Capitolo I

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Non riesco a smettere di guardarlo, sono così euforica che mi piangono gli occhi.
<< stai piangendo? >>
<< no no, è il sudore... >> "bleah ma dai! che dici, scema? ", mi ammonisco mentalmente.
La sua espressione dice tutto. Fa un sorriso sornione che mi rapisce completamente il cuore. Iniziamo a camminare abbastanza vicini ma evitiamo il contatto di prima. Niente mano nella mano, solo occhiate fugaci e bollenti. È tutto così eccitante e surreale. Non voglio che qualcuno capisca quello che c'è tra di noi, quindi lo spalleggio guardandomi intorno. Si sa che le storie segrete hanno un tocco in più. Lui è il mio segreto, il mio sogno diventato realtà. Dovremmo andare verso l'hotel ma a un certo punto, quando siamo quasi arrivati, lui mi prende per mano trascinandomi verso un piccolo vicolo senza uscita e apparentemente privo di occhi indiscreti. Se non fossi con lui sarei terrorizzata dalla cosa. Mi appoggio al muro in pietra, il tornado nel mio stomaco rischia di farmi fuori se non la smette di roteare. << stai bene? >> mi chiede mettendomi una delle sue mani grandi sul viso. Sembra che le due forme combacino come due pezzi di puzzle, come se la mia guancia fosse fatta a posta per essere accarezzata da lui.
<< sono solo un po' scossa. Ero pronta ad andare via e poi tu... Insomma non credo neanche sia tutto reale, probabilmente adesso qualcuno mi scuoterà e mi sveglierò>>
<< vuoi, una volte per tutte, la dimostrazione che ogni cosa sia reale? >>
<< cos'hai in mente? >> "oh si, hai proprio tutta la mia attenzione" .
Anziché rispondermi dà un'occhiata verso la strada, poi ritorna a me. Mi guarda intensamente, appoggia il suo braccio teso al lato della mia testa. Sento il suo respiro sul viso. Chiudo gli occhi istintivamente. Vorrei poter essere più forte ma non riesco a sostenere quello sguardo così sexy. Potrei fare follie e non è il caso visto il luogo in cui ci troviamo adesso. << Mi sento un fuori legge stando qui in questo vicolo >> dice sussurrando per poi sfiorarmi il naso con il suo. Aaaaah! Ogni suo tocco brucia come il fuoco.
" Tamam, bruciamo insieme, Can Bay".
<< Bhe in qualche modo lo siamo>> dico e presa da non so quale coraggio, apro gli occhi e fisso i suoi. Lui si mordicchia il labbro. Credo di aver finito i santi del calendario da nominare per salvarmi da questo tunnel di droga chiamato Can Yaman.
<< Mi piace essere fuori legge se devo esserlo con te>> aggiunge lui.
Il mio stomaco fa le capriole, per fortuna ho già digerito la colazione. Non amo poi così tanto le smancerie ma se è lui a dirle è tutta un'altra storia.
<< Sto ancora aspettando che tu mi faccia capire di non essere in un sogno... >> mi sento impaziente, c'è sempre più elettricità tra di noi. Non sento più neanche i suoni della strada a pochi metri sulla sinistra. Per quanto abbia un desiderio enorme di avvingghiarmi a lui come una cozza, il mio corpo non collabora. Rimango ferma, riesco solo a guardarlo in attesa di una sua mossa che possa di nuovo stordirmi e farmi volare come i gabbiani in cielo. << Lo senti anche tu? >> dice dopo qualche secondo di pausa. << cosa? >>
<< non so come dire... È come se fossi una calamita. Voglio solo... baciarti>> mi prende il mento tra le dita.
<< fallo! >> dico con quella vocina stridula di quando sono sorpresa o troppo emozionata per essere affascinante e seducente come nella mia testa. Sento una voce elettronica nella mente che mi dice :" Errore 404, ricalcolo".
Lui sorride e si avvicina così lentamente da farmi venire il formicolio in tutti i punti che sfiora anche solo per sbaglio. Mi bacia un angolo della bocca, poi l'altro. "Mamma mamma, Can! Così mi uccidi, datti una cavolo di mossa".
<< così va bene? >> percepisce la mia trepidazione?
<< mmh no, credo di aver bisogno di un altro segno. Questo non era sufficiente>> dico con voce da superficiale accompagnata da una smorfietta tattica con il labbro superiore alzato.
Mi sfiora la guancia con le labbra in un tocco quasi impercettibile per poi salire verso il mio orecchio facendomi letteralmente diventare la torcia umana. << mm cosa posso fare? >> è chiaro che ha ben capito il potere che ha su di me. Forse è il caso di essere meno " sottona" e agire per prima? Vediamo chi guida il gioco, qui.
Gli appoggio una mano sul petto e lo spingo un po' anche se non ho molta forza nelle braccia.
<< stai giocando con me? >> lo accuso. L'adrenalina comincia a farsi sentire e non credo di essere più tanto timida in questo momento.
<< forse... >> sfoggia un sorriso malizioso. " non caderci. No, no Ella, no! ".
<< devi impegnarti di più>> incrocio le braccia al petto.
<< ah davvero? >> mi si riavvicina e abbassa la testa verso la mia per essere a poca distanza dalle mie labbra.
<< già>> dico in un soffio poco convinta. È proprio bravo, dannazione. Mi gira la testa. Mi prende i polsi per sciogliere le mie braccia incrociate e me le avvicina lungo i fianchi.
<< Allora lascia che ti mostri il mio impegno>> mi ribacia un angolo della bocca facendomi innervosire ma, alla fine, mi accontenta prendendomi il labbro inferiore mordendolo piano con i denti per poi appoggiare le sue labbra morbide sulle mie dandomi sollievo e avvolgendomi il volto con entrambe le mani. Ogni cosa di lui, anche il più piccolo dettaglio mi attrae. Mi sento invertebrata.
Quando si stacca da me io sono ancora in trance con le labbra arricciate, pronta a ricevere un altro bacio che, ahimè, non arriva. Riapro gli occhio inebetita cercando di capire cosa sia successo.
<< Adesso ci credi? >> dice con un sopracciglio alzato a mo' di sfida, compiaciuto come non mai.
<< ehm ripeterei l'ultimo passaggio, sai per sicurezza>> sorrido a trentadue denti e gli accarezzo il petto.
<< sei difficile da accontentare. Purtroppo è arrivato il momento di tornare in Hotel. Preparati perché ci sono tantissime persone che mi aspettano fuori>>.
<< oh oh>> fine dei giochi, game over, addio mondo crudele. Ok, sono troppo drammatica. Cerco di apparire normale, non voglio renderlo partecipe dei miei monologhi interiori, è ancora presto per mostra tutta la mia pazzia. Di norma va mostrata quando già un uomo è nelle mie grinfie. * risata malefica alla Crudelia Demon in corso*. Faccio un sorriso tirato.
<< Già. Ella io voglio passare più tempo possibile con te... Ma devo chiederti se possiamo entrare in momenti diversi... Non voglio essere scortese è solo che... >>
<< oh ma certo, non ci sono problemi. Non pretendo di essere la tua fidanzata e futura moglie e di avere tre bambini e un cane>> faccio una risatina isterica.
Ride.
<< Sono felice che tu capisca. Mi sento una brutta persona nel chiedertelo >>
<< Non lo sei. Non preoccuparti>>
Mi bacia la mano, poi esce dal vicolo e io lo seguo a qualche passo di distanza.
Quando siamo finalmente vicini all'hotel non vedo l'ora di poter entrare. Solo una volta davanti alla porta mi rendo conto di non essere più un'ospite. E adesso come faccio? Non avendo la chiave magnetica da mostrare non so davvero che inventarmi. Can sta facendo le foto con le fan che mettono le loro mani praticamente dove gli pare. Lui le lascia fare e non batte ciglio, mi chiedo cosa gli passi per la testa in questi momenti. Come fa a essere sempre così paziente e gentile? Sorride, fa le foto, saluta e abbraccia tutti. Bhe, mi sento comunque speciale, io posso avere i baci passionali e... Insomma, ci siamo capiti.
