Weird×Girl

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Quando i due furono abbastanza lontani dall'orda di persone che si era creata in seguito alla vicenda, Killua tirò un sospiro di sollievo per poi guardare la giovane negli occhi.
"Ma sei scema?"
"Mmmh? Chi è scema?"
"Tu sei scema! Che significa che non sai cosa sono i soldi?"
"Ma io non so cosa sono questi soldi! E poi da quando il cibo si paga?"
"Da sempre!" Il ragazzo si mise le mani tra i capelli pensando a quanto potesse essere stupida. Mai nella vita gli era capitato di incontrare un personaggio del genere.
"Non importa... ecco prendi la tua mela. Dovresti lavarla però perché è caduta a terra."
La ragazza osservò il frutto tra le mani del giovane, per poi avvicinarsi con la bocca nell'intento di mordere la mela. Killua lo spostò subito dalla sua visuale, prima che potesse morderlo.
"Ma che fai? Prendilo con le tue mani!"
"Ma non posso..."
"Come non puoi?"
"Il papà mi ha fatto una maledizione e ora non posso più togliere le mani dalle maniche uff..."
Per quanto potesse sembrare assurdo, non stava mentendo: provò più volte a tirare le braccia verso l'esterno per rimuovere le mani dalle enormi maniche del vestito, ma fu tutto inutile.
Killua le osservò per un po' e notò che ricordavano vagamente le trappole cinesi per dita, un giochino alquanto stupido ma che funzionava bene sulle persone poco sveglie come lei.
"Prova a spingere le braccia verso l'interno."
La rosa fece come le era stato detto e...
"Huh?" ... "Si sono liberate!"
Saltellò allegramente sul posto mentre ringraziò più volte il giovane assassino.
"Mela mela mela!"
"Si, si, aspetta che te la lavo."
Killua da bravo 'fratello maggiore' della situazione pulì gentilmente la mela, sotto ad una fontanella lì vicino, per poi porgerla alla ragazza che, non appena la ebbe tra le mani, iniziò a divorarsela dandole dei morsi molto grandi per una bocca piccola come la sua. Il giovane sorrise nell'osservare la scena, sembrava proprio una bambina piccola, le ricordava un po' sua sorella minore Alluka.
"Ma quanti anni hai?"
"Dodiciii!"
Lui rimase sorpreso sapendo che avevano la stessa età, chissà per quale motivo si trovava tutta sola in mezzo alla città. Forse anche lei era un Hunter?
"E da dove vieni?"
"Da là!" La ragazza indicò un punto indefinito della città.
"Là dove?"
"Là là, là infondo."

A questo punto Killua non sapeva cosa pensare, non solo era scema ma non sapeva neanche da dove proveniva?

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A questo punto Killua non sapeva cosa pensare, non solo era scema ma non sapeva neanche da dove proveniva?

'Poco importa' pensò tra sé e sé.
Voltandosi verso di lei notò che lo stava osservando da un po' e non poté fare a meno di notare che aveva dei bellissimi occhi verdi con qualche sfumatura più chiara, tendente all'azzurro. Il giovane voltò lo sguardo altrove cercando di nascondere il leggero rossore che si era formato sulle sue guance.
"Che c'è, hai finito la mela?"
"Come ti chiami?"
Questa volta era la fanciulla a porre la domanda. Sembrava finalmente mostrare un qualche interesse per il ragazzo che l'aveva salvata.
Dal canto suo l'assassino esitò un po' prima di rispondere, non era ancora sicuro di potersi fidare di lei e non aveva idea di chi fosse.
"Io mi chiamo Evangeline, e tu?"
La ragazza continuò ad insistere per sapere il nome del suo salvatore, ma in quanto membro della famiglia Zoldyck per lui era normale rimanere sempre sull'attenti.
"Se hai un nome significa che non sei orfana, quindi che ci facevi tutta sola per la città?"
"Sono scappata via da casa mia."
"Sei scappata?"
"Si... Papà mi tiene sempre chiusa in casa perché ha paura che possa succedermi qualcosa di brutto, ma io voglio uscire e conoscere il mondo! Per questo sono scappata."
Killua si rispecchiò un po' nella situazione di Evangeline, infatti anche lui era appena scappato dalla sua villa e non era la prima volta che succedeva. Se, come diceva lei, il padre l'aveva sempre tenuta chiusa in casa, allora si spiegavano molte cose, tra cui il fatto che potesse non sapere cosa fossero i soldi.
"Killua.
Il mio nome è Killua."
"Oh, Killula?"
"Ho detto Killua, non Killula-"
"Killula!"
Evangeline si aggrappò a lui in un tenero abbraccio, facendolo sussultare a causa della sua azione improvvisa.
"E-Ehi! Non fare queste cose così all'improvviso, è imbarazzante..."
Killua si voltò dal lato opposto cercando di ignorarla, anche se fu praticamente impossibile; non sembrava che quella ragazza avesse voglia di scollarsi da lui da un momento all'altro.

"Killua si voltò dal lato opposto cercando di ignorarla, anche se fu praticamente impossibile; non sembrava che quella ragazza avesse voglia di scollarsi da lui da un momento all'altro

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