❆Capitolo quattro❆

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-Rapita? Come sarebbe a dire ''rapita''?-

Era incredibile come degli esseri umani fossero decisamente e enormemente stupidi, ignoranti difronte a eventi che si svolgevano dinanzi ai loro occhi. E a volte, i ruoli sembravano invertirsi: tra i sottomessi da Muzan e coloro che cercavano in tutti i modi di contrastarlo, erano i secondi quelli considerati più folli.

Gli stessi che in quel momento erano al Tempio delle Premonizioni, quello dove appena un mese prima T/N svolgeva le sue sedute. Due occhi di un intenso azzurro, come il ghiaccio guardavano le due servitrici con aria fredda: non solo avevano permesso che la loro Divinatrice venisse rapita, ma non si erano accorti di nulla? Inutili, ecco come le considerava.

D'altro canto, chi gli era vicino aveva un'aria più calma nei loro confronti. Era un ragazzo decisamente particolare, aveva capelli e occhi di un rosso acceso, questi ultimi sembravano ardere, eppure il suo sguardo e il suo sorriso erano incredibilmente gentili. Uno però era il dettaglio che certamente non poteva passare inosservato del suo aspetto...

-Vi chiedo di fare un piccolo sforzo, signore. Possiamo assicurarvi che, se quanto dite è vero, e c'è davvero l' impronta di Kibutsuji Muzan, la Divinatrice T/N è in pericolo.-

La situazione spiegata con calma, giunse ugualmente confusa alle orecchie delle ragazze, ammaliate in realtà dalla bellezza e dalla nobiltà dell' uomo più potente della Regione.
Motivo per cui, fu l'altro a parlare.

-Se la Divinatrice dovesse morire, voi sarete incarcerate come complici del rapimento.-

-Che cosa-?!- gridarono insieme le servitrici, ora allarmate.

-Signor Tomioka...- sussurrò il più giovane, ma ogni suo tentativo di intervento venne interrotto.

-Non avete fatto nulla per impedire il suo rapimento, non avete dato l'allarme e ora inscenate un patetico teatrino per non fornirci informazioni, né darci altre spiegazioni che potrebbero aiutare la Divinatrice.-

Quell'affermazione veritiera, sembrò scuotere violentemente le ragazze, uno schiaffo violento che le riportò alla realtà.

-Noi non sapevamo che fosse stata rapita... ci è giunta voce che il padre avesse deciso tutto, accordandosi con Kibutsuji in persona. Vi prego, non dite che vi abbiamo fornito noi questa informazione...-

-È un'ottima pista.- ringraziò velocemente il ragazzo dagli occhi rossi, cercando di evitare che le servitrici venissero accusate inutilmente.

-Se è tutto quello che avete da dirci...- sospirò Tomioka. Almeno aveva ricavato qualcosa.

Dopo un breve inchino, pronti per congedarsi, una lampadina si accese nella mente della servitrice più giovane. Un'affermazione, un fulmine a ciel sereno.

-La Divinatrice è svenuta dopo aver predetto il futuro del Nobile Muzan. Stranamente non ricordiamo la premonizione ma... se non sbaglio citava un ragazzo simile a lui.-

Un dito puntato contro il giovane accanto a Tomioka Giyu.

Per mano di un ragazzo...

-Parlava di orecchini simili ai suoi.-

Dagli orecchini simili a carte hanafuda.

-Tanjiro?.- sussurrò Giyu, socchiudendo gli occhi di ghiaccio.

Kamado Tanjiro non poté trattenere un'espressione di puro stupore.

-Io?-


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