2 - Solo ragazzini

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Mi riprendo dalla piccola crisi e decido che è il momento di scendere, meglio evitare di finire sotto al mirino delle sorveglianti già dai primi istanti.

Mentre chiudo la porta mi accorgo del fatto che è impossibile serrarla dall'interno e che quindi le suore avranno la totale libertà di aprire e chiudere a loro piacimento, fantastico.

Scendo in fretta la scalinata e giro per ritrovarmi in un breve corridoio, sulla destra noto una porta simile a quella delle camere al piano superiore. Dal piccolo quadratino di legno sul quale ci sono dipinte in nero le lettere "WC" suppongo ci sia il bagno.

Continuo dritto e, passando sotto un piccolo arco a tutto sesto, mi ritrovo nella sala da pranzo: un'enorme stanza color crema con un muro intero occupato da una vetrata finemente decorata che da sul giardino anteriore; un lungo tavolo viene apparecchiato da delle giovani suore, pare abbiano la mia età; le sedie riprendono il colore del tavolo così come l'enorme vetrina sull'angolo sinistro dalla parte opposta della sala.

Rimango immobile davanti a tanto sfarzo e mi chiedo come si siano potuti permettere tutto questo, ma soprattutto vorrei sapere dove sedermi.

La suora che mi aveva portato le valigie sembra leggermi nel pensiero e mi indica una sedia sul lato sinistro, la terza di quattro esattamente; a tavola ci sono dieci posti a sedere, ma solo sette sono apparecchiati.

-Do di nuovo il buongiorno a tutti voi- inizia a parlare la donna seduta a capotavola- io sono Suor Maria, questa alla mia destra è Suor Giovanna mentre lei alla sinistra Suor Anna- indica le due suore che ci avevano aperto il cancello- da oggi ha per voi inizio un lungo percorso che durerà due mesi, un percorso che vi riporterà a vedere la luce che avete perso di vista a causa delle vostre decisioni peccaminose. Noi saremo qui per guidarvi e indicarvi la giusta via per aggrapparvi alla forte stretta della mano di nostro Gesù salvatore.

"Più sento discorsi del genere e più mi viene voglia di usare il bagno che sta in corridoio" penso, ma non riesco ad elaborare altro perché Suor Anna prende parola - Oggi sarà una giornata leggera, nel primo pomeriggio andrete nella parrocchia in giardino dove si terrà una sessione di preghiera per aspettare i restanti compagni. Sfortunatamente per noi un ragazzo è riuscito a riempire di oscurità il buonsenso dei suoi genitori e li ha portati ad annullare la sua partecipazione al programma- appena finisce di parlare si fa' il segno della croce, io intanto penso a quanto sia stato fortunato quell'anonimo compagno.

-A causa di questa variazione dell'ultimo minuto ora stiamo aspettando solo due partecipanti, due sorelle per l'esattezza- questa volta a parlare è suor Giovanna e devo dire che tra tutte la sua voce è quella che incute più timore, mentre quelle di Suor Anna e Suor Maria sono poco più accomodanti.

- Scusatemi- è il ragazzo seduto vicino a me a parlare -potremmo sapere il nome delle due giovani che stavano apparecchiando poco fa? Si prenderanno anche loro cura di noi?- Suor Maria lo guarda per un lungo secondo quando finalmente risponde - Mi dispiace giovanotto, loro sono ancora in fase di studi e non sono suore a tutti gli effetti, considerate loro le domestiche della casa. Ma se potrà essere di alcun conforto saremo sempre noi cinque in questa struttura, per quanto riguarda i nomi potrai chiedere direttamente a loro quando ce ne sarà la possibilità- il ragazzo torna a sedersi composto, ma io non riesco a trattenere una curiosità -Scusi Suor Maria, allora perché il campo è a nome di un certo Don Matteo?- sembra quasi ridere alla mia domanda- Don Matteo è l'uomo che ha donato alla Chiesa questa stupenda abitazione. Apparteneva alla sua famiglia da generazioni e ogni settimana verrà da noi perché gli vengano forniti dei resoconti settimanali e per controllare che tutti voi siate sulla retta via.

13 scalini per la lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora