𝐈𝐈

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[Notti dopo esser stati sul balcone ad aspettare il temporale, Tancredi mantiene la sua promessa, e in una notte più limpida di tempo porta Merope tra le colline per farla sfogare e parlare, con cui discutere di letteratura e di racconti folkloristici sotto il manto eterno delle stelle e le loro voci che si perdono nell'immensità della collina.]











MEROPE Dovrei andare in terapia.
TANCREDI Io è da quando sono nato che ci dovrei andare.
MEROPE Dovrei andare da un ginecologo. Dovrei andare a fare una mammografia.
TANCREDI Dovrei andare a spaccarmi la faccia contro un muro; ci penso.
MEROPE Secondo te mi servirebbe uno psicologo?
TANCREDI Secondo me servirebbe a più persone di quelle che lo pensano.
MEROPE Dicono che si va dallo psicologo solo quando ci si rende conto di essere malati.
TANCREDI In fondo è un dottore, funziona così.
MEROPE Vorrei andare da uno psicologo per capire se sono malata.
TANCREDI Vorrei andare da uno psicologo per capire se posso guarire. Perché non ci vai?
MEROPE Se lo sapessero i miei sarei un altro motivo di delusione, non so perché.
TANCREDI Per loro gli psicologi sono ancora un tabù, lascia perdere.
MEROPE E perché tu non ci vai?
TANCREDI Perché sono un cazzone e forse nemmeno mi serve.
MEROPE Che ne sai che non ti serve?
TANCREDI Sono troppo impegnato a farti confessare qualcosa per andarci.
MEROPE Sei davvero così testa di cazzo?
TANCREDI Giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra, tutti a fumar erba!
MEROPE Dio mio, ma che ci faccio qua con te?
TANCREDI Ami stare con me, e poi ti ho visto che cercavi di ingoiarti il riso, smettila.
MEROPE L'erba mi sta inumidendo il culo.
TANCREDI Lo lievita.
MEROPE Io, veramente, guarda...
TANCREDI Era simpatica.
MEROPE Smettila.



MEROPE A inizio estate ho letto "Il Diavolo sulle Colline", di Pavese.
TANCREDI Sì? E come è stato?
MEROPE Ho iniziato Pavese con "La Luna e i Falò", era l'unico libro che stava a casa. Forse ho sbagliato. Non si dovrebbero mai leggere per primi i capolavori o gli ultimi libri degli autori, pregiudicano il tuo giudizio.
TANCREDI In che senso?
MEROPE Quando lessi "La Luna e i Falò", non mi entusiasmò. Ma perché non conoscevo nulla della scrittura di Pavese, e da quel momento ho preferito i suoi versi alla sua prosa. Ma il Diavolo sulle Colline è splendido: è crepuscolare, oscuro, notturno, meraviglioso, senti tutta l'atmosfera delle colline, della campagna, di Torino, del Po. I suoi personaggi sono come fiamme nella notte: la illuminano nelle zone di campagna, si infervorano alle urla di Oreste, tremano ai ragionamenti di Pieretto, si quietano ai pensieri del protagonista. E poi c'è Poli...
TANCREDI E poi c'è Poli.
MEROPE È sempre stato enigmatico per me, Poli, fino alla fine. Ma poi non so cosa, me l'ha fatto voler bene. Forse perché se non fosse stata per tutta quella borghesia ingoiata a forza, forse sarebbe stato ancora più amabile, ancora più sincero di quello che era nel libro. E poi c'è una sensualità soffocata in quelle pagine, mi sembra perfetto.
TANCREDI L'hai preferito a "La Luna e i Falò", quindi.
MEROPE Sì. Ma penso lo rileggerò, voglio dargli una seconda possibilità, a Pavese darei infinite possibilità; gli voglio troppo bene.
TANCREDI Pavese sarebbe l'unico uomo a cui daresti una seconda possibilità, ti rendi conto? Gli altri li bruceresti tutti sotto il tuo sguardo.
MEROPE Sei solo invidioso.
TANCREDI Può darsi. Mi vuoi leggere qualche passo?
MEROPE Hai visto il temporale che ha fatto l'altro giorno, alla fine?
TANCREDI Quella nuvoletta del cazzo era bella carica di merda. Sembrava buttasse giù il dolore che tu non hai mai voluto sputare fuori.




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