Mr Brightside

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09/a. I just can't look its killing me

Il tavolo numero 7 era perfetto. Non perché fosse vicino alla cucina o al bancone, neanche perché era distante dalla porta e non c'era il rischio di essere attaccato da qualche spiffero d'aria fredda, ma semplicemente perché non era molto distante dal tavolo 9, quello a cui era seduto Draco.

- Harry, - lo richiamò Neville, poiché il ragazzo stava fissando il tavolo 9 da quando erano entrati. - Non sta bene fissare la gente così. -
- ..ma Draco sta lì! Con uno! In questo pub! Quello dove ci sono i mocciosi! -
- Avrà i suoi motivi, no? -
- I suoi motivi... Con quello lì? -
- Perchè no? -
- È vecchio! -
- Secondo me non arriva ai 25. -
- Secondo me ne ha più di 30. -
- Sembra uno affascinante però... -
- Sì, il classico tipo che piace a Draco -

Mentre Neville e Blaise commentavano la bellezza e l'eleganza del tizio, Harry reagì d'impulso com'era abituato a fare.
Stretto nei suoi pantaloni leggermente strappati, con indosso una camicia di flanella a quadri più grande di un paio di taglie e gli occhiali rotondi, si alzò dal tavolo numero 7 e marciò verso il tavolo numero 9.

- No, nonono, Harry, dove vai? - finse di volerlo fermare Neville.
- Al bagno, - mentì lui. Raggiunse il tavolo numero 9 qualche attimo dopo.
Neville e Blaise sembravano osservare la scena divertiti.

09/b. jealousy, turning saints into the sea

Harry si era avvicinato al tavolo numero 9, con i pugni stretti lungo i fianchi e fissò i due con aria vagamente minacciosa, poi assottigliò gli occhi verso Draco.

- Harry Potter! - chiamò l'altro. Era sicuramente una persona distinta, aveva un tono di voce caldo e piacevole. Era ovvio che a Draco potesse piacere. - Signor Potter, stavamo appunto parlando di lei! -
- ...di me? E perché mai? -
Nella mente di Harry si affollarono diversi pensieri... Di che cosa potevano star parlando? Forse Draco si stava lamentando del disordine, della scarsa igiene, del fatto che aveva avuto paura di finire a letto con lui...
- Sì, di lei. Stavo chiedendo al signor Malfoy se lei fosse interessato a lavorare al ministero della magia. -
- E perché lo stava chiedendo a Draco? -
Draco gli fece cenno di sedersi sulla sedia vuota accanto a sé, e proseguì. - Harry, lui è il mio mentore. Ti presento Fenyang Doherty, lavora al dipartimento Applicazione della legge sulla magia. -
- È davvero un piacere incontrarla, signor Potter, - borbottò Doherty allungando una mano per salutarlo; Harry la strinse ancora interdetto, poi si accomodò sedendosi al centro tra i due. - Non mi aspettavo di incontrarla qui, tuttavia sono felice di poterle parlare di persona. -
- Continuo a non capire perché ne stava parlando a Draco, però. -
- Glielo spiego subito. Al ministero, si sa, lei è molto benvoluto. Lo stesso Ministro della magia, Kingsley Shackelbot, vorrebbe averla come Auror al suo fianco e, con una raccomandazione così, darle il titolo di Auror non sarebbe che pura formalità... Però, alla luce della battaglia che lei stesso ha combattuto con coraggio e tenacia, mi riferisco a quella contro Voldemort, non eravamo sicuri di come avrebbe potuto affrontare un incarico del genere. -
- Io... -
- Sappiamo quanto gli è costato lottare contro Lord Voldemort, signor Potter, non vorremmo in alcun modo nuocere ad un eventuale equilibrio che si è venuto a creare nella sua vita. Allora ci siamo informati e abbiamo scoperto che il suo compagno di stanza è il signor Malfoy. - Draco alzò la mano, come se fosse un appello, poi l'avvocato tornò a parlare, - Persona che conosco molto bene, e l'ho contattato per sapere da lui come l'avrebbe presa. -
- Oh, Fenyang, - sospirò Malfoy. Harry ebbe l'impressione che Draco l'avesse chiamato in modo confidenziale a posta per infastidirlo. - Te l'ho detto, secondo me lui sarebbe felice. Sta studiando per diventare Auror, del resto.. e non è un caso se lo chiamavamo "San Potter". -
- "San Potter"? - chiese Harry interrogativo.
- San Potter, così ti chiamavamo tra i Serpeverde. O meglio, io ti chiamavo così. Sai, ero abbastanza creativo con i soprannomi. -
- Anche con i cori da stadio. Non mi toglierò mai dalla testa "Perchè Weasley è il nostro Re". -
- Quella è stata un vero colpo di genio. Insieme alla spilla, devo averne ancora una con la scritta "Potter puzza", - rise Draco, l'avvocato li guardava intenerito.
- Sapete ragazzi, mi fa molto piacere vedervi andare d'accordo. Pensavamo tutti fosse una cosa impossibile, invece tu, Draco, sei riuscito nel tuo intento... E lei, Potter, ha solo confermato di essere una persona dall'animo nobile. Cosa ne dice di lavorare per il Ministero della Magia, una volta finiti gli studi? -
- Io... Io non so cosa dire... -
- Basterebbe un "sì", Potter, sempre a farti mille complessi. -
- Sì... Mi piacerebbe molto. -
- Perfetto! Resterei a festeggiare con qualche burrobirra ma ho un altro impegno. Ah, Draco... Ci vediamo lunedì mattina nel mio ufficio. Ho una cosa di cui parlarti... - Fenyang gli fece l'occhiolino e si alzò. Era vestito con un completo elegantissimo, neanche in uno dei suoi vestiti migliori Harry avrebbe potuto equiparare la sua eleganza.
- Non mancherò di certo, Fenyang, - rispose suadente Draco, sorridendo.
- Piacere di averla conosciuta, signor Potter. -
- Piacere mio! -

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