Mi giro verso la porta d'ingresso, ovviamente vengo fermata dal tizio dell'hotel che per mia fortuna mi riconosce.
<< ha dimenticato qualcosa?>>
<< ehm si, dovrei parlare con le receptionist, magari possono aiutarmi>>
<< guardi al momento c'è troppa confusione, se può aspettare qua fuori faccio venire qualcuno a parlare con lei così evitiamo di far entrare chiunque>>
<< cosa? Ma no. Mi faccia entrare, non sono qui per questo... Questo... Non so neanche perché è famoso! Non so chi sia>> sbotto nervosa indicando Can.
<< ah davvero? Allora se non lo conosce, perché siete usciti dall'hotel insieme l'altra volta? >> alza un sopracciglio. Dannazione, e adesso?
<< Senta, signorina, non so che rapporto ha con il signor Yaman ma lei non è più ospite qui e io ho una folla alla quale badare per tenere al sicuro l'hotel e il mio ospite quindi, se non le dispiace, passi più tardi e vedremo cosa ha dimenticato o qualsiasi sia il suo problema>>
Tento di controbattere ma nulla, non mi guarda più neanche in faccia. Ho i nervi a fior di pelle. Mi metto da parte e guardo male la folla felice di inghiottire Can con tutte le scarpe. Non so per quanto tempo aspetto che finisca. Quando finalmente Can va verso il bodyguard che non mi ha fatto entrare, mi lancia un'occhiata fugace, poi sorride e dice qualcosa a quel bestione. Entra senza aspettarmi facendomi ancora di più spazientire.
Il bodyguard mi fa un cenno con la mano per farmi avvicinare. La folla è ancora lì in trepidazione come se aspettasse un pezzo di Can da portare a casa. Eh no, belle mie, dovete accontentarvi delle foto. Baci baci.
Mi scosto i capelli dalle spalle ed entro a testa alta.
Faccio qualche metro verso la reception ma qualcuno mi tira per un braccio facendomi sobbalzare.
<< vieni qui>> Can mi prende tra le braccia e ci nascondiamo dietro il grande pilastro della hall dove poi ci sono i divanetti e le piante di ficus nano. Ero arrabbiata? No perché se così fosse, dimenticate tutto.
Inalo il suo profumo e rilasso i nervi in un secondo chiudendo gli occhi. Lui mi abbraccia e io appoggio la mia guancia sul suo petto. Esiste un posto più bello di questo? Ne dubito.
<< mi dispiace per l'attesa. Adesso devo dire alle persone della reception che dormirai da me per qualche giorno e poi... Devo dirlo a mio padre>>dice l'ultima frase tra i miei capelli.
Apro gli occhi di scatto e lo guardo in faccia. Mi è aumentato il battito.
Lui ride.
<< scherzo. Gli dirò solo di avvertire sempre prima di venire in camera mia da ora in poi>>
<< ma che simpatico, davvero! >> dico sarcastica.
<< hai paura di mio padre? >>
<<No, no... È solo che... Il signore della sicurezza ci ha già visti insieme... Sei sicuro che la cosa non ti creerà problemi? Io posso pur sempre prendere il primo treno... >>
<< shh>> mi mette l'indice sulle labbra, << te l'hanno mai detto che parli tanto quando sei nervosa? >>
<< si... scusami>>
<< sai, è molto strano, le donne in Turchia non la vedono come una cosa brutta conoscere la famiglia>>
<< non dico che è una cosa brutta conoscere tuo padre, solo che non mi sembra il caso. Can io non mi aspetto niente da te>> " tranne che mi porti in una bella isoletta felice, peschi per me e prepari i piatti di Can Devit per poi ballare ubriachi in riva e svegliarci accoccolati davanti a un falò ormai spento" . Sbatto le palpebre un paio di volte per interrompere il mio sogno ad occhi aperti.
<< dai vieni con me>> mi dice prendendomi per mano dopo aver perlustrato la zona. Da qui i fan fuori non dovrebbero vederci.

Incontri d'estate 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora