Capitolo uno

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Ore 5:30, 2 ottobre 2013 [Holmes Chapel, Inghilterra]
In una tranquilla mattinata di ottobre, una macchinone rigorosamente nero con cerchioni argento, stava girando per le stradine fredde e assolate di Holmes Chapel. Sul vialetto di una viletta bianca sostava un gruppo di ragazzi che potevano essere scambiati più per "scappati di casa" a causa delle loro mal curate figure assomiglianti di più a un gruppo di ragazzini dopo la prima sbronza che a un gruppo di fama mondiale. Per quanti sfatti, puzzolenti e mal messi potevano essere, si stavano godendo uno dei pochi momenti in cui non erano assaliti dai fan. In capo al gruppo si poteva ben notare un ragazzino abbastanza alto sui 19 anni, indossava dei jeans neri e una felpa con il cappuccio rosa larga sui fianchi, delle basette ricciolute spuntavano da sotto il cappello a cuffia, aveva espressione tranquilla mista però a quel impercettibile espressione di malinconia che lo stava attanagliando dal suo risveglio; subito dopo di lui, si poteva notare invece un ragazzo forse un pochino più grande sui 22 anni ma lo stesso più basso del primo, sembrava poco sveglio. Gli occhi ancora assonnati erano semi chiusi puntati peró con attenzione sulla schiena del ragazzo che gli camminava davanti, indossava un cappellino blu dei jeans neri una maglia e sopra una specie di impermeabile fastidioso che emetteva suono di carta ogni volta che esso faceva un minimo movimento, odiava quel coso, forse più di quanto odiava svegliarsi presto la mattina. Ai piedi portava delle vans bianche rovinate e disegnate che continuava a calpestare con la punta dell'altra scarpa. 

"La prossima volta che ci dobbiamo alzare così presto magari la sera non facciamo gli stupidi che ne dici Zayn?"

Esordì il ragazzo che sembrava dormire in piedi con voce assonnata.

"Stai zitto ti prego, che hai continuato a correre in giro da camera mia e quella di Harry urlando"

Il ragazzo che parlava era più curato degli altri in questione di capelli, erano ben acconciati e pettinati ma comunque sembrava appena tornato da una festa; aveva una piccola macchia vicino al labbro. Appoggiato su uno scalino invece, era presente un altro ragazzo con i capelli biondi, il suo volto portava i "segni" del divertimento, infatti una piccola cicatrice era nascosta vicina al sopracciglio lì coperta dai peli, esso stava sonnecchiando appoggiato alla gamba dell'ultimo.

"Se non la piantate giuro che vi sgozzo e poi nascondo i vostri 4 schifosi cadaveri."

Ora anche l'ultimo ragazzo aveva parlato, imbacuccato con una sciarpa e un giubbotto che lo faceva sembra 4 volte più grosso, aveva voce rauca e teneva la testa bassa pronto a fulminare chiunque avesse parlato, forse avrebbero dovuto farlo santo per quanto riusciva a mantenere la calma con quei 4 bambini. L'unico che non aveva ancora emesso segno di vita era Harry, quel ragazzo riccioluto che fissava la strada, forse un po' troppo triste a causa di dover lasciare casa sua di nuovo. Aveva lasciato un bigliettino dove ringraziava sua madre e sua sorella Gemma; inoltre aveva scritto che sarebbe tornato per i giorni di Natale come al solito.
La macchina 6 posti che prima girava per le stradine, si fermò davanti alla villa e fece salire ragazzi. Zayn quello coi capelli curati (che secondo Niall in verità era calvo e ogni mattina cambiava le parrucche) e Liam, che stava ancora meditando sul dove nascondere i cadaveri degli sventurati, si misero esattamente dietro il guidatore. Niall era di fianco ad esso, teneva la testa appoggiata al finestrino e sonnecchiava sperando di non venire svegliato troppo presto.  Louis e Harry si erano appostati ancora più dietro, il primo si era rannicchiato su se stesso prendendo immediatamente sonno, mentre Harry guardava fuori dal finestrino e inseguiva con lo sguardo un passerotto che si era posato sul ramo di casa Twist-Styles. 

~.~

Harry si era alzato di malavoglia e stava camminando solo perché sennò l'etichetta lo avrebbe rimproverato, era pronto per partire per quel di Londra per poi iniziare il  tour insieme ai suoi quattro migliori amici, si sentiva stanco e tremendamente triste a causa del dover lasciare di nuovo casa sua, aveva passato poco tempo con sua madre con la sorella,  ma infondo ormai era diventato abitudine, tante volte sognava di tornare da loro per più di una settimana di fila ma ancora nulla si era ancora realizzato. Sì sedette in macchina vicino a Louis, che in poco tempo si addormentò sulla sua spalla, si fermò a osservare i suoi lineamenti, vicino agli occhi proprio sul lago erano presenti tre piccole rughette, scendendo si incontravano il naso e un'accenno di baffi, ancora più sotto c'erano le labbra, sottili ma delicate che rendevano quel viso troppo angelico, che non rispecchiava per nulla il suo carattere impossibile da contenere. Era diverso, ultimamente dormiva di più, e svegliarlo era diventato un vero e proprio incubo visto il sonno pesante che aveva sviluppato. Si era ritrovato da solo in macchina, tutti stavano dormendo tranne il guidatore, uno sconosciuto "ben fidato" alla quale simon aveva scaricato il compito di scarrozzarli a destra e manca senza fare storie. Decise di usare quel breve tempo per riflettere sulle poche cose che lo tenevano stretto alla felicità; La prima, i Fan, erano fantastici, non sapeva come ma, riuscivano sempre a dismostrargli tutto il loro amore e inoltre avevano iniziato ad essere veramente tanti, i concerti erano sempre potentissimi tanto da far tremare il pavimento e i 5 non potevano esserne più che felici. Poi C'era il rapporto con lou che era...complicato? è una parola che si può usare per descriverlo?

Together||Larry StylisonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora