Capitolo tre

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Quando il ragazzo della ristorazione arrivò trovò cinque ragazzini impegnati in una lotta di cuscini troppo confusionaria e troppo surreale per essere vera. Per la precisione il fattorino, un ragazzo sui 18 anni tutto piercing e tatuaggi aprendo la porta si ritrovò in un enorme connubio di pose. Il povero Niall  che era stato usato come ponte tra il divano (in posizione siluro pronto alla partenza) e lo spazio tra il bracciolo e il pavimento mentre stringeva le caviglie di Louis.

Louis era sotto la stretta di Niall, ma con la mano libera (l'altra era impegnata a dare schiaffetti ripetutivi alle mani del povero biondo) stava prendendo a cuscinate la schiena di Harry che era intento ad aggrapparsi alle gambe di Zayn per evitare di cadere col muso in terra. Zayn era sdraiato in orizzontale col busto sul bancone della cucina con Liam che lo reggeva per le mani tirandolo.

"MALEDETTO STYLES LASCIA LE GAMBE DI ZAYN"

"PAYNE CAPISCI CHE SE LE LASCIO CADO?"

"LOUIS MI FAI MALE SMETTILA"

"NIALL TACI E MOLLAMI LE CAVIGLIE"

 Nel giro di 40 secondi tutti e 5 si erano fermati, immobilizzati come un cervo in mezzo in mezzo alla strada con dei fari puntati addosso, ora stavano tutti fissando la porta d'entrata lasciata apposta aperta per il ragazzo delle consegne.

"JONAH ciao! Appoggia pure lì tutto per i soldi sei a posto con l'agenzia come al solito?" Harry sorrise al ragazzo che li guardava, era ancora aggrappato alle gambe del moro ma con un dito stava indicando l'unico punto del bancone che non era stato invaso dai rifiuti e dai ragazzi. Il ragazzo lasciò il cibo lì e si dileguò nel minor tempo possibile e appena fuori dalla porta d'uscita scoppiò a ridere nel corridoio dell'appartamento.

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 Dopo pranzo quei grandi simpaticoni di Niall, Liam e Zayn si erano dileguati ognuno nelle loro camere ed erano rimasti solo loro due, li nel comfort sul divano beige. 

Stavano guardando un film,  ma non una di quelle enormi opere cinematografiche, no, assolutamente. Stavano guardando Lilli e il vagabondo ed erano immersi completamenti nella storia. 

Louis aveva la testa appoggiata sul petto di Harry con  la mano a tenersi la guancia, riusciva a sentire il suo cuore battere e, ancora dopo anni, nonostante sapesse che fosse quasi impossibile, cercava di coordinarlo al suo. Harry era rilassato aveva la mano dietro le spalle di Louis e ogni tanto si permetteva di sfiorarlo.

"Come ti senti?" Provò a chiedere il riccio senza distaccare lo sguardo dalla maledetta scena degli spaghetti con le polpette.

"Benissimo sano come un pesce"

"Louuiis sai vero che questo non mi impedirà di trascinarti dal dottore, hai bisogno di una visita anche solo un semplice controllo." 

"Harry ti prego ti supplico ti scongiuro, non farmi entrare in quel posto orribile che è l'ospedale" esclamò il liscio alzando lo sguardo incontrando le labbra di Harry.

"Mi spieghi perchè odi così tanti gli ospedali?" Chiese Harry guardando anche lui le labbra di Lou per poi alzarsi e mettersi seduto, non poteva commettere errori.

"Harry la gente li dentro ci muore, sta male, gli viene rovinata la vita, come puoi anche solo trovarti bene in un posto simile?"

"Louis!  la gente li dentro ha anche le notizie più belle della loro vita, li nascono nuove vite!"

Louis buttò la testa all'indietro sospirando, stupido Styles riusciva sempre ad averla vinta anche al più stupido dei dibattiti, Lou era abbastanza convinto che fosse a causa del suo charm e dei suoi incantevoli ricci. Anzi ne era abbastanza sicuro, probabilmente distraeva le prede (aka la persona con la quale stava avendo il dibattito) sventolando all'aria i suoi ricci perfetti e poi con il potere della voce e della convinzione, lo Styles l'aveva vinta. Maledetto angelo sadico.

Together||Larry StylisonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora