KAYA'S POV
《Dai Kaya, svegliati che è tardi!》
Urla mia madre da una stanza all'altra, mentre pulisce con l'aspirapolvere di prima mattina.
《Mamma oggi devo andare per forza a scuola? Ho troppo sonno. Che ne dici di far rimanere la tua dolce e piccola bambina al calduccio oggi? Potremmo fare una giornata tra donne, tra mamma e figlia! Che ne dici?》Dico io ancora assonnata e con gli occhi chiusi.
《No tesoro, andrai a scuola, è il primo giorno di un nuovo anno, non puoi mancare.》Replica lei venendo nella mia camera e togliendomi le mille coperte che avevo sopra di me.
《Anche se facessimo questa "giornata tra donne"》dice mia madre mimando le virgolette e sedendosi sul mio letto ancora con la spirapolvere accesa《La passerò comodamente a vedere tu che dormi》precisa lei infine sorridendo come una mamma che aveva detto alla figlia che quell'amico era falso e alla fine si rivelò così.
In fin dei conti ha ragione, so solo mangiare e dormire.
Decido con grande malinconia finalmente di alzarmi dal letto, stropicciandomi gli occhi e camminando come un'ubriaca verso l'armadio; metto dei jeans e una maglietta completamente a caso, a causa del sonno.
Mi pettino urlando per il dolore i miei capelli rosa chiarissimo abbastanza lunghi e infine mi metto delle semplici e comode converse nere.
Mi avvicino in cucina cercando di aggiustare le cinghie dello zaino sulle spalle, bevo un cappuccino al volo e saluto con un bacio sulla guancia la mia dolce mamma.Esco di casa e trovo, come al solito, Freya, che sarebbe la mia migliore amica, sotto casa sua con la macchina, una Chevrolet Camaro abbastanza vecchia.
《Hai ritardato di ben 20 minuti, ci rendiamo conto?》 Obietta la mia amica appena entro in macchina.
《Buongiorno anche a te, sì, sì, tutto bene grazie non ti preoccupare.》contestualizzo io in modo ironico.
《Comunque non sono entrata in macchina e già mi sgridi! Che modi sono questi!》critico io mettendomi la cintura e facendo la faccia imbronciata come una bimba piccola che non trova più il suo lecca-lecca ed ha paura di dirlo alla mamma sennò non glielo compra più.
Freya mi guarda con una faccia disperata, ed uno sguardo avvilito.
《Lo so che sono bella ma non mi guardare così, sono etero, e tu già lo sai.》
Ammetto io seria, anche se sono ovviamente ironica, è la mia specialità scherzare, lo sono quasi sempre!
《Anche io lo sono, tranquilla, ti guardavo così perché stavo pensando per quale...》 Incomincia a dire lei, ma io la blocco prima che potesse finire la frase.
《Ragione tra tutte le persone proprio io sono la tua migliore amica? È il destino che ci ha fatto incontrare, ragazza mia!》 Finisco la mia frase con aria soddisfatta, cingendo il mio braccio sulle spalle dell'amica, come un segno di comprensione.
Freya guarda la strada attenta ai pericoli e fa un sorrisetto che io riesco a vedere.
Il nostro è sempre stato un rapporto speciale, ci conosciamo da quando avevamo tre anni, ormai ne sono passati quindici, quindici anni che ci sostenevamo e che ci sopportavamo a vicenda.
Io so tutto di Freya, cose che non avrei mai dovuto sapere, i suoi segreti più oscuri e nascosti, riguardanti la sua famiglia, che facevano paura anche a lei.
E ovviamente viceversa.
Lei era una delle poche persone nella mia vita che mi faceva sorridere, che sono rimaste; anzi, l'unica, oltre a sua madre e sua nonna.
Ho molte più nemiche che amiche.
Il viaggio è passato ridendo e scherzando come di consueto.***
Arriviamo alla scuola e Freya si è messa a parlare con il capitano della squadra di football che è un ragazzo con cui si stava sentendo, a detta sua.
Un ragazzo carino, moro e sguardo dolce.
Insomma, il solito.
Devono giocare un'amichevole con una squadra di un'altra scuola, ed il capitano è molto nervoso, o almeno così sembra.
Questo è il nostro ultimo anno, quindi in teoria il più calmo, fatta eccezione per il diploma, meno cose da fare e più relax. Credo che sarà un bellissimo ed entusiasmante anno, me lo sentivo.***
Ora sono a lezione di letteratura, mentre Freya a quella di arte, abbiamo alcuni turni diversi, ma la maggior parte delle ore stiamo insieme.
La professoressa entra in classe dando il buongiorno con il suo solito dolce sorriso che quasi metteva tenerezza, e se lo dico io, allora lo era veramente.
Non sono mai stata una ragazza che fa sempre complimenti, o una dolce e premurosa con tutti. Solo con due, tre persone forse, tutto grazie al mio sfortunato passato, o meglio, a mio padre, che ha abbandonato me e mia madre quando avevo tre anni; ci rido sempre su, ironizzando col dire "è andato a prendere il latte, la fila è lunga, probabilmente è ancora lì".
Ma in realta mi ha fatto male, molto male, non lo faccio vedere a nessuno apparte Freya, il mio dolore non lo conosce nemmeno mia madre.
Anche quest'ultima soffre, lo so, molto più di me, sicuramente.
Ci scambiamo sorrisi, ci mostriamo forti a vicenda, ma in realtà ognuno sopporta a modo suo, con un senso di angoscia e disperazione che ci stritola il collo.
Con una delusione tale da angustiare chiunque.
Con una tristezza da far appassire anche il più bello dei fiori.
Non posso descrivere queste sensazioni solo come "emozioni", sono catene che ti costringono a rimanere coi piedi per terra, senza la possibilità di volare libero verso la dispersione di tali sentimenti.
È un crimine voler essere finalmente felice?Mio padre mi aveva abbandonata per ben quindici anni, ogni essere umano avrebbe sentito dolore, rabbia, e ovviamente delusione.
Nemmeno se fosse tornato con un mazzo di rose, dei baci perugina e un vestito di Dolce & Gabbana lo avrei perdonato. Magari mi prendo il vestito e i dolci, i fiori no, meglio evitare, li farei morire di sicuro. Ma le sue scuse non le accetterei nemmeno sul punto di morte.《Ciao a tutti, ieri si è trasferito un ragazzo di Manathan. Si chiama Myke.》asserisce la prof facendolo entrare.
È un ragazzo molto carino, ha dei capelli bianchi, ovviamente tinti, e degli occhi completamente azzurri, è molto alto e sicuramente, data la struttura un po' robusta, avrà anche dei fantastici addominali.
Il ragazzo si siede vicino a me, essendo l'unico posto libero.
In effetti, sarebbe stato un po' strano se qualcuno dei miei compagni di corso si fossero seduti vicino a me.
Mi saluta e mi fa anche un sorriso, un sorriso vero, un sorriso che nessuno mi faceva più oltre a Freya e mia madre da anni ormai. Mi accorgo che ha pure dei denti completamente perfetti.
Io ricambio il suo gesto, anche se so perfettamente che il mio sorriso può sembrare freddo e fastidioso alla sua presenza, ma a lui sembra non importare, e solo in questo momento mi rendo conto che la professoressa stava parlando già da un quarto d'ora abbondante.
È normale il fatto che devo sempre essere nel paese delle meraviglie?!♡♧SPAZIO AUTRICI ♧♡
Ciao a tutti, speriamo che vi piaccia la storia, lo sappiamo che avete letto solo il prologo e il primo capitolo. Immagino che questa storia vi risulti un po' noiosa, ma possiamo assicurarvi che non è affatto così! È solo l'inizio, dopotutto...
Ci terremo molto ad una vostra opinione, se vi piace la storia lasciate un voto così da farcelo sapere.
Ciao, e al prossimo capitolo! :)
‒ Dora e Aurora
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An Innatural World - Nati per Questo
FantasiIn un mondo ormai innaturale, al confine con la fantascienza e la realtà, tre ragazzi, Kaya, Freya e Myke si ritroveranno a dover sconfiggere nemici, lottare per la propria sopravvivenza, uccidere, amare, ridere, scherzare e soprattutto piangere. Ri...