Dopo una tremenda paura per Lucas decisi di lasciare quest'ultimo con la strana ragazza, Claire.
Uscii dall'ospedale sotto gli occhi di tutti gli Alpha tra cui mio padre insospettito ma grazie ad Ellen potevo avere il via libera ma avrei dovuto dare delle spiegazioni a lei.« Meglio Ellen che la furia di mio padre.» commentai.
Dovevo elaborare meglio il fatto che Lucas fosse un... beh un Wolf Demon, e che Ellen non abbia mai rivelato la sua vera identità sull'essere una Wolf Angel.
Almeno io e Lucas non sapevamo un bel niente di queste specie di nuova razza Licantropo.
La cosa che mi stupiva era Lucas che un momento prima parlava di questa vicenda e l'attimo dopo parlava con Claire come se nulla fosse successo.
Molte cose non mi quadravano nel verso giusto ma scrutai i pensieri e le domande che mi ponevo per lasciare spazio alle 10:00 in punto.
Camminando tra i miei pensieri mi ritrovai ai due confini, quello mio e di Derek.Sentii l'odore di tutti gli Alpha, purtroppo non quello di Lucas.
Gli Alpha non potevano farsi scoprire, erano agili nel mimetizzare loro stessi con l'odore della natura.
Io ad esempio, riuscivo a sentirli perché noi solo conoscevamo i trucchetti per immergerci nella natura.
Passare tanta Linfa su di noi.
Era un po' strano essere circondato da Alpha per una ragazza, ma se vera fosse stato quel mito, dovevamo essere agli attenti se in caso avesse portato qualcuno.
Guardai l'orario ed erano le 09:59.
Doveva già essere qui.« Quando ho detto a Derek di incontrarti alle 10:00 in punto non ho detto a loro di presentarsi alle 09:55.»
Sbucò Malia saltando dall'albero.« Che c'è? Ad un tratto sembrava che il Lupo ti avesse mangiato la lingua ed ora mi fai insinuare che sei stata tu mangiare il Lupo. Brava Malia, complimenti per la scena teatrale dell'altro giorno. Una ragazza indifesa con un Pedofilo Licantropo, sei geniale ragazza mia.» continuai ormai stanco dei suoi giochetti.
«Una cosa del genere, ma la storia del porco vecchio è vera.» rispose fredda.
« Non aspettarti la mia pietà, non ti credo. Ora mi hai leggermente stancato, cosa vuoi? » chiesi furente.
« Dei vestiti... e una doccia. » concluse quest'ultima.
Era uno scherzo, vero?
Passai 48h della mia vita a complessarmi, rischiando di farmi ammazzare da mio padre e lei cosa mi chiede? Dei vestiti, una doccia.
Un po' di più azione mai? Mi farò ammazzare per nulla. Ma non potevo neanche portarla alla Villa, l'avrebbero sbranata. Non che mi importasse. Era solo per non sporcare il mio territorio.« No. » dissi.
« Ragazzi potete ritirarvi, vi raggiungerò più tardi. » gli Alpha increduli uscirono dai loro nascondigli per poi recarsi verso i loro Branchi. Sentivo qualche bisbiglio ma non diedi retta.
Malia stava per andarsene quando la presi per un polso.« Ti porterò nella mia villa, ma non quella nel branco. » dissi, vidi in lei una felicità che stranamente nessuno mi aveva rivolto ma la cosa continuava a puzzarmi.
Avevo una villa nella foresta quando mi andava di stare da solo andavo lì.
Pensai di poterla portare lì.
L'imbarazzo di guardarla senza vestiti era tanta, ma cosa potevo fare?Una volta arrivati alla mia villa feci per aprire il cancello.
Su quest'ultimo vi erano le mie iniziali
« R. C. » sentii Malia quasi come stesse sussurrando. Ma non diedi retta la ragazza per tutto il tragitto della foresta.
«Conosco il tuo nome ma non il tuo cognome... chi sei? » continuò lei stranita.
« Non ti riguarda, io dovrei sapere chi sei, e soprattutto chi sto portando nella mia villa. » dissi scocciato
«Chi sono... nemmeno io lo so, è da tempo che vivo da sola nella foresta, in forma di Lupo come quella Umana. Ai miei dieci anni non conoscevo il mio nome, né il mio cognome o a chi appartenessi, ma apparve un Lupo Bianco come la neve che mi disse chi ero... poi scomparve, ad oggi credo fosse la Dea Luna che mi protegge da lassù. Vedi... molte cose le ho imparate da sola, anche come fuggire da persone tipo quell'uomo. » concluse.Rimasi un po' perplesso perché non mi aspettavo di quella sua confidenza.
Era strano per me, era come se anch'io volessi aprirmi a lei, non mi era mai successo se non con il mio migliore amico e mio padre. Ma era meglio evitare, io ero così.
La guardai e feci per poi parlare.
« Bilmann » esclamai.
« Sì, lui... lo avete catturato? » mi chiese con fare speranzosa.
« Sì. » le dissi secco
« ohw... bene, grazie... » mi osservò per poi abbassare la testa.
« Non l'abbiamo fatto per te, ma perché è venuto nel territorio sbagliato. Avrebbero fatto lo stesso con te, ma ho evitato essendo che sei una ragazza. » conclusi per poi entrare.
Eravamo rimasti sulla soglia del cancello con domande e risposte, dopodiché feci strada per poter entrare nella mia villa.******
La mia villa era Classico-Moderno, amavo l'arte contemporanea ed il mio adorato rifugio era pieno di statue di Dei Greci o Dee Greche.
Avevo un salone enorme dove vi era la mia statua preziosa che nessuno poteva mai toccare, era rinchiusa in un vetro così che nessuno potesse aprirlo che scattava l'allarme infrarossi, un amico era un vero Artista e feci per farla scolpire tutta per me, quest'ultimo... venne ucciso da un Bastardo che tempo addietro vendicai il mio amico ricambiando su di lui... insomma era lunga la storia, il mio caro amico Artista si chiamava Raphael Sardo detto: " Raphael delle Dee " scolpiva di continuo Dee Pompeiane, Greche o di qualsiasi altra epoca.
Del resto tornando alla villa, vi erano grandi stanze rivestite tutte in bianco e in argento, dinanzi ai miei divani così tanto comodi vi era un televisore da sessantacinque pollici marcato Samsung, scaffali ai lati pieni di Libri di storie o leggende e tra il mezzo dei divani e il televisore vi era un tavolino di cristallo verde.
Nel mezzo del salone come avevo detto vi era giusto al centro la mia statua preziosa. «la mia dea » sussurrai osservandola con occhi malinconici, storie di ogni Dea o Dio mi avevano sempre fatto uno strano effetto ma nessuna mai come quella.
Una Dea ingannata dal proprio fratello, non c'era cosa più orribile di essere ingannati da i propri cari.
Una voce mi fece distogliere dai miei pensieri.« Grazie che mi paragoni ad una Dea ma non sono tua tesoro mio » ridacchia quest'ultima uscendo dal bagno con la mia T-shirt che le andava a pennello.
«Certo come no, vuoi dei pantaloncini? » dissi fermo.
« Oh no, mi va a vestitino la tua T-shirt, va bene questa... grazie mille. » concluse poi lei.Restammo per cinque minuti in silenzio, un silenzio assordante.
« Hai fame? »le chiedo per rompere il ghiaccio.
« Un po', allora... io vado sono affamata » disse con un filo di voce facendo andare a fuoco il suo viso, ma cosa avevo detto di male? E dove andava?!?Stava per attraversare la porta quando feci per parlare: « dov'è che vai? »
« a cercare una preda... cosa c'è di male? » rispose un po' infastidita.Questa ragazza era capace di farmi impazzire, ma era matta? Prima aveva vergogna, l'attimo dopo risponde infastidita. « e menomale che l'ho portata nella mia villa » pensai a bassa voce.
«Cosa hai detto?? » chiese quest'ultima allarmata.
Sempre a me capitavano tutte...
« Oh beh no, mi chiedevo se ti andava di mangiare qua o andare a fare una corsetta di caccia insieme. » sputai all'improvviso dall'imbarazzo.Ma cosa le avevo chiesto? Ero forse impazzito? Si ero decisamente impazzito.
«ohw... beh ... okay » accettò poi lei.
« ehm... un insalata? » le chiesi grattandomi dietro la testa.
Lei deglutì.
«neanche a te piace il cibo in busta, vero? Beh allora andiamo dai» dissi ancora.Malia annuì e ci recammo fuori dalla villa per poter correre, ma dovevamo trasformarci, il chè significa ancora un'altra doccia, mi stavo cacciando veramente nei guai con mio padre quella volta.
« a dire il vero preferisco la caccia selvaggia ho sempre vissuto qui... nella natura. » iniziò lei improvvisamente.
La guardai attentamente e non mi resi conto che probabilmente lei veramente era una Dea vista la sua bellezza... tra migliaia di pensieri non ricordavo a chi somigliasse, ma non aveva importanza dovevamo cacciare.
Ciò che mi saltò in mente era come scoprire lei cosa ci facesse contro il Wolf Demon.
STAI LEGGENDO
Tʜᴇ Wᴏʟғ Mᴇᴍᴏʀʏ﹣ L·Asᴄᴇsᴀ Dᴇɪ Lᴜᴘɪ
WerwolfAmbra O'Brien fu la prima donna Licantropo a guidare due eserciti di branchi molto pericolosi d'oltretutto, solo ed esclusivamente O'Brien. La donna possedeva il gran potere di Zeus, emanava fulmini dalle orbite oculari. Ebbe questo dono così potent...