Rey-Chapter One

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Dopo una lunga riflessione decisi di recarmi fuori dalla villa per fare una passeggiata tra il mio branco e la radura che si respirava. Tutti mi salutavano mentre tornavano dal lavoro o ingegnavano cose per il branco, era come recintato, la mia Villa con intorno spazi per il branco, come fosse una piccola cittadina nascosta ma nella natura solo per la nostra specie,  c'erano parchi dove vi erano i piccoli Licantropi e le loro mamme e adoravo guardarli, avrei voluto fare lo stesso con la mia ma non ebbi mai modo di conoscerla, a lei non importava di Rey Carter suo figlio, mi lasciò con mio padre da neonato per poi scappare nel nulla, lei ritornò al mio primo compleanno ma mio padre la esiliò... quindi non sapevo se fosse anche in vita, se avesse un branco tutto suo o avesse addirittura altri figli, non sapevo nulla di lei, solo che si chiamava Julienne. Tra un pensiero e l'altro mi accorsi di trovarmi al confine del territorio dove vi era un fiume con una cascata l'acqua era gelida ma noi Licantropi sapevamo ben poco il sapore del ghiaccio, non che fossimo pelosi come le storie "mitologiche" ci descrivevano, eravamo umani che potevano mutare forma. Il lupo interiore trasmetteva calore anche quando non lo facevamo uscire.
Decisi di gettarmi per una rinfrescata ma qualcosa mi bloccò il braccio.
«Non farlo. » mi disse una voce, mi girai e non potevo credere ai miei occhi, era la ragazza di cui mi parlava Lucas, aveva un viso dolce ma rovinato, aveva dei lividi e dei segni di squarciate  al petto fino allo stomaco, ma era pulita... niente sangue secco... niente terra che le macchiava il corpo, apparte i piedi nudi. Era formosa con dei lunghi capelli ramati ma bagnati, con una carnagione rosea e le labbra carnose  viola dal freddo ma non tremava... aveva gli occhi color cielo ed una voce... fine, rimanemmo a fissarci per poco più di un secondo quando decisi di afferrare i modi da Alpha che assumeva in queste situazioni mio padre, in parte mi sentivo davvero stupido non essendo un vero Alpha, ma dall'altra ci speravo.
«Chi diavolo sei tu? E cosa vuoi dai nostri territori?» chiesi con tono autoritario ricambiando la stretta intorno al suo braccio destro. Lei cercò di indietreggiare ma la bloccai
fissandola negli occhi.
«i-io... » disse con un filo di voce la ragazza.
«Avanti parla!!» pretesi ancora una volta.
«Maliaa? Dove sei tesoro? Avanti non nasconderti.» sentii una voce urlare che si avvicinava sempre di più, lei sembrava agitata doveva essere il suo nome così tentai di capire chi fosse che la cercava ma nel momento in cui distolsi lo sguardo da lei, scomparve nel nulla...
«Argh!! Dannazione!» blaterai trovandomi quell'uomo a pochi centimetri da me.
«Oh ciao, senti ragazzo hai mica visto una ragazzina in giro nud...» non finì di parlare che lo bloccai precedendolo.
«Non abbiamo visto nessuno. Queste terre sono di mia proprietà, non vedi i cartelli? Vietato entrare. Tu chi sei? Le faremo sapere qualcosa in caso fosse da queste parti.» Chiesi astuto.
«Ahm... no lascia st... » stava per continuare ma lo afferrai per un braccio stritolandolo, era un solitario le si leggeva negli occhi, era barbuto occhi neri e robusto, era di mezza età... probabilmente un pedofilo nato. Aveva una chioma di capelli neri con piccoli riflessi bianchi, indossava un pantalone color militare con la cintura aperta accompagnandolo con la cerniera, una maglia a righe rosse con lo sfondo bianco messa d'oltretutto all'incontrario, esso camminava scalzo... puzzava come un cane ed era sporco, a quella scena deglutii per lo schifo, ma all'improvviso vidi tutti gli Alpha spuntare dagli alberi.
C'era Lucas, Travor Tyler Derek Dylan, Brian, Nickolas Michael Johann Jack Bernardo e Xel Jonathan e Drake.
Circondarono quell'individuo ai confini del mio territorio, ovvero dentro.
Quando si era un solitario si sentiva l'odore e gli Alpha erano i primi a sapere se qualcuno di loro aveva sorpassato il confine di un'altro Alpha.
«Chi entra nel territorio di Carter entra anche nel nostro.» iniziò Dylan.
«E chi entra nel territorio di un lupo non ne esce senza prima una spiegazione.» Concluse Lucas. Gli altri avevano attivato la trasformazione così fece quest'ultimo, sentivo i suoi battiti cardiaci aumentare e la sua paura che lo portava a sudare, notai che i suoi occhi cambiarono diventando di un verde fluorescente tipico dei solitari.
Iniziò a ringhiare ma gli Alpha stavano per controbattere se non fosse per il mio ululato, i miei occhi cambiarono diventando di un giallo intenso, avevo gli artigli e i canini non accelerai la trasformazione, mostrai quest'ultimi per far capire agli altri di posizionarsi in forma si blocco per non farlo scappare. Iniziai a parlare: «Portatelo alla villa» ordinai, gli Alpha fecero quello che gli dissi ed il solitario si arrese, d'altronde avviando la trasformazione davanti a quindici Alpha... o meglio quattordici perché io non lo ero.... era stato davvero stupido da parte sua, ma la domanda era un'altra.

                           ******

«Okay, ora tu mi dici chi diavolo è Malia? E perché cercava il mio branco?» rivolse con tono furente mio padre, appena portammo Bilmann alla villa mi recai ad avvertire mio padre dell'accaduto e lui in men che non si dica si ritrovò di nuovo in Canada, non concepivo la massima rapidità di mio padre.
Bilmann Water confessò il suo nome dopo aver riconosciuto mio padre.
Eravamo in una delle celle che avevamo fuori dalla villa, era una casa appositamente piena di celle consigliai a mio padre di non mostrare i sotterranei almeno se non fosse stato strettamente necessario. Lui prese in considerazione questo mio consiglio e continuò a interrogare Bilmann.
Mio padre che prendeva in considerazione un mio consiglio? Wow pensai. Ma poi un urlo mi fece tornare alla realtà.
«Voi non capite, non è un Licantropo come altri. Ho conosciuto Malia poco tempo fa me ne innamorai... ma lei non accettava questo mio amore e quindi... la rinchiusi costringendola a stare con me... ma finivamo per squartarci e spesso mi ha fatto finire nei guai con gli altri lupi. Io non so perché cercava il vostro Branco. Ma quella è matta.» Concluse Bilmann.
«Se lei è matta tu sei un depravato. »  ringhiai dal nervoso, odiavo quando si trattavano le donne in quel modo.
Mio padre mi bloccò dall'istinto di rifilargli un pugno in faccia.
«Cosa intendi per "Altri lupi"? Ha un branco?» chiese mio padre.
Riflettei su quelle parole che Bilmann sputò come fossero veleno e mi porsi una domanda.
«Se tu l'avevi rinchiusa come poteva metterti nei guai con altri lupi? » chiesi anch'io mentre il lupo ci guardava perplessi.
«Non credo avesse un branco, ma so che è una O'Brien, non so se quella leggenda sia vera ma lei è strana come Licantropo...» concluse, vidi mio padre spalancare gli occhi al suono "è una O'Brien" e allora? Chi erano gli O'Brien? Di quale leggenda parlava poi?

Tʜᴇ Wᴏʟғ Mᴇᴍᴏʀʏ﹣ L·Asᴄᴇsᴀ Dᴇɪ LᴜᴘɪDove le storie prendono vita. Scoprilo ora