harry. Il ricordo dell'abbandono di Ron mi fa ancora trasalire e infuriare.
Quello stupido irresponsabile, che cosa credeva di fare?
Avrebbe potuto perdersi, o venire scoperto da dei Mangiamorte, oppure sarebbe potuto finire vittima di qualche animale pericoloso. Per non parlare poi del dolore che ci ha provocato con il suo comportamento: in quei giorni pensavo veramente di morire.

Aggredita da quelle sensazioni decido di tornare al caldo della mia Sala Comune, o perchè no, di andare a fare una solitaria colazione in Sala Grande.
Mi avvio verso l'uscita della guferia, e molto cautamente comincio a scendere i gradini ricoperti da uno strato alquanto inquietante di ghiaccio con il quale, devo ammetterlo, non ho mai avuto un grande rapporto di amicizia.
Sono quasi arrivata incolume all'ultimo gradino e sto già per cantare vittoria quando una figura imbacuccata fino al collo mi si para davanti all'improvviso,  facendomi sobbalzare e perdere l'equilibrio. Sto già per cadere quando sento sul braccio una presa decisa che mi sorregge, e che mi ha impedito di finire stesa a terra.

Open your eyes || dramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora