Ti amo

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Veronica tornò di corsa nella sua stanza. Non voleva farlo soffrire, no.

L'ospedale era silenzioso e se tendeva bene le orecchie sentiva, nella stanza affianco, il pianto dell'amico. Le si strinse il cuore. L'aveva fatto soffrire comunque. Era l'unica cosa che si era promessa di fare prima della sua morte: non far soffrire nessuno. E, anche se aveva il cancro, mostrava agli altri la parte di sé che stava bene, nascondendo quella che soffriva ed aveva paura della morte sempre più vicina.

Nonostante fosse luglio e facesse un caldo bestiale Veronica si mise il lenzuolo addosso. Strinse il peluche regalatole da sua madre quando aveva due anni, che le dava una strana forza, e si addormentò.

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Erano passati vari giorni da quella notte e Veronica decise di andare a trovare Sergio. Verso le undici uscì dalla stanza e si infilò nella 333.

V:"E-ehi" disse appena ebbe chiuso la porta.

S:"Che vuoi" disse Sergio con freddezza. A Veronica scese un lacrima. Si avvicinò a lui, si sedette sul letto e lo abbracciò. Scoppiò quindi a piangere.

S:"Ehi, ehi, no, non piangere" disse lui.

V:"Scusami. Sono stata cretina...scusami"

S:"No, sono stato io un cretino ad arrabbiarmi con te. Ognuno ha il diritto di scegliere chi vuole"

V:"..."

S:"Possiamo rimanere amici?"

V:"Ti amo" disse lei, poi lo baciò.

Tienimi la mano  [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora